Il dramma della diffusione del coronavirus nel nostro paese che ha prodotto morte e una minaccia sanitaria, inevitabilmente ha inciso anche sul calcio producendo una storica interruzione di tutti i campionati. In serie D – come del resto- nelle altre serie si sta cercando di capire se proseguire – ipotesi quasi impossibile da realizzare- e come concludere la stagione riguardo ai verdetti. Di questo ne ha parlato il centrocampista del Cerignola Tommaso Coletti ai microfoni dei colleghi di Tuttocalciopuglia.com:
“La mia Fase 2 sta andando nella stessa maniera della Fase 1: evito di uscire, se non per necessità, per il resto c’è poco da fare. Mi alleno a casa e mi tengo in forma, in attesa di sapere il nostro futuro. Per me non è cambiato niente, non vorrei fare l’errore di pensare che sia passato tutto. Purtroppo la gente sottovaluta questa situazione, speriamo comunque che non ci sia un altro picco di contagiati”.
Corsa interrotta- “ Purtroppo sì, queste ultime otto partite ci avrebbero detto se fossimo stati capaci di riuscire nell’impresa. C’erano tanti scontri diretti e la possibilità di sgranocchiare punti, era già stato un percorso arduo: dopo la partenza in salita, ci siamo rimessi in carreggiata e avevamo undici punti da recuperare. A meno sei la speranza c’è ancora di più, anche se l’ultima partita è stata brutta (sconfitta per 2-1 in casa della Gelbison, ndr). Ma siamo rimasti in corsa, sperando che si riprenda”
In caso di ripresa- ” Certo, ci crediamo assolutamente. Così come abbiamo recuperato punti e così come siamo andati a vincere a Bitonto, possiamo raccogliere ovunque successi. Il nostro obiettivo era quello di concludere il campionato vincendole tutte. Purtroppo non dipende da noi, vai a vedere cosa sarebbe potuto succedere… Ma visti gli scontri diretti al vertice, potevamo avere qualche possibilità e ce la saremmo giocata al massimo“.
Ripresa o meno del campionato- ” Io spero che si possa tornare a giocare. Il calcio ci manca e abbiamo voglia di concludere questa stagione, ci stiamo tenendo in forma tutti quanti. Ma alla fine non voglio azzardare idee, spero soltanto che vengano a crearsi situazioni eque: se dovessero esserci delle promozioni, allora dovranno esserci anche retrocessioni. Qualsiasi decisione deve cercare di fare meno danni possibili. Poi possono anche cambiare il format o altro: sono scelte loro, che hanno presente la situazione nazionale. Il sistema calcio si fonda sull’economia e sui soldi che mettono i presidenti: io mi auguro che lo Stato abbassi la tassazione a tutti i livelli, perché altrimenti si farà fatica. Poi qualunque decisione verrà presa sicuramente non accontenterà tutti, ci saranno ricorsi e controricorsi. Se dovessero fare le cose eque, vorrà dire che ci saranno le retrocessioni dalla B e dalla C e che quindi si aprirà uno spiraglio per il mio Cerignola. Noi abbiamo fatto questa rincorsa e la società è sana, la città e i tifosi spingono. Se ci saranno i ripescaggi, la nostra speranza è quella di avere qualche possibilità: ma, ripeto, è normale che se non dovessero esserci retrocessioni dalla terza serie, la strada si andrebbe a complicare