In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il difensore del Mantova, Andrea Venturini.
Il giovane Calciatore romagnolo, con alle spalle diverse esperienze tra i Professionisti con Santarcangelo, Ravenna e Rimini, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Andrea, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente stia avvenendo nel mondo?
Stiamo vivendo tutti una crisi senza precedenti, in un momento molto delicato per l’intera nazione. Io sono un Calciatore, ma soprattutto un ragazzo di 23 anni. Quello che sento di dire a questo proposito, è di cercare di dare ascolto alle persone competenti in materia scientifica e sanitaria. È doveroso attenersi alle indicazioni che ci vengono fornite dal Governo, stando in casa ed uscendo il meno possibile. Io cerco di allenarmi tra le mura domestiche, per quello che posso fare nel cortile e nel garage di casa. Trascorro le mie giornate in famiglia, tra un gioco di società ed un altro, la visione di film e godendo degli affetti più vicini, sperando che si possa presto tornare ad una piena normalità.
Col passare dei giorni, sembrano sempre più alte le probabilità che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che continuino a non sussistere le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che effettivamente non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari anche in estate inoltrata?
A questo proposito, ho letto ed ascoltato molte notizie ed ipotesi varie, quasi tutte di difficile realizzazione. In ogni caso, siamo ancora a metà Aprile ed è difficile dire ora se si riuscirà o meno a concludere il Campionato entro il 30 Giugno, oppure oltre quella data. Ci sono troppe variabili da tenere in considerazione. Prima di tutto l’aspetto sanitario e poi anche determinate dinamiche legate ai contratti, agli sponsor, senza contare le enormi difficoltà globali che potrebbero incontrare gran parte delle squadre dilettantistiche. Noi Calciatori possiamo esprimere un parere, ma credo che potremo incidere ben poco in quelle che saranno le decisioni della Lega e delle Società che immagino si riuniranno per stabilire quale sia la strada più opportuna da seguire. Continueremo senz’altro a tenerci in forma e mentalmente pronti, nel caso in cui ci venisse chiesto di ripartire, una volta certificata un’adeguata situazione sanitaria che metta al riparo tutti gli addetti ai lavori da ogni tipo di rischio per la propria incolumità.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Questo è un problema abbastanza grave, concreto ed importante. La crisi che si abbatterà inevitabilmente su tutto il sistema, è destinata a provocare situazioni ancor più critiche di quelle a cui si assiste già da tempo. Il fatto che i Calciatori di Serie D non vengano riconosciuti e tutelati come gli atleti di A, B e C, è un qualcosa che penalizza fortemente la nostra categoria. Ci sono tanti giocatori di Serie D che non percepiscono lo stipendio anche da diverso tempo e non sanno davvero come fare per andare avanti. Personalmente ho ancora la fortuna di vivere con i miei cari e a 23 anni non ho ancora da gestire le responsabilità di quei colleghi che, invece, devono barcamenarsi in qualche modo per mandare avanti una famiglia, con tutto ciò che comporta in termini di sacrifici economici. Cerco di mettermi nei loro panni e mi rendo conto che non sia più sostenibile una circostanza simile e credo sia auspicabile che chi di dovere faccia qualcosa di concreto, proprio per evitare che si vada incontro a situazioni ancor più problematiche.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Sono convinto anch’io che molte squadre faranno fatica ad iscriversi ai prossimi Campionati e ciò potrebbe condizionare notevolmente la composizione e la strutturazione di ogni Categoria. Non riesco neppure ad immaginare che tipo di scenari si possano concretizzare in futuro riguardo a questo. Soprattutto se non intervenisse qualcosa o qualcuno, a rivoluzionare determinate logiche contrattuali, che vadano a tutela di Calciatori che conducono la stessa routine dei giocatori professionisti, ma che non sono ad essi equiparabili nei guadagni e nelle garanzie contrattuali. Un intervento immediato per salvaguardare l’intera categoria, penso sia imprescindibile.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane per la propria salute. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da ben più di un mese siano tutti completamente fermi. Il Mantova è saldamente in testa nel Girone D, con ancora altre dieci gare da disputare. In considerazione della vostra posizione di classifica e delle criticità che riguardano le zone d’Italia da cui provengano le squadre del raggruppamento, quali aspettative avvolgono l’ambiente biancorosso in questo momento?
Credo che il desiderio di ogni Calciatore sia quello di tornare in campo al più presto, anche se ciò significasse giocare ogni tre giorni nell’arco di un mese e mezzo circa. Tornando in campo e concludendo regolarmente la Stagione, penso che nessuno avrebbe di cui lamentarsi. Con il Mantova siamo saldamente in vetta al nostro Girone e, in un modo o nell’altro, vogliamo andare in Serie C. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, dopo aver condotto in testa il Campionato sin dall’inizio. Quindi l’unica cosa che ci passi per la testa in questo momento, è raggiungere la promozione in C. Vincere sul campo è la cosa più bella che ci possa essere e certamente continueremmo a dare il massimo qualora ci venisse chiesto di riprendere. Ma se così non potesse essere, pensiamo che il Mantova meriti di conseguire ugualmente la promozione, dopo essere stato in testa al Girone D per 2/3 della Stagione.
Nel caso in cui non si potesse fare a meno di chiudere anticipatamente la corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. In tal caso, quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Andrea Venturini, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Certamente scarterei l’opzione di annullare i Campionati in corso. Non lo riterrei giusto nei confronti di chi sia sceso in campo da metà Luglio fino a metà Febbraio e non sarebbe giusto neppure nei riguardi dei Presidenti e dei Dirigenti che hanno speso energie fisiche, mentali ed economiche, per mandare avanti nel migliore dei modi le rispettive Società. C’è chi ha investito grosse somme di denaro per perseguire obiettivi molto importanti e non posso neppure pensare che si vada a percorrere questa strada. Lo scenario che riterrei più opportuno in caso di mancata ripresa, è quello che prevede la promozione in C di tutte le attuali capolista. Posso parlare a nome del Mantova e per quanto ci riguardi, non possiamo immaginare scenario differente da questo, se non ci fosse più la possibilità di completare il Campionato sul campo. Per quanto concerne le retrocessioni invece, non sento di esprimermi, anche perché mi rendo conto che in questo senso, determinare a tavolino il destino dell’una o dell’altra squadra, sia davvero complicato.
Parliamo per un attimo delle dinamiche strettamente legate al campo e di quella che è stata la tua Stagione. Che tipo di Campionato è stato il tuo, a livello personale? Volendo produrre un bilancio di quest’ultima annata, fino ovviamente al momento dello stop, come valuteresti il tuo rendimento complessivo?
Il mio è stato un Campionato molto particolare. Sono arrivato a Mantova a fine Agosto, quando la squadra era già stata in gran parte allestita. Ci ho messo un po’ per inserirmi nei meccanismi della squadra, anche perché non ho potuto affrontare il ritiro con il gruppo. Sono stato messo fuori squadra a Rimini, dovendomi allenare a parte per tutto Agosto e quindi le prime settimane qui a Mantova sono state abbastanza toste per me. Una volta entrato nel pieno della forma, è subentrato un problema muscolare che mi ha tenuto fuori per tre settimane e mi è toccato ricominciare tutto daccapo. Ho recuperato pienamente intorno a metà Novembre e da lì in poi sono riuscito a conquistarmi un posto da titolare, che ho mantenuto sino al momento dello stop forzato a cui siamo andati tutti incontro. Ripeto, è stata per me un’annata un po’ particolare per via delle vicissitudini che ho appena illustrato, però nel complesso, visto anche il rendimento della squadra, sono soddisfatto. Peccato solo per quanto sia accaduto a livello sanitario. Senza questa grave problematica, oggi forse staremmo festeggiando la meritata vittoria del Campionato e invece ci tocca ancora attendere di sapere a quale destino andremo effettivamente incontro.
La Stagione del Mantova, sin qui, è stata semplicemente eccezionale. Una sola sconfitta subita in ventiquattro gare disputate, un attacco atomico e un considerevole +7 sul Fiorenzuola secondo. Questi, sono solo alcuni dei dati straordinari concretizzati nel corso di un Campionato nettamente in linea con gli obiettivi di inizio anno e che rispecchia i valori di un organico di Categoria superiore. Nel complesso, in attesa che ne si conosca l’epilogo, che Stagione è stata quella del Mantova, secondo te? E la possibilità che non possiate tornare in campo per completare appieno un percorso così esaltante, quanto rammarico comporterebbe dentro di voi?
La Stagione del Mantova è stata semplicemente eccezionale. Siamo stati primi in classifica, dalla prima, fino alla ventiquattresima e finora ultima Giornata. Il solo rammarico è rappresentato dall’unica sconfitta subita, proprio nell’ultima gara disputata sul campo del Franciacorta. Un episodio che in ogni caso non macchia minimamente un percorso straordinario, iniziato ad Agosto scorso e portato avanti sempre nella stessa maniera. Un cammino fantastico, interrottosi purtroppo sul più bello, nel momento in cui, a dieci Giornate dal termine, il divario dalle inseguitrici poteva aumentare sensibilmente di domenica in domenica. Come detto, in condizioni normali, oggi potevamo aver già festeggiato il salto di Categoria. In un certo senso il virus ha infranto questo nostro sogno, ma non posso dubitare del fatto che l’anno prossimo affronteremo comunque il Campionato di Serie C. Siamo una squadra molto forte, unita e costruita per vincere, con alle spalle una Società forte, impeccabile e di Categoria decisamente superiore. Siamo tutti convinti di meritarci, comunque vada, la possibilità di giocare in C con questa maglia, nella prossima Stagione.
In conclusione, c’è un messaggio, un augurio, un auspicio, che intendi rivolgere ai tuoi compagni, ai tecnici, al Club, ai tifosi e all’intero ambiente biancorosso?
Ci tengo a salutare tutti i miei amici, i compagni, i vari Staff e tutte le persone che ho incontrato e vissuto a Mantova. Un augurio speciale voglio indirizzarlo ai nostri tifosi, che ci sono sempre stati accanto e sono stati determinanti nel raggiungimento di tante vittorie. Speriamo di rivederci tutti molto presto. Forza Mantova! Mai molar!
Si ringraziano Andrea Venturini e il Mantova Calcio 1911, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.