La cristallizzazione delle classifiche con annesse promozioni (le prime nove) e retrocessioni (le ultime quattro) ha sancito che la stagione sportiva 2019/2020 è giunta al capolinea. D’ora in avanti sarà necessario avere una visione a lungo termine, lungimirante per essere più precisi, al fine di programmare con dovizia e minuziosità il prossimo campionato. E non sarà un compito molto semplice, per usare un eufemismo. Se non è stato possibile ripartire oggi perché le strutture e le condizioni finanziarie delle società non lo permettono, come lo si potrà fare fra qualche mese? Quando l’acuirsi della crisi socio-finanziaria probabilmente creerà un’ecatombe nelle categorie più deboli e le squadre saranno inermi dinanzi la brutalità di un soggetto che, paradossalmente, è immateriale. Si può avvertire il peso enorme sulle proprie spalle, ma non la si può tastare con le proprie mani. E’ e sarà vitale per i prossimi mesi iniettare nei conti correnti della società e dei calciatori aiuti concreti: apprezzabile la Cassa Integrazione che verrà elargita dal Governo per i tesserati, ma 600 euro sono quantitativamente esigui per un tempo, ad oggi, indeterminato. La LND vorrebbe ripartire tra settembre-ottobre, ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Al Sud, in particolare nel girone I, ci sono diverse società che rischiano di non vedere più la luce perché già prima dell’emergenza Covid-19 non erano economicamente solide. In Calabria, per esempio, porteranno in alto il nome della propria terra nel campionato 2020/2021 ben quattro formazioni (Castrovillari, Cittanovese, Roccella e San Luca neopromossa) una in meno rispetto alla stagione appena conclusa: Corigliano e Palmese, infatti, saluteranno a malincuore la categoria perché comprese in quell’elenco di quattro squadre che retrocederanno d’ufficio in Eccellenza, se la decisione presa dalla LND dovesse rimanere immutata. Di regola quel poker di squadre ha legittimamente la possibilità di iscriversi. Ma avrà la forza economica per farlo? Altro interrogativo dal responso nebuloso. Perché, attualmente, solo il Castrovillari avrebbe la pecunia necessaria: per i rossoneri la prossima stagione sarà quella del centenario dalla sua fondazione nel lontanissimo 1921. Il presidente Di Dieco ha chiarito, nelle settimane scorse, che nei limiti del tangibile cercherà di assicurare alla città una stagione sportiva degna di una ricorrenza così speciale. Ovviamente, fronte mercato è tutto sigillato per ora. Medesima è la situazione in casa Roccella. Gli amaranto non avranno problemi ad iscriversi al campionato prossimo, anzi si stanno già mobilitando per programmarlo al meglio. La Cittanovese, proprio nelle ultime ore, ha annunciato che alzerà bandiera bianca: “chi crede nel progetto si faccia avanti”. Parole che potrebbero mettere la parola fine ad una squadra che dai bassifondi della prima Categoria ha risalito la china fino in D, arrivando a disputare partite memorabili contro formazioni oceaniche come Bari e Palermo. Con i galletti, i giallorossi vinsero un anno fa la gara di ritorno per 3-2 fra le mura amiche. Con le aquile, seppur in goleada per i rosanero fra andata e ritorno, sono ugualmente fotogrammi che difficilmente cadranno nel dimenticatoio. L’emergenza Covid-19, evidentemente, ha spezzato le gambe ad una società trasparente e puntuale come poche in giro. Senza acquirenti il destino della Cittanovese sarà segnato e la caduta nel baratro del fallimento provocherà molti più dolori per quanto dimostrato in questi anni di Serie D. E il San Luca? Neopromossa dall’Eccellenza, dopo un cammino sontuoso, ha tutte le intenzioni di fare bene in Serie D. Alcune fonti affermano che la società voglia addirittura costruire una squadra top per puntare alla zona playoff. Indiscrezioni che potrebbero trovare conferma nel momento in cui la situazione sul prossimo campionato verrà chiarita definitivamente e quando partirà ufficialmente il calciomercato.