Anche in casa Imperia la sosta forzata decisa dalla LND ha inevitabilmente cambiato i piani dello stesso Club nerazzurro ligure. In questi giorni la squadra ha continuato ad allenarsi, sempre nel rispetto delle regole per il contenimento dell’emergenza sanitaria.
L’Imperia tornerà in campo soltanto domenica 15 novembre, per il recupero contro il Città di Varese e, nel frattempo, ai Canali Comunicativi Societari ha parlato il Direttore Sportivo, Cristiano Chiarlone.
Queste le parole del DS nerazzurro, raccolte dall’Ufficio Stampa dell’A.S.D. Imperia Calcio 1923.
“La pausa sicuramente non è vantaggiosa per noi: arrivavamo da un’ottima partita controil Chieri, eravamo in salute e in fiducia e saremmo andati a Fossano per fare risultato. Questo mese andrà osservato con attenzione perché ogni squadra avrà il calendario stravolto: noi giocheremo ogni due settimane, altri tre volte in una settimana. Siamo consapevoli della situazione di emergenza ma questa ha inevitabilmente cambiato i piani e, inoltre, non si possono fare amichevoli, così lo Staff Tecnico dovrà essere bravo a tenere tutti sulla corda. Non è ancora ufficiale ma trapela che il 29 novembre potrebbero essere effettuati gli ultimi recuperi, noi giocheremmo la sfida contro la Caronnese, per riprendere regolarmente il 6 dicembre dalla partita contro il Fossano.
Qualche volta è mancata la cattiveria ma ce la siamo giocata alla pari con tutti e meritavamo qualche punto lontano da Imperia. Soltanto a Tortona abbiamo regalato un tempo completamente, nonostante nella ripresa avessimo creato le occasioni per rimetterla in piedi, rigore compreso.
Nel nostro Girone non esiste ancora una vera favorita. Sicuramente posso dire che non c’è una squadra materasso ed il campionato è equilibrato. Il Città di Varese, che andremo ad affrontare presto, sulla carta ha una delle rose più forti con giocatori di valore, stesso discorso vale per il Legnano. Anche il Bra gioca bene. Comunque dobbiamo ancora vedere diverse squadre ma saranno tutte battaglie, fino alla fine.
Rispetto a quando giocavo io, in primis, l’età media si è abbassata. Con la regola dei quattro giovani sempre in campo, tutte le rose sono composte quasi al 50% da Under 21. Tutte hanno 10-12 atleti nati dal 1999 in giù. E’ un fattore che poi si riflette sull’esperienza della squadra. In generale, nel Calcio si smette mediamente dopo rispetto a quando giocavo io. Il resto sono tutte leggende: non è vero, e non è giusto, fare il confronto e dire se il livello si sia alzato o abbassato. Semplicemente si tratta di epoche diverse”.