Lo stop al campionato imposto dalla seconda ondata di Covid-19 non ha fermato la squadra mercato della Real Calepina, che ha messo a segno un colpo di quelli che fanno tanto, tanto rumore. Si tratta del «Muro di Grumello», al secolo Daniele Capelli, che deve il suo soprannome sia alle caratteristiche tecniche (è un difensore centrale di quelli arcigni e belli tosti, anche se non se la cava male nemmeno come terzino destro) sia al paese di residenza. Classe 1986 e cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, Capelli ha esordito in serie A il 2 febbraio del 2005, all’età di 18 anni e 226 giorni, collezionando 9 presenze nel massimo campionato alla fine di quella stagione, conclusa con la retrocessione in serie B. Anche fra i cadetti però il «Muro» riesce a ritagliarsi uno spazio importante, contribuendo all’immediato ritorno dell’Atalanta in A. Da lì inizia la sua avventura nel calcio che conta, fra Atalanta, Arezzo, Reggina, Cesena, Spezia e Padova, la sua ultima squadra prima dell’approdo alla Real: alla fine saranno oltre 300 le presenze fra A e B, con 10 gol. A dispetto del curriculum, Capelli è però rimasto il ragazzo semplice di un tempo, quello che si allenava all’Oratorio di Grumello e sognava di fare il calciatore professionista, e che nelle ultime settimane si è allenato con i nostri ragazzi «giusto per tenermi in movimento». Ed è proprio questa sua umiltà che gli ha permesso di inserirsi subito nello spogliatoio e di farsi apprezzare dai compagni e dal mister Simone Carminati. Benvenuto «Muro»!