Come anticipato ieri da Sportitalia, si potrebbe verificare un grande cambiamento nel calcio italiano: anche il direttore generale del Fasano, Antonio Obbiettivo, ha parlato della possibile riforma dei campionati:
“Intanto grazie per avermi interpellato su questo tema, ovviamente siamo ancora nel campo delle proposte costruttive e come tali bisogna valutarle attentamente, analizzando con perizia ed uno studio approfondito qualsiasi decisione in merito. Servono riflessioni profonde, soprattutto economico-finanziarie perché non possiamo più permetterci scenari di crisi profonda in seno alle Società, sempre più spesso costrette a fallire per l’insostenibilità del sistema. Servono strategie aziendali all’avanguardia e tante idee. Il calcio oggi non è solo un gioco ma una vera e propria industria che ha bisogno di progettualità e processi di crescita sul territorio e a lungo termine. La politica dei progetti annuali ha fatto il suo tempo. Inoltre servono risposte urgenti in materia di defiscalizzazione, di riconoscimenti contribuitivi, l’obbligo di figure professionali abilitate anche nei dilettanti, ruoli spesso affidati ad avventurieri che si autoattribuiscono titoli senza merito o trascorsi autocelebrativi senza traccia, perché il calcio non è solo quello della serie A e servono competenze. Servono riforme a 360 gradi: potremmo spaziare nei meandri di tantissime problematiche, la materia è vasta e complessa. A mio modesto parere i campionati dilettantistici inoltre, sono gravemente penalizzati dal calcio delle pay-tv, servirebbe studiare un opportuno sistema di ridistribuzione degli introiti dei diritti televisivi anche al calcio minore per la loro sopravvivenza. Ovviamente da questo momento in poi, la crisi economica e le sue ripercussioni verrà avvertita tremendamente a partire dalla Lega Pro in giù, per cui ne risentiranno inevitabilmente tutti: dalle società, agli addetti ai lavori, dai calciatori, all’indotto che si genera intorno a questo mondo. Per tutti questi motivi ritengo che non è ‘il format a 20 o 30 squadre, a 1 o 2 gironi etc.’ a cambiare il mondo del calcio ma la struttura funzionale su cui esso è basato. Se è arrivato il momento della ristrutturazione totale è giusto farlo con spirito costruttivo e con criterio, non bisogna perdere questa occasione.
Il Città di Fasano ha progettualità, ha le proprie basi fondate sull’azionariato popolare e segue la politica dei piccoli passi e con i piedi ben saldi a terra. Linee guida tracciate con cura e sapienza dal Presidente Franco D’Amico. In questo momento siamo tranquillamente alla finestra attendendo le decisioni che verranno adottate dagli organi preposti sulla quasi certa chiusura dell’attuale campionato, per cui a meno di improbabili sorprese, qualsiasi valutazione verrà espressa sarà comunque accolta con la massima tranquillità, fermo restando il rammarico della eventuale mancata disputa della finale di Coppa Italia perché volevamo impreziosire la stagione. Noi non abbiamo interessi particolari di classifica, né orticelli particolari da salvaguardare, per cui la sospensione ha sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo ad altri. L’eventuale cambio dei format potrebbe riservare sorprese a tutti i livelli, ma onestamente non ho ad oggi gli strumenti per poter approfondire e sbilanciarmi oltremodo sui criteri che verranno eventualmente adottati per la mappatura dei nuovi campionati. Personalmente mi incuriosisce quanto peseranno eventualmente i coefficienti della graduatoria Giovani D Valore in cui siamo abbondantemente primi, quella del coefficiente della Coppa Italia in quanto al momento siamo l’unica finalista e soprattutto quale sarà il pensiero del presidente D’Amico con cui mi vedrò nelle prossime ore. Le uniche certezze assolute sono quelle relative al contenimento dei costi, una politica societaria che ha dato fino ad oggi i suoi frutti in termini di sostenibilità e di credibilità, e non meno importante il pieno sostegno delle attività della APS IL
FASANO NOI, vera forza propulsiva dell’organizzazione societaria. In attesa di tempi migliori per il mondo del calcio, volevo esprimere a nome della Società che rappresento un pensiero di vicinanza alle famiglie di coloro che purtroppo hanno vissuto o stanno vivendo la tragicità dell’emergenza sanitaria in atto”.