In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il difensore del Nola, Francesco Mileto.
Il 24enne Calciatore partenopeo, cresciuto nei Settori Giovanili di Napoli e Juve Stabia, con alle spalle diverse esperienze tra i Professionisti, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Francesco, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente stia avvenendo nel mondo?
Anch’io, come tutti gli italiani, sto trascorrendo le mie giornate in casa. È difficile affrontare questo tipo di quotidianità in maniera serena. Sono cambiate le abitudini di tutti e non è semplice inventarsi qualcosa per passare il tempo. In ogni caso è un sacrificio necessario perché, come sappiamo tutti, è fondamentale restare in casa per evitare ogni rischio di contagio e per combattere assieme questo brutto virus che ha condizionato la vita di ognuno di noi.
A detta di numerosi addetti ai lavori, la Stagione calcistica in corso sembra sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che realmente non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari anche in estate inoltrata?
Sbilanciarsi in questo senso non è semplice. Sicuramente posso dire che la volontà di noi Calciatori sia quella di tornare in campo al più presto possibile. Siamo però consapevoli che riprendendo potremmo andare incontro a dei rischi altissimi a livello sanitario, nonostante ci dovessero dire di star tranquilli e di scendere in campo senza paura. Credo che una totale spensieratezza si recupererà solo nel momento in cui si dovesse somministrare a tutti un apposito vaccino. Solo in quel momento torneremo ad essere sereni al 100%. Ciò non toglie, comunque sia, che se ci fosse chiesto di portare regolarmente a termine il campionato, anche in piena estate, nessuno di noi avrebbe problemi a farlo, anche perché questa è l’unica cosa che vogliamo veramente e non vediamo l’ora di tornare a lottare sul campo come abbiam fatto fino a poco più di un mese fa.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro personale e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Questa è una preoccupazione che affligge da sempre l’intera Categoria, ancor più in un momento così delicato e critico dal punto di vista economico. La maggior parte degli atleti dilettanti ha una famiglia da mantenere, e un intero nucleo familiare si regge sullo stipendio che giocando a Calcio si riesce a prendere, o “si dovrebbe” riuscire a prendere. Purtroppo, molto spesso, ci si imbatte in dei Presidenti che, più che uomini, sono dei veri e propri sciacalli. Gente che paga forse due o tre mensilità, per poi disimpegnarsi del tutto. Quegli stessi che in questa situazione troveranno “sponda” per non pagare più ai rispettivi tesserati, ne’ gli stipendi arretrati, ne’ quelli a venire. Questa è senz’altro la piaga numero uno del nostro movimento e bisognerà fare qualcosa per venirne a capo una volta per tutte. Personalmente mi ritengo comunque fortunato, perché milito in un Club che non ci fa mancare nulla. La nostra Società è attenta, presente e soprattutto, fino ad oggi, ha rispettato quasi tutti gli impegni. Il rapporto tra la squadra e i vari dirigenti è splendido. Abbiamo a che fare con quasi tutta gente che ha fatto Calcio ad alti livelli e sa come gestire un organico, dal punto di vista tecnico, societario, economico e comportamentale. Quindi, noi che giochiamo a Nola, finora abbiamo poco o nulla di cui lamentarci. Mentre invece, ci sono situazioni semplicemente drammatiche in Serie D, con alcuni colleghi fermi addirittura alla mensilità di Ottobre 2019. Mi chiedo come sia possibile una cosa del genere e credo che purtroppo, a causa di questa pandemia, saremo destinati a situazioni ancora peggiori in futuro. La tutela della nostra categoria è pari a zero. Sembra che qualcosa si stia muovendo, ma ancora non si è visto nulla di concreto e nel frattempo ci sono alcuni colleghi che non sanno davvero come arrivare alla fine del mese. E quando hai dei figli da mantenere e scadenze mensili a cui far fronte, senza avere nessuna garanzia e alcun appiglio, è veramente difficile andare avanti.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Il rischio che tante Società scompaiano è assolutamente concreto. Ci sono diversi Presidenti in gravi difficoltà, già da molto prima che si parlasse di Coronavirus. È chiaro che anche in futuro, dovendo fare attenzione alle proprie aziende e ai rispettivi interessi lavorativi, tanti di loro smetteranno di investire nel Calcio e sarà inevitabile che molte squadre spariscano e che tanti di noi facciano molta più fatica a trovare una sistemazione. In questa fase, l’intervento del Governo credo sia fondamentale. L’istituzione di un fondo dedicato a chi non percepisca lo stipendio da mesi, potrebbe essere una soluzione. Anche se è inutile fare ipotesi o immaginare una strada piuttosto che un’altra. L’importante è che qualcuno intervenga al più presto, altrimenti tutto il Calcio dilettantistico, non solo la Serie D, rischia di andare incontro ad uno stravolgimento totale nella prossima Stagione.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Riguardo alla condizione fisica di ognuno di voi e all’eventuale necessità di un richiamo della preparazione atletica prima di riprendere a giocare, qual’è il tuo pensiero?
Noi ci stiamo allenando ogni giorno tra le mura domestiche, seguendo un programma quotidiano che ci assegna lo Staff Tecnico, consentendoci di tenerci quanto più possibile in forma. Certamente, nel caso in cui si dovesse riprendere il Campionato, credo sia fondamentale usufruire di un periodo di almeno 10/15 giorni per affrontare una sorta di mini-ritiro. Di sicuro non si potrà scendere in campo dall’oggi al domani. Un breve richiamo della preparazione fisico-atletica sarà necessario per tutti. Riguardo alle possibilità che qualcuno definisca “falsata” la Stagione, penso che sia un qualcosa di inevitabile in ogni caso. Sia che si dovesse chiudere anticipatamente, sia che si riuscisse a tornare in campo, non ci potrebbe mai essere una soluzione che accontenti tutti. Quando accadono eventi del genere, penso sia impossibile che qualcuno non si senta penalizzato. Anche se, completando regolarmente la Stagione, nessuno si potrebbe appellare a nulla, dovendosi per forza attenere ai verdetti del campo. Anche per questo, come detto, la speranza resta quella di riprendere anche a lungo termine e consentire a tutti di portare a termine il Campionato, scatenando meno polemiche possibile. Noi tutti Calciatori del Nola, se si dovesse tornare in campo, riprenderemmo come se non ci fossimo mai fermati. Daremmo più del 100%, spinti anche solo dall’entusiasmo di poter tornare a fare ciò che tutti noi amiamo sopra ogni cosa. Probabilmente un pochino di condizionamento rispetto al rischio di contagio, all’inizio, ci potrebbe anche essere, ma sono comunque convinto che nessuno si assumerebbe la responsabilità di farci riprendere se davvero non ci fossero i presupposti per farlo. Quindi sono sicuro che riprenderemmo l’attività agonistica normalmente, sgombri da ogni retropensiero, tutti allo stesso modo.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Francesco Mileto, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Sbilanciarsi non è semplice. Se davvero non si potesse più tornare in campo, chi dovrà stabilire i vari verdetti, avrà senz’altro un compito molto difficile da svolgere. Io continuo a sperare in una ripresa anche tra diversi mesi, sempre immaginando che ci siano le condizioni sanitarie perché ciò avvenga. E poi perché penso che sarebbe più “falsato” un Campionato chiuso a tavolino, piuttosto che un Torneo portato regolarmente a termine, anche fuori tempo massimo. Se invece dovessi proprio sbilanciarmi su uno scenario conclusivo che ritengo più giusto, direi che promuovere le attuali prime di ogni Girone sia la cosa più opportuna. Per quanto riguarda la zona retrocessione, nonostante faccia fatica a pensarlo, credo che sarebbe il caso di far scendere di categoria le ultime tre dell’attuale classifica, facendo restare in D tutte le altre, senza bisogno di spareggi, Play-Off, Play-Out e quant’altro. Ripeto, è triste doversi sbilanciare, perché ci sono squadre che sono in lotta per obiettivi importanti che allo stato distano solo uno o due punti ed è chiaro che in un certo senso “pretendano” di tornare in campo, per assurdo, anche dopo l’estate. Però, temo che non potendo riprendere a giocare, la Lega dovrà prendere una decisione netta e si dovrà assumere ogni responsabilità. E bisognerà anche comprendere le difficoltà di chi avrà questo compito e si troverà a decidere il destino di un Campionato che si è fermato per un problema sanitario a livello mondiale. Questo bisognerebbe tenerlo sempre a mente, per non dimenticarsi della gravità della situazione che stiamo vivendo tutti.
Parlando delle dinamiche strettamente legate al terreno di gioco. Quest’anno hai condotto un Campionato da assoluto protagonista, scendendo in campo ventiquattro volte su ventisei gare sin qui disputate, in un Girone molto complicato che tu conoscevi già molto bene. Volendo produrre un bilancio della tua personale Stagione, senza ovviamente dimenticare che ci sarebbero ancora otto gare da giocare, come giudicheresti il tuo rendimento nel complesso? E riguardo agli obiettivi futuri, quali sono le tue aspirazioni legate proprio al proseguo della tua carriera?
Personalmente credo di poter dire di aver fatto un ottimo Campionato. Fino allo stop, è stata una Stagione per me molto importante dal punto di vista della maturazione calcistica e per questo devo ringraziare Mister Gianluca Esposito. Da ex difensore è riuscito a darmi una quantità infinita di consigli e di indicazioni tecnico-tattiche che mi hanno permesso di crescere tantissimo, alzando notevolmente il livello del mio rendimento. Credo che quest’anno io sia riuscito a maturare anche sotto l’aspetto mentale e caratteriale. Ho cambiato il mio modo di approcciare alle gare, ho aumentato il tasso di concentrazione e sicuramente, ripeto, gran parte del merito è da attribuire al nostro Allenatore. Per quanto riguarda il mio futuro, posso sicuramente dire che spero di lottare un giorno per la vittoria di un Campionato. Al tempo stesso, l’auspicio a livello personale, è quello di poter tornare tra i Professionisti e mi auguro di poter vivere qualcosa di bello in questo senso, magari già in un futuro prossimo.
Per il Nola è stata una Stagione un po’ altalenante dal punto di vista dei risultati, ma nel complesso non si può che parlare di percorso più che soddisfacente. Con un organico composto da elementi di esperienza, ma anche da moltissimi giovani, avete trovato la vostra esatta dimensione proprio nei due mesi e mezzo prima dello stop, centrando ben sette vittorie nelle ultime undici uscite, portandovi a +8 sull’attuale zona Play-Out. Nel complesso, che Stagione è stata quella del Nola? La possibilità che non possiate tornare in campo per centrare un piazzamento ancor più esaltante, quanto rammarico comporterebbe dentro di voi?
La nostra Stagione è stata più o meno quella che ci aspettavamo. È vero che in alcuni frangenti sia stata un po’ altalenante dal punto di vista dei risultati, in particolare c’è stato un periodo molto buio e sfortunato dove facevamo fatica a trovare la vittoria. Forse se avessimo fatto qualche punto in più proprio in quella fase, magari la nostra attuale posizione di classifica sarebbe a ridosso della zona Play-Off, chissà. Però non bisogna dimenticare come fossimo partiti per una salvezza tranquilla, in un Girone anche abbastanza complicato e, vista la nostra classifica, credo che l’obiettivo sia davvero ad un passo. Siamo perciò perfettamente in linea con i programmi di partenza e l’età media così bassa penso possa giustificare qualche passo falso in più. Nel complesso possiamo ritenerci molto soddisfatti di quanto fatto nelle ventisei gare sin qui disputate. Siamo un gruppo straordinario, siamo molto uniti, compatti e a nome della squadra posso dire che vogliamo più di ogni altra cosa tornare in campo, per cercare di centrare un piazzamento ancor più esaltante. Confesso che sarebbe grandissimo il rammarico se non ci fosse la possibilità di completare un percorso iniziato la scorsa estate e durante il quale abbiamo tutti profuso sforzi e sacrifici importanti, che sarebbe un peccato venissero vanificati con una chiusura anticipata. La nostra speranza è chiara e saremmo disposti a riprendere anche in estate inoltrata, considerato che, giocando ogni tre giorni, ce la si dovrebbe fare a concludere tutto nel giro di circa un mese e mezzo.
In conclusione, c’è un messaggio, un augurio, un auspicio, che intendi rivolgere ai tuoi compagni, ai tecnici, al Club e ai tifosi bianconeri?
Auguro a tutti quanti, indistintamente, di tornare presto alla vita normale, sperando che questo momento drammatico passi al più presto, affrontandolo con maturità e senso di responsabilità. Spero con tutto me stesso che torneremo ad abbracciarci quanto prima dopo un nostro gol.
Si ringraziano Francesco Mileto e la S.S. Nola 1925, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.