Una retrocessione “bruciante”, forse molto più di altre quella della Giana Erminio, uscita sconfitta nel doppio confronto valido per i playout contro l’Olbia. Nella gara di andata i sardi si imposero per 1-0 per effetto di una autorete di Perna, nella gara di ritorno i lombardi – ai quali bastava un successo con qualsiasi margine- sono stati raggiunti nel recupero in doppia superiorità numerica. L’Ambiente biancazzurro a distanza di giorni è ancora scosso, come ammette Mathias Solerio in una intervista rilasciata ai colleghi di Tuttoc.com:
“Al triplice fischio ho pensato che fosse destino. Perché eravamo uno dei club che aveva fatto più punti nel girone di ritorno, perché all’andata eravamo andati con un autogol, perché siamo retrocessi all’ultimo istante. Troppe coincidenze negative, troppa sfortuna. La colpa è anche nostra, ci mancherebbe. Anzi, ci tengo a fare i complimenti ai giocatori dell’Olbia: ci hanno creduto più di noi, la loro salvezza, dal punto di vista di un sardo, è una favola. Noi, invece, non abbiamo approfittato dei due uomini in più e abbiamo sbagliato più volte il gol del raddoppio. Invece loro, su quel corner maledetto, sono stati furbi mentre noi disattenti. E pensare che mio padre, da buon milanista, ricordando la finale persa dal Milan col Liverpool mi aveva messo in guardia sul fatto che le partite finiscono solo quando l’arbitro fischia: da quella volta lì non ho mai abbassato la guardia fino all’ultimo. Eppure son retrocesso così”.
Stagione particolare – “Siamo stati fermi per tre mesi. Poi, in due settimane, abbiam dovuto preparare le due partite più importanti della stagione. Non è una scusa, perché anche l’Olbia era nelle nostre stesse condizioni. Però ti girano le scatole a retrocedere così, è inammissibile. So che una retrocessione del genere è irripetibile per tanti motivi ma resta una retrocessione. E fa davvero male. Ho passato tutta la notte dopo il match in giro per il mio paesino, a piedi. A cercare di capire cosa fosse successo. E l’ho realizzato solamente il giorno dopo. Dovevamo avere più attributi in 9 contro 11. Abbiamo buttato via una salvezza. Quel girone d’andata disputato malamente. Noi calciatori più esperti forse avremmo dovuto dare una mano in più ai giovani. Nel ritorno, invece, abbiamo conquistato più punti in 6 partite che in tutto il girone d’andata, anche grazie agli innesti”.
Futuro– “So che esiste la possibilità della riammissione. Speriamo bene, anche perché mister Albè, che io considero come un secondo padre, se lo merita. Ha creato una favola da raccontare ai nipoti e almeno per il momento è finita, anche se in maniera ingiusta. Al triplice fischio non ha detto una parola. E lui, che ha una gran parlantina, quando resta in silenzio vuol dire che non sta bene. Ha visto sfumare in due partite quanto fatto in tanti anni, partendo dalla Promozione. Ho sentito alcuni dei miei compagni storici, come Pinto. Ci siam fatti forza ma siamo ancora sotto shock, calcisticamente parlando. Immagino che la società ci contatterà per ritrovarci tutti insieme, però al momento non so nulla. A prescindere dal mio futuro, però, vorrei rivedere il prima possibile la Giana dove merita. In Lega Pro”.