In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il Capitano del Troina Calcio, Alfredo Saba.
Il forte centrocampista sardo, autentico trascinatore della compagine ennese, giunto alla seconda esaltante Stagione in maglia rossoblù, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Alfredo, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
È un momento davvero drammatico per tutto il mondo, alle prese con una guerra combattuta su più fronti, contro un nemico invisibile. Non solo noi Calciatori, ma quasi tutte le persone si sono dovute chiudere in casa cambiando il proprio stile di vita, per salvaguardare la nostra salute e quella di tutti. Io purtroppo sto cercando da dieci giorni di tornare nella mia terra, in Sardegna, perché restando qui a Troina, per quanto mi senta veramente a casa, non riesco a sostenere tutte le spese visto che io e la mia compagna non stiamo percependo alcuno stipendio. Purtroppo siamo costretti a restare ancora per un po’ qua, visto che la Sicilia ha chiuso i porti e soprattutto Troina è stata letteralmente blindata per quindici giorni vista la grave situazione che si sta fronteggiando. Io sto vivendo tutto questo cercando di restare tranquillo mentalmente e provando ad impegnare la giornata allenandomi, aiutando la mia compagna nelle faccende di casa e divertendomi con lei giocando a giochi da tavolo e quant’altro. Insomma, cerco di non annoiarmi, una cosa che proprio non manderei giù. Ho vari pensieri allo stato attuale, uno di questi va a tutte le persone che purtroppo sono scomparse, soprattutto mia nonna che Sabato scorso è volata in cielo. Un altro va a tutte le persone che stanno combattendo tra la vita e la morte e alle persone che sono schierate in prima linea per aiutare tutti noi. Voglio anche aggiungere che in tutto quello che di brutto stiamo vivendo, c’è anche qualcosa di positivo. Osservando il mondo ora, la natura di cui noi uomini abbiamo tanto abusato e a cui abbiamo fatto del male, si sta riprendendo. C’è meno inquinamento, meno smog nell’aria e forse si inizia ad intravedere quel cambiamento radicale di cui la natura e l’atmosfera avevano proprio bisogno.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
La speranza è sempre quella di tornare in campo nel minor tempo possibile, perché amo quel prato verde e solo lì mi sento libero, ma nella situazione drammatica che stiamo vivendo attualmente, penso che non ci siano le condizioni mentali e fisiche adeguate perché ciò avvenga. Anche se ci si allena a casa, non è mai come allenarsi insieme, in gruppo. Poi ormai, nell’inconscio di tutti noi, si è creata una sorta di angoscia e protezione mentale, visto che nel Calcio prevale molto il contatto fisico. Prima di rientrare in campo, bisognerà prima di tutto trovare un vaccino contro il COVID-19 e spero che venga creato al più presto. Dopodiché, sarebbe necessario fare una sorta di preparazione atletica per ritrovare la condizione migliore. I tempi però sono ormai troppo ristretti e non credo che bastino per completare un Campionato a cui mancano ancora molte gare, perciò credo proprio che questa Stagione sia definitivamente terminata.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Purtroppo, essendo dei Calciatori dilettanti, non siamo tutelati al 100% come accade invece agli atleti professionisti. La paura rispetto ad una tremenda crisi c’è sempre stata e adesso ancor di più, perché per colpa della pandemia in atto ci saranno delle enormi ripercussioni sull’economia nazionale e su tutti i settori. Spero che chi di dovere capisca, dall’alto di determinate poltrone, le necessità impellenti di tutti noi Calciatori e sostengano le Società e noi stessi per farci andare avanti tranquilli e sereni.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Sì, è vero, i rischi sono moltissimi. Spero comunque che non avvenga nulla di particolarmente traumatico, perché le persone amano e vivono di Calcio e sono in tantissimi a fare enormi sacrifici per portare in alto il nome del proprio piccolo Club. Perciò mi auguro che nessuna Società smetta di esistere, nonostante la crisi che ci colpirà gravemente. La LND da molti anni lavora in una determinata direzione e ci aiuta tanto nel tutelarci, però è necessario un sostegno maggiore da parte del Governo e delle personalità più autorevoli, a beneficio di noi tesserati e delle Società dilettantistiche.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Io penso che la situazione sia difficile da gestire in ogni caso. Come avviene per ogni decisione, anche qui ci sono i pro e i contro, i contenti e gli scontenti. Per me riprendere ora non ha alcun senso, anche se lo vorrei tanto. Ma è innegabile come non ci si possa esprimere nel migliore dei modi non essendo allenati a dovere. Si rischierebbero molti infortuni gravi e penso che ad avere la meglio sarebbe solo chi gode di una solidità economica maggiore e chi sarà più forte mentalmente in quel determinato frangente.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Alfredo Saba, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Chi avrà da gestire l’onere di determinare l’epilogo di grandi manifestazioni come quelle calcistiche, avrà una gran bella responsabilità, per nulla semplice. Per me, chi ha condotto il Campionato migliore sino al momento dello stop, è giusto che salga in Lega Pro, a meno che non ci sia una seconda in classifica a distanza di pochissimi punti e ancora in piena lotta per il primato. In quel caso, nel momento in cui ci dovessero essere le condizioni igienico-sanitarie per tornare in campo, si dovrebbe procedere ad uno Spareggio per contendersi la promozione diretta. Per quanto riguarda le retrocessioni invece, adotterei lo stesso criterio, ovvero facendo retrocedere solo l’ultima in classifica, consentendole di giocarsi uno Spareggio con la penultima solo nel caso in cui tra le ultime due ci sia un divario minimo. Questo è il mio pensiero a riguardo, sperando comunque che la situazione generale si risolva al più presto e nel miglior modo possibile per tutti noi.
La Stagione del “tuo” Troina, si è interrotta in un momento d’oro per voi. Tre vittorie consecutive nelle ultime tre gare disputate e un meritatissimo piazzamento in piena zona Play-Off. C’erano tutti i presupposti per arrivare a disputare gli spareggi promozione e adesso invece, il destino vostro e di tutte le altre Società, non è più nelle vostre mani ma in quelle degli Organi Federali. Pensando alla tua squadra, al di là di quanto stia accadendo oggi nel mondo, da Capitano e uomo molto legato ai colori rossoblù, quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri rispetto all’epilogo di una Stagione che non ha ancora espresso alcun verdetto? Ai tuoi compagni, ai tifosi e a tutto l’ambiente troinese, particolarmente provati in questo momento storico drammatico, c’è qualcosa che senti di dire in particolare?
Hai detto bene, la Stagione si è interrotta sul più bello. Dopo avere raggiunto ormai matematicamente la salvezza, che era il nostro primo obiettivo, ci eravamo prefissati di raggiungere un piazzamento Play-Off. Ci siamo fermati proprio quando eravamo in grande forma ed in piena corsa per rientrare tra le prime cinque. Le sensazioni che mi accompagnano da Capitano di questo Troina sono tante e tutte positive. Io e i miei compagni abbiamo creato una bellissima famiglia dentro lo spogliatoio ed è questo che ci ha resi forti e ci ha contraddistinti sino ad oggi. Possiamo dire con grande orgoglio di aver sputato sudore e sangue ogni Domenica onorando quella maglia attaccata al nostro petto. Ai miei compagni voglio dire che mi mancano tanto, che mi mancano gli scherzi e le solite risate dentro lo spogliatoio e mi manca ancor di più stare con loro in campo, per combattere al fianco di ognuno. Alla Società dico di cercare di aiutarci e tutelarci nel miglior modo possibile, ma il mio pensiero primario, ora più che mai, va alle persone di Troina e a tutta la comunità troinese che dev’essere unita e forte per superare questa drammatica pandemia che si è diffusa drasticamente in città. Siamo in piena zona rossa e Troina è stata letteralmente blindata per quindici giorni, ma sono sicuro che tutti insieme ce la faremo, perché dopo la tempesta esce sempre il sole.
Si ringraziano Alfredo Saba e il Troina Calcio 1968, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.