In una giornata in cui la Palmi calcistica ha dovuto registrare l’ufficialità relativa alla retrocessione in Eccellenza della Palmese, un altro macigno è piombato sull’intero ambiente neroverde.
I tesserati del Club calabrese, infatti, hanno pubblicamente denunciato la situazione fattasi insostenibile relativamente al pagamento degli stipendi. Uno scenario che si protrae ormai da diversi mesi prima che il campionato si interrompesse, evidenziando le criticità abnormi nelle quali hanno dovuto operare tutti i tesserati del sodalizio reggino.
Una circostanza che deve far riflettere e tornare d’attualità il tema relativo al dramma economico-finanziario che continuano a vivere centinaia di atleti e addetti ai lavori legati al mondo dei Dilettanti e dei quali ancora nessuno si è occupato concretamente.
Di seguito, il Comunicato diffuso nelle scorse ore dai tesserati dell’U.S. Palmese 1912.
“La situazione sanitaria ed economica è nota a tutti, ma non può e non deve essere la giustificazione per sottrarsi agli impegni economici assunti, meno che mai per quelli relativi a mesi precedenti. Oggi ci troviamo ad affrontare una situazione difficilissima, con ritardi nel pagamento delle mensilità addirittura relative a mesi in cui il campionato si stava ancora giocando. La situazione è ancor più grave se si pensa che gli importi dovuti servono quale sostentamento di nuclei familiari di giocatori che fino alla fine sono stati professionali e si sono impegnati oltre il dovuto.
In questi mesi di grave crisi la Società è stata completamente assente e reticente. Ciò appare assolutamente lesivo e pregiudica, ancora una volta, i nostri diritti, per i quali ci riserviamo sin da ora di agire.
Esprimiamo solidarietà a tutto lo Staff Tecnico che si trova ad affrontare la nostra stessa situazione e chiediamo rispetto sia per noi calciatori, che abbiamo sempre, nonostante tutto, dato il massimo per questa maglia, sia per lo stesso Staff, sia per i tifosi che ci sono stati sempre vicino.
La situazione non è più tollerabile ed agiremo, per il tramite dell’Assocalciatori che ci ha sostenuto sino ad oggi, per tutelare i nostri diritti nelle sedi più opportune”.