Tre allenamenti congiunti, contro Bozner, Arco 1985 e Fc Rovereto, sono bastati per mettere in evidenza, purtroppo, le pessime condizioni in cui versa il fondo dello stadio “Briamasco”, decisamente non all’altezza della situazione, a meno di un mese dall’avvio della stagione ufficiale.
Troppe sono le zone del manto erboso dell’impianto di via Sanseverino sono prive d’erba e urge un intervento, in tempi brevissimi, per porre rimedio ad una situazione destinata – purtroppo – esclusivamente a peggiore.
“Il nostro Club non pretende che il fondo del “Briamasco” sia ai livelli del “Santiago Bernabeu”, di “Stamford Bridge” o dell’ “Allianz Stadium – esordisce il Presidente Mauro Giacca – e, voglio ricordarlo a quanti se ne fossero scordati, l’impianto di via Sanseverino non è di proprietà dell’A.C. Trento 1921, ma del Comune di Trento, dunque della comunità trentina. Il resto, purtroppo, è certificato dalle immagini che abbiamo scattato nei giorni scorsi: attulmente il manto erboso dello stadio è in pessime condizioni, nonostante, per più di cinque mesi, il terreno abbia potuto riposare, vista l’interruzione di ogni attività ufficiale dall’8 marzo scorso. Chi si occupa della gestione e della manutenzione deve fare qualcosa immediatamente, perché in questo momento il fondo non è all’altezza del nostro stadio e di un Club che in sei anni ha fatto grandissimi investimenti per migliorare un impianto che, nel 2014, era abbandonato a se stesso. Stiamo lavorando sodo per potenziare la struttura societaria e riportare il Trento nei tornei professionistici e, dispiace dirlo, dobbiamo fare i conti con un terreno di gioco che versa in uno stato vergognoso”.
Nel 2014, quando Mauro Giacca e i suoi più stretti collaboratori rilevarono la proprietà del Trento (fallito, è bene ricordarlo), salvandolo da una fine ingloriosa, lo stadio “Briamasco” era in condizioni pietose.
“Non vogliamo medaglie al merito o celebrazioni – prosegue il numero uno di via Sanseverino – ma noi abbiamo fatto ben più di quello che ci spettava. Operando in prima persona e collaborando con l’Ente di Gestione e i partner della sinergia gialloblù, abbiamo restituito dignità allo stadio della città. Abbiamo ristrutturato gli uffici e i servizi igienici, rifatto gli spogliatoi e il tunnel che porta al terreno di gioco, sistemato la mixed zone, creato dal nulla le panchine interrate, allestito una zona ViP nella Tribuna Nord con dieci poltronissime e, recentemente, una sala stampa che non ha nulla da invidiare rispetto a quelle d’impianti che ospitano gare professionistiche. Anche tutti i locali posti sotto la Tribuna Sud sono stati sistemati completamente e adesso ospitano i magazzini e le sale riunioni del Settore Giovanile. Abbiamo cambiato le porte e creato una piccola palestrina pesi, utilizzando un locale completamente in disuso, per non parlare della ristrutturazione totale della casa posta all’ingresso della Tribuna Sud: sei anni fa era un edificio fatiscente, oggi è un edificio a norma, in condizioni di totale abitabilità. Di questi interventi ha beneficiato non solo il Trento: penso alle tante amichevoli estive organizzate allo stadio, con 4-5mila spettatori sugli spalti con annessi i complimenti di Napoli, Cagliari, Lecce, Parma e Sampdoria per organizzazione e struttura, ad alcuni appuntamenti che hanno visto protagoniste le selezioni giovanili azzurre, ma anche ad eventi locali, come le finali di Coppa Italia e Coppa Provincia organizzate dal Comitato Provinciale Autonomo di Trento. Abbiamo sempre ringraziato l’Ente di Gestione, ma in questo caso dobbiamo farci sentire”.
Che si faccia qualcosa e lo si faccia in fretta: la stagione ufficiale inizierà tra meno di un mese e il fondo del “Briamasco” è destinato solamente a peggiorare.
“Il “nostro” l’abbiamo fatto eccome – conclude il Presidente – e adesso vorremo collaborare con chi si occupa della gestione e manutenzione del terreno di gioco per far sì che il fondo erboso dello stadio “Briamasco” sia all’altezza del campionato nazionale di serie D. Auspico un confronto e un intervento in tempi brevissimi per risolvere la questione. E non lo dico solamente da Presidente del Trento”.