E’ stata una stagione difficile da dimenticare per il Legnano. Per larghi tratti del campionato i lilla hanno dimostrato di poter tenere testa alla super potenza Pro Sesto. Se il campionato non fosse terminato ne avremmo viste delle belle fino all’ultimo istante. Stagione che purtroppo ha segnato la storia, personale e di squadra, di tutta la famiglia Legnano per la morte del giovane Andrea Rinaldi. Un dolore difficile da superare, impossibile da accettare. In esclusiva a TuttoserieD le parole del direttore sportivo Matteo Mavilla, uno dei principali artefici della straordinaria stagione dei lombardi.
1) Direttore Mavilla, è stata una stagione particolare per il Legano. Quanto vi rammarica il fatto di non potervi giocare il campionato fino all’ultima giornata?
Ci dispiace molto, perché saremmo stati competitivi fino in fondo. L’ultima partita a Sesto San Giovanni, nonostante la sconfitta, ci ha aveva dato grande consapevolezza. Mancavano 11 partite e in un girone molto equilibrato come il nostro poteva ancora succedere di tutto, nel bene e nel male. Perché sebbene, come ho sentito dire, la Pro Sesto ci abbia battuto due volte, è altrettanto vero che ha perso due volte con la penultima in classifica. E nel girone di ritorno avevamo collezionato due punti più di loro. Il nostro era un percorso di crescita continuo, avevamo grandi motivazioni e stavamo vivendo tutto con grande entusiasmo, non dimenticando mai da dove eravamo partiti, ossia ripescati in serie D e con un budget di molto inferiore alle società che sulla carta puntavano a vincere il campionato. Penso che sia doveroso e legittimo sottolineare questo aspetto.
2) cosa ne pensa dell’assegnazione del campionato alle prime?
Intanto voglio dire che auguro alla Pro Sesto le migliori fortune, così come a tutte le squadre che erano prime in classifica al momento dello stop, ma senza disquisire sugli altri rivendicando maggiori o minori meriti, cosa che in questa situazione trovo assurdo. I diritti quali promozioni e retrocessioni sono stabiliti dai regolamenti, che nel girone B prevedevano la disputa di 38 gare. Tutto il resto sono opinioni personali. Nel nostro caso ad esempio, da secondi in classifica a un punto di distacco, se avessimo saputo che la partita di Sesto San Giovanni sarebbe stata l’ultima, sicuramente l’avremmo affrontata in modo diverso. Allo stesso tempo ad un terzo di quella gara eravamo in vantaggio, ma questo non significa che se fosse finita in quel modo avremmo meritato più della Pro Sesto di andare in serie C. Legnano è una città con un tifo e una storia calcistica importanti, siamo stati ripescati ad agosto e ci stavamo giocando il campionato, questo non è forse un grande “merito”? Molte società potrebbero rivendicare qualcosa e far valere le proprie ragioni, bisognerebbe solo attenersi alle decisioni delle persone deputate a prenderle, ma sotto questo aspetto non c’è la minima cultura. Come al solito molti guardano solo al proprio orticello. Per quanto riguarda ipotetiche riforme, fermo restando i tempi tecnici necessari, penso che sia il caso di attuarle. Sarebbe illogico riproporre le condizioni che hanno portato a questa situazione. Risparmiare l’iscrizione alle società può essere ad esempio un’iniziativa utile nel breve termine, ma i problemi si ripresenterebbero l’anno prossimo, servono riforme strutturali riguardanti la fiscalità e i vincoli dei giocatori, che inducano persone e sponsor a investire nelle società, che ormai sono rette praticamente solo dalla ricchezza privata di certe persone. Questa crisi è un’occasione di cambiamento, ci vuole coraggio, se non si fa qualcosa adesso, mi chiedo quando mai si farà.
3)Una stagione maledetta che si è conclusa con la mancata promozione e soprattutto la perdita di Andrea Rinaldi. Umanamente devastante…
Sicuramente, sia per la sua giovane età sia perché si è trattato di una disgrazia improvvisa. Andrea era un ragazzo di 19 anni con una maturità impressionante. Aveva una forza di volontà, una lealtà, e una dignità fuori dal comune. Quando succedono queste tragedie rimaniamo increduli, ci blocchiamo e crediamo di cogliere il giusto peso delle cose, ma spesso lo dimentichiamo troppo in fretta….troppe parole sono inutili, bisogna stare in silenzio e rispettare il dolore della famiglia che spero riesca ad essere forte, auguro il meglio a loro, chi ha conosciuto Andrea lo ricorderà sempre.
4) Cosa c’è nel futuro del da Matteo Mavilla?
È il secondo anno che ricopro questo ruolo, cerco di imparare ogni giorno.
Personalmente questa stagione a Legnano è stata straordinaria, so bene che la gloria dura poco, però se ci fossero le condizioni mi piacerebbe continuare un certo tipo di percorso e non ho motivi per cambiare. La società attenderà le decisioni definitive sulla stagione appena conclusa e poi stabilirà i propri obiettivi, considerando che lo slittamento al 31 agosto potrebbe dilatare i tempi, e non dimenticando che l’attuale posizione in classifica potrebbe anche aprire opportunità impensabili la scorsa estate…