In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il talentuoso portiere della Team Altamura, Mattia Guido.
Il 18enne estremo difensore scuola Monopoli, autore di un’ottima stagione in maglia biancorossa, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Mattia, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle rispettive abitazioni, anche i calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente stia avvenendo nel mondo?
L’Italia intera, così come il resto il mondo, sono chiamati ormai da tempo a lottare contro questo nemico invisibile che ha letteralmente stravolto la nostra vita quotidiana. Fortunatamente la fase più complicata sembra essere alle spalle e a piccoli passi cerchiamo di avviarci verso una definitiva ripresa. Adesso più che mai sta ad ognuno di noi cercare di rispettare tutte le regole sulle distanze sociali, prendendo le giuste precauzioni per non mettere nuovamente a repentaglio la nostra incolumità e quella altrui. Personalmente sto cercando di trascorrere questo periodo nella maniera più serena possibile, provando a mantenere un buon livello di allenamento, nonostante quello svolto tra le mura domestiche non sia neanche lontanamente paragonabile a quello che eravamo soliti svolgere in gruppo, sul rettangolo verde.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale, dovuta alla totale mancanza di tutele e garanzie contrattuali. Qual’è il tuo pensiero a riguardo? E’ davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Questa è una preoccupazione che accomuna un po’ tutti gli addetti ai lavori legati al mondo del Calcio dilettantistico. In questa categoria si deve fare i conti con l’incertezza e si vive senza alcun tipo di tutela e garanzia. In situazioni del genere, con le Società che sono costrette a fronteggiare una grave crisi, è davvero difficile andare avanti, specie per chi guadagna solo attraverso il Calcio. Fortunatamente sono ancora giovane e ho una famiglia alle spalle su cui posso fare affidamento, ma il mio pensiero non può che andare a tutti coloro che hanno famiglie e figli da mantenere e che oggi si trovano in una condizione precaria, in lotta per la sopravvivenza.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e calciatori?
A seguito di una simile emergenza di carattere sanitario, credo sia inevitabile che si vada incontro ad una profonda crisi economica. Tutti i settori produttivi nazionali risentiranno delle conseguenze derivanti dalla pandemia, in particolar modo il mondo del Calcio dilettantistico, dove le Società si mantengono principalmente grazie agli investimenti e agli sforzi di Presidenti-imprenditori che fanno questo per passione. La maggiore attenzione che dovranno porre alle proprie aziende, potrebbe portarli a ridurre le risorse solitamente profuse nel nostro Sport e, di conseguenza, potrebbero esserci grossi stravolgimenti se il Governo non intervenisse a sostegno di tutto il movimento.
Col passare dei giorni, sembrano sempre più alte le probabilità che la stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che continuino a non sussistere le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che effettivamente non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare di concludere la stagione, scendendo in campo entro il 30 giugno o magari anche in estate inoltrata?
Il mio desiderio, così come per tutti i calciatori, è quello di tornare in campo il prima possibile. Questo potrà accadere solo nel momento in cui ci dovessero essere le opportune condizioni igienico-sanitarie ma, arrivati a questo punto, penso sia quasi impossibile portare regolarmente a termine questo campionato. Sarebbe forse più opportuno sacrificare la stagione calcistica in corso, lavorando e progettando sin da subito in ottica futura, cercando di non condizionare pesantemente anche la prossima annata sportiva.
Si parla comunemente di “stagione falsata” in caso di campionato deciso a tavolino e di annata sportiva ancor più “falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane per la propria salute. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa due mesi siano tutti completamente fermi. Quali sono le tue considerazioni a tal proposito?
Il rischio di “falsare” il finale di campionato, tornando in campo per disputare solo le ultime otto gare, è assolutamente concreto. Per evitare che ciò accada bisognerebbe consentire a tutte le Società di affrontare un mini-ritiro precampionato prima di disputare delle gare ufficiali e, soprattutto, la Lega dovrebbe contribuire economicamente affinché tutti i Club possano garantirsi gli opportuni controlli e tutte le precauzioni necessarie per ripartire in totale sicurezza. A tal proposito, però, nutro fortissimi dubbi e siccome la maggior parte delle Società non ha e non avrà le risorse per attenersi a determinati protocolli, sono ancor più scettico rispetto ad un ipotetico ritorno in campo a breve-medio termine.
Nel caso in cui non si potesse fare a meno di chiudere anticipatamente la corrente stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari campionati. In tal caso, quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Mattia Guido, cosa suggerisce di fare per chiudere la stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Parto dal presupposto che, qualsiasi decisione dovesse essere intrapresa in futuro, sarà inevitabile che non si riesca ad accontentare tutti. Detto ciò, se toccasse a me decidere le modalità più opportune di chiusura anticipata del campionato, penso sia corretto attenersi al classico format legato a promozioni e retrocessioni, cristallizzando le attuali classifiche, promuovendo le capolista e facendo retrocedere in Eccellenza le squadre che oggi si trovano nelle posizioni che solitamente portano ad una retrocessione diretta.
Parliamo per un attimo delle dinamiche strettamente legate al campo e di quella che è stata la tua annata. Quest’anno, sei stato indubbiamente tra i principali protagonisti in maglia biancorossa, sei stato sempre tu il guardiano dei pali della Team Altamura, scendendo in campo in 26 gare ufficiali su 27 stagionali. Che tipo di annata è stata quest’ultima, a livello personale? Volendo produrre un bilancio rispetto alla stagione ancora in corso, come valuteresti il tuo rendimento complessivo?
Sono molto contento del mio rendimento stagionale che è stato costante nel tempo, grazie soprattutto all’esperienza, al lavoro, alla professionalità e al supporto di Mister Carmelo Roselli, il nostro Preparatore dei portieri, che fin da subito ha creduto in me nonostante la giovane età. Credo che questa esperienza mi sia servita tantissimo, sia a livello tecnico sia umano.
Con le tue prestazioni di ottimo livello hai inevitabilmente attirato le attenzioni di diverse formazioni importanti, anche alcune di categoria superiore. Riguardo proprio ai tuoi obiettivi futuri, quali sono le aspirazioni legate al proseguo della tua carriera?
Mi fa enorme piacere l’aver suscitato l’interesse di Club importanti. Per quanto riguarda il futuro, mi riservo di parlare della mia posizione con il Monopoli, Società che detiene il mio cartellino e che tra l’altro è reduce da una stagione veramente straordinaria. Colgo l’occasione per fare pubblicamente i miei complimenti ai Presidenti Onofrio Lopez e Alessandro Laricchia, a tutta la rosa e allo staff biancoverde, per il brillante campionato condotto sin qui.
La stagione della Team Altamura è stata molto “particolare”. In un Girone da molti definito in partenza una vera e propria “C2”, avete condotto un campionato più che dignitoso e ad oggi sareste matematicamente salvi, conservando un margine di tre punti sulla zona Play-Out. Visto il valore dell’organico biancorosso, probabilmente era lecito attendersi qualche punticino in più, anche se si può comunque parlare di un buon percorso da parte vostra. Nel complesso, in attesa che ne si conosca l’epilogo, che stagione è stata sin qui quella della Team Altamura? Il pensiero di non poter più scendere in campo per cercare di consolidare la vostra posizione di classifica, quanto rammarico comporta all’interno del gruppo?
Per la Team Altamura è stata una stagione nel complesso abbastanza positiva. Fino al momento dello stop eravamo in linea con il nostro obiettivo, ovvero la permanenza in Serie D. Siamo un gran bel gruppo, arricchito dal talento e dall’esperienza di alcuni nostri giocatori-simbolo. Meritavamo forse qualche punto in più, specialmente in alcune gare dove la fortuna non è stata affatto dalla nostra parte, ma nel complesso sono convinto che si possa parlare di un’annata positiva. Sicuramente c’è il rammarico di non aver potuto terminare la stagione e di non averlo fatto nella maniera in cui volevamo. Soprattutto in considerazione del lavoro svolto da Mister Monticciolo, che dal giorno del suo insediamento ha trasmesso un’enorme carica positiva al gruppo, facendo sì che migliorasse il nostro modo di pensare e produrre Calcio.
Mattia, c’è un messaggio, un augurio, un auspicio, che intendi rivolgere ai tuoi compagni, ai tecnici, ai tifosi e all’intero ambiente biancorosso?
Vorrei intanto ringraziare tutti i tifosi biancorossi, che sin dal primo momento mi hanno fatto sentire a casa in virtù del loro affetto e del loro calore. Un ringraziamento ulteriore va alla Società e allo Staff Tecnico, per avermi dato la possibilità di esprimermi al meglio. Un “grazie” particolare va ai tecnici Monticciolo e Roselli, per avermi dato dei consigli preziosissimi che porterò per sempre con me. Infine, un pensiero speciale lo riservo a tutti i miei compagni, che spero di incontrare molto presto e a cui auguro di superare questo momento difficile nella maniera migliore, in attesa di tornare ad abbracciarci e a lottare insieme sul rettangolo verde.
Si ringraziano Mattia Guido e l’A.S.D. Team Altamura, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.