In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il difensore della Cittanovese, Consalvo Cordova.
Il 24enne Calciatore calabrese, cresciuto nel Settore Giovanile della Reggina ed ex baluardo difensivo di Maceratese, Gubbio e Roccella Jonica, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Consalvo, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Sto vivendo anch’io questo momento surreale un po’ come lo stanno vivendo tutti gli italiani, ovvero a casa con i miei cari, cercando di utilizzare il mio tempo libero nel migliore dei modi. Voglio rivolgere un particolare pensiero a quelle persone che stanno combattendo in prima linea contro questo virus. Ai medici, agli infermieri e ai vari operatori sanitari, che stanno facendo in modo che la situazione torni al più presto alla normalità.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
Pensare ad una ripresa, in questo momento, è alquanto utopistico ed irresponsabile. Molti impianti sportivi non sono a norma dal punto di vista igienico-sanitario ed inoltre, psicologicamente e fisicamente, è durissimo riprendere dopo circa un mese e mezzo di inattività. Credo sia nelle volontà di tutti riprendere il Campionato, ma fino a quando non ci saranno le condizioni necessarie per poterlo fare in totale sicurezza bisognerà stare a casa, per il bene di tutti.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Questo tipo di preoccupazione sussisteva già prima che scoppiasse tutto questo, figuriamoci adesso. Purtroppo la nostra categoria, quella dei Calciatori dilettanti, è poco tutelata dal punto di vista economico e giuridico. Svolgiamo intense sedute di allenamento cinque giorni su sette e giochiamo la Domenica, per giunta con trasferte proibitive da sostenere e con viaggi spesso lunghi 5/6 ore. Considerarci dei dilettanti è assolutamente riduttivo rispetto a quello che ci viene realmente chiesto. La Serie D ha bisogno di riforme urgenti che siano in grado di tutelare tutti, dai giovani emergenti, ai padri di famiglia.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Questo evento catastrofico globale si rifletterà drasticamente sul Calcio dilettantistico, è ovvio. Molte Società sono destinate al fallimento e di conseguenza ci saranno molti Calciatori svincolati all’inizio della prossima Stagione calcistica. Il Governo dovrà fare la sua parte in questo momento di grave difficoltà, per poter aiutare noi Calciatori e le varie Società. Ed inoltre, la LND dovrà mettere in atto delle riforme che garantiscano i nostri rimborsi, perché sennò si tornerebbe ad affrontare sempre le solite problematiche che affliggono ormai da anni questa Categoria.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Scendere in campo adesso è pressoché impossibile, perché dopo oltre un mese di inattività si rischierebbe solamente di andare incontro a bruttissimi infortuni. Inoltre, come ho detto prima, a livello psicologico non sarebbe affatto semplice ricominciare, in quanto il Calcio, essendo un gioco di contatto continuo, ci porterebbe a scendere in campo con troppa apprensione e senza la dovuta serenità.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Consalvo Cordova, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Chi avrà il compito di assumere delle decisioni, avrà una grossa responsabilità da affrontare. Prendere una determinata strada, in questo periodo, comporta sicuramente non soddisfare le esigenze e le aspettative di tutti, pertanto credo che per stabilire come dovranno terminare i vari Campionati, si opterà per una strada che possa accontentare il più possibile le Società e gli addetti ai lavori. Sicuramente, i Club che hanno maggiormente investito in questa Stagione e che al momento dello stop si trovavano in testa alla classifica, dovrebbero essere presi in considerazione per la promozione diretta, mentre le attuali ultime due classificate dovrebbero andare incontro alla retrocessione in Eccellenza. Gli Organi competenti saranno senz’altro in grado di prendere la decisione meno dolorosa possibile.
Parlando per un attimo delle dinamiche di campo e di quello che è stato il vostro percorso in Campionato: la Stagione si è interrotta con la Cittanovese a centro classifica, con un margine di cinque punti sulla zona Play-Out e un ultimo periodo dai risultati un po’ altalenanti, culminato con il ritorno in panchina di Mister Franceschini. È innegabile che, per il valore complessivo del vostro organico, ci si aspettasse un Campionato da medio-alta classifica. Cosa secondo te ha inciso più di tutto e ha determinato il vostro rendimento in questa Stagione? C’è tra di voi un senso di incompiuto, o comunque la consapevolezza che si potesse fare di più? O nel complesso siete soddisfatti di quanto fatto fino al momento della sospensione?
La nostra, è stata una Stagione altalenante a livello di risultati, soprattutto nei mesi di Gennaio e Febbraio. Con l’arrivo di Mister Franceschini la squadra aveva ritrovato gli stimoli giusti, che purtroppo non ha potuto esprimere sul campo a seguito dell’interruzione avvenuta a causa della pandemia in atto. La Stagione non si è sviluppata per quelle che erano le aspettative iniziali, però, malgrado nel mercato invernale non si sia potuto colmare qualche lacuna di reparto, la squadra ha comunque ottenuto risultati soddisfacenti, e mi riferisco soprattutto alle vittorie contro FC Messina e Savoia.
In ogni caso, con altre otto gare da disputare e ventiquattro punti a disposizione, c’erano ancora tutti i presupposti per chiudere in crescendo la Stagione, provando a centrare un piazzamento più che dignitoso e adesso invece, il destino vostro e di tutte le altre Società, non è più nelle vostre mani ma in quelle degli Organi Federali. Pensando alla tua squadra, al di là di quanto stia accadendo oggi nel mondo, quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri rispetto allo strano epilogo di una Stagione che non ha ancora espresso alcun verdetto? Ai tuoi compagni, ai tifosi e a tutto l’ambiente giallorosso, c’è qualcosa che senti di dire in particolare?
Il mio più grande rammarico è indubbiamente quello di non aver potuto concludere la Stagione con la mia squadra, per poter dimostrare il nostro reale valore sul campo, un valore che sicuramente l’attuale classifica non rispecchia. Ai tifosi giallorossi auguro di stare bene, con la speranza che tutto torni presto alla normalità.
Si ringraziano Consalvo Cordova e l’A.S.D. Calcio Cittanovese 1939, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.