Ci sono imprese che resteranno nella storia, nel caso di quella compiuta lo scorso anno, nella mente nei cuori di tutti gli sportivi della Lucchese. Una salvezza sul campo ottenuta contro tutto e tutti, i giocatori e mister Favarin con una ferrea determinazione riuscirono con il supporto di un indomabile fetta di sportivi in qualcosa che può accadere soltanto poche volte, meritano quindi di essere ricordate e rivissute. Ne ha parlato ai microfoni della “Gazzetta Lucchese” Mattia Lombardo
“Come tutti i calciatori in attesa di sapere se finiremo questo campionato, se faremo i playoff. Siamo tutti in attesa di novità in più perché ci vuole l’ok della Federazione a quanto votato ieri dall’assemblea di Lega Pro. Nel frattempo cerchiamo di seguire le disposizioni e allenarci come queste impongono”.
Ricordi di Lucca- La stagione dell’anno scorso con la Lucchese è stata veramente un sogno. Nessuno si aspettava cosa è stato fatto e poi, con la gara finale di Bisceglie, c’è stata una gioia totale per noi calciatori, per lo staff e per tutti i tifosi. I ricordi di Lucca sono assolutamente bellissimi. Anche quest’anno, appena potevo, andavo a vedere subito i risultati della Lucchese. Spesso abbiamo parlato dell’esperienza di Lucca anche con ex compagni di squadra proprio perché il gruppo è rimasto saldo, dopo un’impresa così. ”Ci ho creduto sin dall’inizio quando c’è stato il cambio societario e ci sono state le prime difficoltà. Ho avuto la sensazione di poterci salvare sul campo a Cuneo perché prima di quella partita era arrivata la notizia che non ci avrebbero più pagato gli stipendi. Quindi si era creata la difficoltà per molti di noi, tanti erano titubanti per il proseguo della stagione, non sapendo se rimanere o tornare a casa. Io ero tra i pochi a voler continuare e a far capire che per noi poteva essere una vetrina per il futuro. Ricordo che nella gara di Cuneo vincemmo 1 a 0 e nella settimana successiva ci siamo confrontati tutti assieme. Da quel momento ci siamo compattati per un unico obiettivo. Tutti remavamo verso la salvezza sul campo. Che poi è arrivata”.
Il Rigore con il Pontedera- ”.Il peso era enorme e anche il significato del rigore. Ci stavo lavorando da tempo ed era una soddisfazione che volevo togliermi per tutta la stagione sofferta e anche per tutti i compagni e i tifosi. Lo stadio era in silenzio e quando la palla entrò ci fu veramente un tripudio. Era una gioia per tutta la città e per i tifosi che ci avevano sostenuto. Senza di loro non avremmo potuto fare le trasferte. È stata una gioia per tutti. Il segreto del gruppo è stata sempre allenarsi a mille. In più, tanti di noi spronavano i ragazzi più giù di morale e quando eri tu, giù di morale, venivi stimolato dai compagni. Quando lavori bene poi raccogli sempre i frutti. Inoltre avevamo un mister che chiedeva sempre il massimo da ognuno di noi.
La festa di Bisceglie- ““Leggendaria. È stato come vincere un campionato, uno scudetto, una Champions League e poi, per la squadra della propria città c’è una passione e tensione diversa, quindi alla fine ci sentivamo lucchesi, siamo tutti diventati tifosi della Lucchese. Poi c’è stata la festa al rientro, la festa in piazza a Lucca dove c’era tantissima gente che ha seguito un risultato così al maxi schermo. Una cosa che in Serie C non accade tutti i giorni