Conosce la Serie D come pochi, avendo indossato sin da giovanissimo i panni del direttore sportivo. Antonio Governucci, professione ds, partito dalla Terza Categoria e finito nella Serie A di Malta. In mezzo tanta D, campionato che conosce alla perfezione anche nella veste di consulente di mercato. Adesso è in attesa di un progetto importante, dopo le voci di un avvicinamento con la Casertana, poi non andato in porto. Nel suo futuro più l’estero che l’Italia, ma mai dire mai. Lo abbiamo sentito per fare anche un bilancio della sua carriera e dell’attuale campionato di Serie D.
– Salve Direttore, tanta esperienza in Serie D. Cosa c’è nel suo presente?
“Innanzitutto un saluto a tutta la vostra redazione e complimenti per ciò che fate. Nel mio presente c’è l’estero, mi sto divertendo e sto conoscendo tante persone con cui sto facendo collaborazioni ed intermediazioni per calciatori che in Italia hanno avuto, per un motivo o per un altro, poche possibilità di essere valorizzati. In Paesi come Cipro, Svizzera, Malta, Slovenia, dove hanno fatto passi da giganti, c’è una considerazione diversa. Sono Paesi e campionati – prosegue Governucci – che mi hanno aperto un nuovo mondo perché vedi realizzare il sogno di ogni calciatore. All’estero c’è una meritocrazia che in Italia è sconosciuta”.
– Che differenze vede tra la D di oggi e quella di qualche anno fa?
“La D di oggi non ha paragone con quella di qualche anno fa, senza nulla togliere a quella attuale. Prima c’erano calciatori in piazze importanti in tutta l’Italia. Da Hubner a Prisciandaro, passando per Sciarappa, Frisenda, Ambrosi o Riganò, oltre ad allenatori come Boccolini, Cosco, Morgia, Jaconi, senza considerare piazze storiche in Sicilia, Puglia o Campania. Mi affascinava qual tipo di calcio. Credo che il livello sia scesa soprattutto a causa dell’obbligo della regola degli under”.
– Chi è il giocatore migliore che ha lanciato?
“Assolutamente Tony Letizia (fratello di Gaetano del Benevento ndr), classe ’87 lo preso dalla promozione (San Vitaliano) lo portai con me ad Ariano Irpino, dove spiccò il volo ed è arrivato fino alla B col Foggia”.
– L’operazione di mercato che l’ha soddisfatta di più?
“In assoluto Nicola Leone, classe 1992, dalla Turris all’Hamrun Spartans di Malta e poi ai Campioni del Floriana di Riccardo Gaucci. Ha partecipato ai preliminari di Champions League contro il Cluj e poi l’Europa League. Una bella favola per tutti”.
– Torniamo alla D. Qual è oggi la squadra più forte?
“Casarano, le due di Messina, Latina, Trento o Campobasso. Poi c’è una sorpresa come il Lavello che ha allestito una squadra forte anche perché hanno una solidità societaria, che non guasta”.
– Cosa c’è nel suo futuro?
“Nel mio futuro c’è qualche società di Lega Pro e 2 squadre estere, una in Premier maltese ed una in Premier slovena ma non rivelerò i nomi per scaramanzia, ma sarete i primi a saperlo”.