In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il centrocampista e Capitano dell’Acireale Calcio, Giuseppe Savanarola.
L’esperto Calciatore etneo, che fino alla sospensione del Campionato aveva totalizzato ben 12 reti in 25 presenze ufficiali stagionali, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Giuseppe, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Beh, credo che a questo proposito, il mio pensiero sia un po’ quello di tutti, in un momento del genere. Principalmente, come padre, marito e figlio, vivo una grande preoccupazione nel sentire e vedere ogni giorno quello che accade nel mondo intero. Le nostre vite, di fatto, sono cambiate radicalmente e all’improvviso. Senza tra l’altro avere la possibilità di elaborare cosa stesse realmente succedendo, ci siamo ritrovati catapultati in una triste realtà, in una condizione che ci fa veramente capire come davanti a certe cose si sia impotenti. Però, credo pure che pensare sempre al male non ci faccia bene. E dunque nel nostro piccolo quotidiano, io e mia moglie, stiamo cercando di ricreare le giornate di sempre, soprattutto per non turbare ulteriormente i bambini. Evitiamo di fargli sentire troppe notizie, giochiamo, coloriamo e soprattutto ci alleniamo tutti i giorni.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
Nel mio piccolo, ci spero sempre di poter calpestare quell’erbetta quanto prima. Fermo restando, ovviamente, che debbano sussistere quelle condizioni tali da poterci far riprendere in maniera serena e soprattutto sicura. Non è una scelta facile, ci sono tante cose da valutare. Di fatto sono state annullate anche competizioni importanti a livello mondiale, vedi le Olimpiadi. Credo che chi di dovere, non abbia un lavoro semplice da svolgere. Però ci spero, perché significherebbe, a prescindere, che tutto sarebbe ritornato alla normalità.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Sicuramente tutto questo avrà delle ripercussioni non minime per quanto riguarda l’economia globale. Come hai detto tu, questa è una paura che accomuna tutti e nel mio mestiere, soprattutto nelle nostre Categorie, c’è molta incertezza. Già partiamo dal presupposto che, in queste Serie, non ci sia il giro economico che c’è nelle alte sfere del nostro Calcio e quindi la situazione si complica, sia per noi giocatori, sia per le Società che fanno sforzi immani per mandare avanti il Calcio nelle Categorie minori. Confidiamo sicuramente in decisioni che possano garantire, sia a noi Calciatori, sia alle stesse Società dilettantistiche, qualcosa di concreto per poter andare avanti nella migliore delle ipotesi e per poter ripartire, nella peggiore, nella maniera più serena possibile.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Purtroppo questa è una problematica che c’è sempre stata negli ultimi anni e che sicuramente, dopo questa brutta batosta, andrà drasticamente a peggiorare. Io credo che il gioco del Calcio venga svolto sempre allo stesso modo, in qualsiasi campo. Un ragazzo che ama calciare un pallone, lo fa sia in uno Stadio stracolmo di gente e con tutti i comfort, sia in un campo di terra battuta con qualche centinaia di tifosi al seguito, dove probabilmente non ci sarà nemmeno acqua calda nello spogliatoio. Lo stesso vale per i Mister, per i Presidenti delle Società e per tutte le persone che lavorano e sudano ogni giorno per il bene dei vari Club. Il problema dunque è a monte. Chi sta al vertice della piramide, dovrebbe un attimo capire che il Calcio dilettantistico andrebbe totalmente rivalutato. Si dovrebbe investire maggiormente nelle Serie minori, per far sì che possano essere un serbatoio da cui attingere anche a livello nazionale. Sicuramente ci sarà bisogno di un grosso aiuto, soprattutto economico, affinché non si perdano tante Società.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Penso che a riguardo non ci sia una vera e propria soluzione. È molto difficile intraprendere la strada più giusta, perché qualunque essa sia, potrebbe penalizzare chi ha fatto bene finora e addirittura favorire chi magari ha reso o prodotto meno sino al momento della sospensione. La forma atletica di noi Calciatori sappiamo bene sia soggetta ad allenamenti quotidiani, ma prendendo come esempio la sosta estiva tra un Campionato e l’altro, basta una piccola preparazione per tornare nella forma ideale. Sta di fatto che, comunque vada, se si dovesse optare per un rientro che ci consenta di proseguire in maniera regolare il Campionato, sono convinto che non importi come staremmo, l’importante sarebbe esserci.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Giuseppe Savanarola, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Giuseppe Savanarola sicuramente vorrebbe svegliarsi domattina e riprendere la vita di sempre. Sta di fatto che, come dicevo poc’anzi, non so quale possa essere la decisione più o meno giusta ed equilibrata da adottare. Confido comunque nel buon senso di coloro che dovranno decidere le sorti della Stagione, anche se, onestamente, non vorrei mai trovarmi nei loro panni.
Stagione straordinaria quella da voi disputata fino a circa un mese addietro ed è stato un vero peccato che la vostra corsa ad un piazzamento Play-Off, si sia interrotta proprio sul più bello. Pensare che tutto un Campionato possa essere vanificato con uno stop definitivo, per quanto appaia inevitabile, quanto dispiacere comporta per un uomo, un Calciatore e un leader che ha il granata nel sangue come te? Quali sono le sensazioni e i pensieri che ti accompagnano attualmente in questo senso?
Di sensazioni, credimi, ne ho parecchie che mi accompagnano. Sia dal punto di vista di uomo, nei confronti della mia famiglia, sia come Capitano dell’Acireale, una squadra che amo immensamente. Non passa giorno in cui io non senta i miei compagni di squadra, oltre ai componenti dello Staff Tecnico e Dirigenziale. Ci confrontiamo, ci consoliamo reciprocamente e ci facciamo forza a vicenda. Scherziamo e ridiamo assieme, rivivendo i momenti più felici ed esaltanti della Stagione attraverso vari video, analizzando ogni situazione con il senno di poi. Penso in ogni caso, che se si dovesse optare per uno stop definitivo della Stagione, sarebbe solo per il nostro bene e per quello di tutti. Credo che davanti alla salute di noi esseri umani, nessuno sforzo sarebbe vanificato. Sicuramente brucerebbe un po’, anche perché per me il Calcio è vita. Una vita che però dev’essere sicura e vigorosa per tutti e quindi accetterò qualsiasi decisione definitiva, come credo faranno tutti i miei compagni, certi che si andrà in una direzione presa per il bene di tutti noi.
Si ringraziano Giuseppe Savanarola e l’Acireale Calcio, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.