In un momento storico drammatico per la nostra nazione, ancora alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti dell’ambiente calcistico. Un modo, questo, per comprenderne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico, ma anche per conoscere più da vicino il protagonista ai nostri microfoni.
Questo pomeriggio, ad intervenire in Esclusiva sul nostro portale il noto Procuratore Sportivo, Angelo Rea, che ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Buon pomeriggio, Angelo. In questo momento storico così delicato per tutto il Paese, come sta vivendo la situazione che attualmente sta caratterizzando il mondo del Calcio e di riflesso sta condizionando il vostro operato?
Buon pomeriggio a voi. Sicuramente siamo andati incontro ad un fenomeno inaspettato e sconvolgente, che a mio avviso cambierà un po’ tutti i programmi di noi Agenti. Avendo programmato un determinato percorso da far compiere ai nostri assistiti, adesso abbiamo la necessità di cambiare le strategie che ci eravamo prefissati. Basti vedere come stia evolvendo la situazione legata al completamento e alla composizione futura dei vari campionati. E’ difficile oggi capire a cosa andremo incontro e di conseguenza anche noi Procuratori saremo costretti a rivedere le dinamiche che solitamente caratterizzano il nostro lavoro.
Ci tolga una curiosità: dopo aver concluso una carriera da calciatore vissuta prevalentemente tra Serie A e B, come mai ha scelto di restare in quest’ambiente, intraprendendo il mestiere di Procuratore sportivo?
Io amo il Calcio, è uno sport che rappresenta gran parte della mia vita e ho deciso di iniziare quest’attività subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. E’ nato tutto dalla passione, dal fatto che mi piaccia tantissimo vedere partite su partite e nell’ultimo anno e mezzo ne ho viste veramente tante dal vivo. E’ un mestiere non semplice, spesso si diventa una specie di trottola, girando qua e là per l’Italia e sacrificando la famiglia. Però è un lavoro che penso mi si addica e che svolgo dedicandomi appieno quotidianamente.
Nonostante lei abbia iniziato questo mestiere da pochissimo tempo, rappresenta già diversi giocatori di Lega Pro, oltre a profili molto importanti impegnati in Serie D, tra cui numerosi giovani in rampa di lancio. Secondo lei, qual’è l’aspetto che può fare la differenza nel rapporto tra calciatore e Agente?
Sicuramente il rapporto umano. Io sono una di quelle persone che cerca prima di tutto di instaurare una sintonia con i ragazzi che segue, perché sono convinto che alla base di ogni legame ci debba essere il rispetto, e poi, perché se non c’è stima e fiducia reciproca è inutile collaborare assieme. Il giocatore resta sempre e comunque padrone del proprio destino, non a caso ripeto loro continuamente che sono i risultati raggiunti sul campo a fare la differenza e a consentirci di porre determinati obiettivi.
Nelle ultime settimane, la nostra redazione ha avuto modo di intervistare alcuni calciatori da lei assistiti, collocati in squadre di vertice, alcune in vetta alla relativa classifica e in attesa di un verdetto definitivo per la stagione in corso…
Ho avuto modo di leggere le dichiarazioni rilasciate da alcuni miei assistiti alla vostra redazione. Uno di questi è stato Andrea Venturini, calciatore del Mantova. In quella realtà abbiamo tre profili molto importanti di riferimento, oltre a Venturini, anche Nicola Mazzotti e il centrocampista classe 2001 Pablo Landri, tutti reduci da un campionato eccellente. Mantova rappresenta una piazza straordinaria del nostro Calcio. Già l’anno scorso sfiorò la promozione e quest’anno, al di là di come andrà a finire la stagione, sono certo che niente e nessuno potrà negargli il salto di categoria.
A proposito di grandi piazze di Serie D, un’altra realtà straordinaria è collocata nel Girone H ed è Foggia. La Società rossonera reclama la promozione in C, tenuto conto anche il piazzamento in classifica, a un solo punto di distacco dalla capolista Bitonto. Tra i Satanelli milita anche un suo assistito che è il difensore ex Cesena, Francesco Viscomi. Cosa pensa riguardo alla formazione pugliese?
Per me Foggia merita di salire in Lega Pro, sia come piazza sia per il campionato condotto fino ad oggi. Sarebbe ingiusto che venisse condannato alla disputa di un altro torneo di Serie D. E’ una realtà importantissima, con un Presidente vincente come Felleca e un uomo di Calcio navigato e competente come Ninni Corda, due figure che rappresentano una certezza anche per il futuro. Per quanto riguarda Viscomi, credo che oramai sia diventato uno dei piu’ forti e completi difensori per la Serie D. Il ragazzo è assolutamente pronto per misurarsi tra i Professionisti e sicuramente il Foggia, qualora venisse ripescato in Lega Pro, ripartirà anche da lui.
Un altro elemento di primissimo piano è Danilo Alessandro, un calciatore ambito dalle realtà più importanti di Quarta Serie e che ogni estate è al centro di numerosi rumors di mercato. E’ un giocatore destinato a rimanere a Campobasso o ci sono i margini perché vada a giocare altrove nel prossimo campionato?
Danilo è stato il primo giocatore che ho contattato all’inizio della mia nuova “carriera”. Tra di noi c’è un rapporto vero, puro. Lui è un ragazzo schietto e sincero, forse anche troppo perbene considerato il contesto generale del nostro Calcio. Lo scorso anno firmammo a Cesena il giorno dopo esserci incontrati per la prima volta. Ricordo che lo chiamai una sera e la mattina successiva eravamo in sede a Cesena con il contratto depositato. Con Danilo c’è un rapporto speciale e sono felicissimo di essergli accanto come Agente. Per il momento non ho parlato affatto con il Campobasso del suo futuro, ma quel che posso dire con certezza è che Danilo si sia trovato benissimo in città, con la Società e con tifosi. Quella rossoblù è una piazza molto importante, che può ambire al ripescaggio in Lega Pro e chissà che alla fine non ci sia un imminente futuro in Serie C per entrambe le parti.
A Campobasso, oltre ad Alessandro, ci sono anche Andrea Zammarchi e Giulio Sanseverino che sono altri due suoi assistiti. Quali sono attualmente le prospettive future di questi calciatori?
Andrea è stato uno dei classe 2000 più prolifici in assoluto e ha contribuito tantissimo alla cavalcata del Campobasso con le sue ottime prestazioni. Per lui abbiamo appuntamento a Cesena per sottoscrivere il meritato contratto da professionista, perciò il suo destino è già segnato. Vedremo poi se ci saranno i presupposti per rimanere in bianconero oppure andare da qualche altra parte, sempre in un contesto professionistico. Per quanto riguarda Giulio, invece, che dire? Io e lui abbiamo giocato insieme a Messina. Mi contattò a gennaio che era senza squadra e riuscimmo ad accordarci quasi subito con il Campobasso che, assicurandoselo, ha innalzato notevolmente la solidità e la qualità della propria rosa. Giulio è un grande giocatore, ancora non abbiamo impostato nulla riguardo al suo futuro, ma sono certo che continueremo a far sviluppare il suo percorso calcistico nella maniera adeguata per un giocatore del suo calibro.
Da giocatore è stato un difensore ma, a quanto pare, ha una certa predilezione per gli attaccanti particolarmente prolifici. Nella scorsa stagione Giovanni Ricciardo, ora al Palermo, segnò 20 gol con il Cesena, mentre Danilo Alessandro chiuse con 18 centri. Quest’anno è esploso Alessandro De Respinis a Sondrio, autore di 25 reti complessive in maglia biancoazzurra: che prospettive ci sono, allo stato, per un centravanti con il suo potenziale?
Alessandro aveva solo bisogno di trovare fiducia, l’ambiente ideale per esplodere e la consapevolezza di essere un attaccante fortissimo. Nell’ultimo anno e mezzo ha siglato 25 gol totali con alle spalle una squadra dall’età media bassissima. Sono convinto che sarà la rivelazione della prossima Lega Pro. Aspettiamo solo di individuare e sposare il progetto migliore per le sue caratteristiche, ambizioni e potenzialità.
La Lega Pro storicamente attinge dalla Serie D molti Under che si fanno le ossa nel massimo campionato dilettantistico prima di spiccare il volo nel Calcio che conta. E’ una circostanza ancora attuale questa, secondo lei?
Assolutamente sì. Dalla Serie D vengono fuori dei ragazzi molto interessanti, che possono ritagliarsi uno spazio importante tra i Professionisti. Sono convinto che per un giovane sia molto più formativo un percorso iniziale in D piuttosto che uno o due campionati Primavera, magari di livello medio-basso. Lo scorso anno, in questo senso, abbiamo concluso due operazioni di grande rilievo con realtà decisamente importanti di Lega Pro e anche nelle settimane a venire ci saranno diverse situazioni in ballo, a dimostrazione che stiamo operando in modo giusto e oculato, gestendo diversi profili Under di notevole prospettiva.
Si ringrazia Angelo Rea, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.