All’interno di un’intervista rilasciata a beneficio dei Canali Comunicativi Ufficiali della SSD Palermo Calcio, Andrea Accardi ha espresso il suo pensiero rispetto alla tristissima situazione che si sta vivendo in questo momento nella nostra nazione. Oltre a questo, sono molteplici le tematiche affrontate dal 24enne difensore palermitano, dalla maturità dimostrata dai suoi concittadini e dal pensiero che ha riservato al suo grande amico Antonino La Gumina, passando per la mancanza dei propri affetti e delle dinamiche di spogliatoio, fino ad arrivare ad auspici e speranze che accompagnano i suoi pensieri, rispetto ad un prossimo futuro che, comunque vada, resterà “segnato” in maniera irreversibile da questa problematica sociale, sanitaria ed economica, drammatica.
Di seguito, il contenuto integrale dell’intervista rilasciata nei giorni scorsi da Andrea Accardi.
“Da palermitano, sono fiero del senso di responsabilità che i miei concittadini stanno dimostrando in questi giorni. Hanno capito che bisogna stare a casa per sconfiggere il virus. Sono vicino a chi sta soffrendo per questa crisi, non soltanto chi è stato contagiato, ma anche chi è in cattive condizioni economiche. Per un genitore è una tragedia non poter garantire un pasto ai propri figli, per questo è fondamentale che le istituzioni sostengano concretamente coloro che in questo momento non possono lavorare. Allo stesso tempo condanno qualsiasi episodio di violenza che rovina l’immagine di un intero popolo. Non immaginavo mai di poter vivere un’esperienza simile, ma ho la convinzione che l’essere umano, seppur con qualche disagio iniziale, abbia le capacità di adattarsi a qualsiasi cambiamento. Io sto vivendo l’isolamento insieme ai miei genitori, non vedo da giorni la mia fidanzata Alessia, mia sorella, mio fratello ed i miei nipoti. Non vedo l’ora di abbracciare i miei cari ed i miei compagni, ricondividere lo spogliatoio, fare una super cena di squadra e tornare ad essere quel fantastico gruppo unito che ha fatto la differenza in questi mesi.
Anche in questa emergenza, il Palermo ha dimostrato di essere di Categoria superiore. Chi lavora in questa Società, oltre ad avere una professionalità da Top Club, ha un cuore grande. Il gesto del Presidente Mirri di regalarci le sfinci di San Giuseppe è stato splendido, rappresenta al meglio la bontà di quest’uomo e la sua voglia di far crescere il senso di appartenenza anche di chi non è palermitano. Quelli che hanno più anni di me dicono che ricorda in tutto e per tutto lo zio Renzo Barbera, il più amato di sempre. Anche nel giorno di Santa Lucia ha voluto farci un regalo, facendoci consegnare al campo le arancine e pregandoci di non sbagliare la vocale finale: le abbiamo assaggiate tutti e due giorni dopo abbiamo vinto a Castrovillari. Oltre al Presidente, i Direttori Sagramola e Castagnini sono costantemente presenti ed al nostro fianco, così come lo Staff Tecnico, i medici, i fisioterapisti, il Team Manager, i magazzinieri, sempre disponibili h24, per qualsiasi nostra esigenza. Questa settimana ci hanno consegnato a casa le cyclette per poter potenziare la preparazione, roba da non credere per la Serie D. Non ci manca davvero nulla. Tutto ciò non ha niente a che vedere con la Quarta Serie, Categoria in cui alcune squadre non pagano gli stipendi addirittura da Ottobre. Per questo motivo abbiamo l’obbligo di tornare al più presto dove questo Club, insieme alla città ed alla sua gente, merita di stare. Vorremmo vincere il Campionato sul campo, sarebbe una gioia immensa, ma devono esserci le necessarie condizioni di sicurezza ed al momento è difficile azzardare previsioni. Ci siamo fermati poco prima del rush finale, c’erano le giuste condizioni per l’allungo decisivo, adesso non possiamo fare altro che allenarci sodo come se avessimo la certezza che torneremo presto a giocare, è l’unico modo per mantenere al massimo gambe e testa. Voglio abbracciare virtualmente il mio grande amico Nino La Gumina. Ci sentiamo ogni giorno. Per fortuna sta bene, dimostrando di essere il solito leone”.