Non c’è estate senza tribunali, non c’è campionato senza caos ed incertezze. E’ ormai una costante paurosa, a tratti imbarazzante, per certi versi umiliante verso la parte sana del sistema. Sia chiaro, lo scriviamo e lo sottoscriviamo: non siamo e non saremo giudici di questa o quella vicenda, non è compito nostro accusare e difendere. Al massimo possiamo esprimere un’opinione, nel pieno della libertà di stampa, di parola e soprattutto di pensiero. La vicenda Bitonto-Picerno ha ferito la parte sana di un sistema che fa fatica ad essere credibile, così come ci ferisce il racconto dell’ennesima estate fatta di tribunali, appelli, reclami. Preferiremmo parlarvi solo ed esclusivamente di calcio giocato, di procuratori e ds, di trattative ed ufficialità, di esclusive andate in porto e altre completamente fallite. Eppure siamo costretti a ritagliarci questo spazio anche per lanciare un messaggio di positività a tutto l’ambiente. Noi ci crediamo. Crediamo fortemente che il lato meraviglioso di questo sport possa avere la meglio su quella oscura e fatta di inciuci e inganni. Professionisti, a prescindere dalla categoria, che macchiano il proprio nome per pochi spiccioli. A pagare come sempre è chi suda, piange, esulta, viaggia per dei colori: i tifosi. Tifare una squadra di D, o delle categorie inferiori, è questione di fede, di amore, di passione, di attaccamento viscerale alla propria terra. E’ proprio questo il punto. La squadra della città. Proprio per questo bisognerebbe contare fino a 100.000 prima di decidere di sporcarsi in questo modo. Per pochi o per tanti spiccioli. Il pensiero va ad esempio ai tifosi del Bitonto, che pochi mesi fa hanno pianto di gioia per la prima promozione tra i professionisti. Oggi l’incertezza regna, con la società che ha annunciato che comunicherà ogni decisione sul futuro nei prossimi giorni. E a questo punto è lecito aspettarsi di tutto. Stessa cosa toccherà fare al Picerno.
Vinti e vincitori. Il Cerignola ci sperava e adesso vive la seconda estate negativa consecutiva. Il Foggia brinda al ritorno tra i professionisti, un anno dopo la retrocessione dalla B e la ripartenza dalla D. Il Bisceglie tiene acceso un lumicino di speranza per il posto lasciato vacante dal Picerno. Tanta confusione, poche certezze. Adesso non vediamo l’ora di tornare in campo. Nel modo più serio e pulito possibile.