L’ultima barzelletta del calcio italiano l’avrete letta tutti. Mille persone in uno stadio da ottantamila posti solo per fare regali ad altri sport cari ai potenti. Il calcio viene, per l’ennesima volta, preso a schiaffi da questo Governo e Gabriele Gravina consente di prendere pugni sotto la cintura. Ci vuole qualcuno che tuteli il sistema calcio, ciò che non avviene da tempo. Lotito è antipatico, Lotito è arrogante ma molte volte, non sempre, è l’unico che prova a fare sistema per il bene di tutti. Alcune sue battaglie sono sbagliate (ad esempio quella contro i fondi in Lega sui diritti tv) ma prova a fare il bene dei club. Lotito, spesso, si sostituisce al Presidente federale, perché siamo fragili in Via Allegri. Per Gravina è arrivato il momento di fare meno politica e più fatti. Bisogna lavorare meno per la prossima candidatura e bisogna spendere più tempo per far riaprire gli stadi contro un Governo che ha messo il calcio in coda a tutti gli sport. Giovanni Malagò non lo dice ma è per un cambio radicale nel calcio italiano. Questo Governo del pallone si è dimenticato troppe volte dei dilettanti e molte partite sono state perse. In LND Cosimo Sibilia ha portato avanti tutte le sue battaglie ridando dignità ad una categoria maltrattata per troppi anni. Ha vinto battaglie anche impopolari come quella delle retrocesse in Eccellenza post Covid ma ha tenuto sempre la stessa linea e chi vi scrive dovrebbe essere arrabbiato per ragioni personali e per un sogno non portato a termine. Ma ci vuole intelligenza per capire che il bene del sistema deve sempre venire prima del bene personale. Sibilia sta portando avanti, con la brillante collaborazione dell’Avvocato Luigi Barbiero, una battaglia intelligente che sta ridando lustro e dignità a tutto il calcio dilettantistico. La stessa deve avvenire per il calcio professionistico se vogliamo tornare ad essere credibili e se vogliamo tornare a vincere qualcosa in Europa dopo 10 anni e se in Italia vogliamo un campionato più equilibrato dopo 9 anni di Juve. La battaglia dei play off è riduttiva e sbrigativa. I problemi non si risolvono con una proposta, di fatto vecchia per chi conosce il calcio di serie C dai tempi del Ragionier Macalli. Pensiamo al futuro ma con proposte innovative e non con ragionamenti da Prima Repubblica.