Uno degli uomini in auge nell’ultima fase del Campionato del Palermo, prima della sosta forzata a cui si è andati incontro dopo il match dello scorso 1º Marzo, è stato senza ombra di dubbio Roberto Floriano. L’attaccante italo-tedesco, ha siglato ben 6 reti in 8 presenze da quando è arrivato in rosanero nel mercato cosiddetto “di riparazione”, segnalandosi quasi ogni Domenica come il migliore in campo. Nell’ultimo incontro disputato dalle Aquile, stravinto per 4-0 al “Barbera” contro il Nola, Floriano si è reso assoluto protagonista, siglando una tripletta d’autore e palesando uno stato di forma eccellente. Una condizione fisica straripante la sua, che purtroppo non ha potuto dare ulteriori frutti sul campo, visto che da quel giorno, i rosanero, così come tutta la Serie D, sono andati incontro ad un doveroso stop, a causa dell’emergenza “Coronavirus” che si sta sviluppando a livello pandemico, in maniera sempre più violenta e preoccupante.
Intervistato dai colleghi de “Corriere dello Sport“, il 33enne fantasista ex Bari e Foggia tra le altre, ha affrontato molteplici tematiche; dall’emergenza sanitaria che sta attanagliando la nostra nazione, al suo momento di forma prima della sosta, alle speranze future personali e del gruppo, fino ad arrivare a dibattere su qualche critica ricevuta, persino dopo aver siglato una tripletta scintillante come quella realizzata contro il Nola.
Ecco uno stralcio dell’intervista rilasciata da Floriano a “Corriere dello Sport“:
“Quando vinci 4-0, per altro con una super prestazione, vorresti solo proseguire e tagliare il traguardo finale. Ma purtroppo ci siamo dovuti fermare, forse proprio nel nostro momento migliore. La partita ufficiale ci manca parecchio e in questa fase così delicata dobbiamo essere bravi a crearci continue motivazioni. Oggi, però, è in gioco la vita di ognuno di noi ed è questa la prima sfida da superare.
Stiamo attraversando un momento terribile a livello nazionale. Non so quale sia la cosa giusta da fare, vorrei solo che finisse presto quest’emergenza per ricominciare tutto, normalmente. In certi casi, le vicende sportive passano decisamente in secondo piano.
Il Campionato? Vorrei soltanto trionfare sul campo per la nostra soddisfazione e quella dei tifosi rosanero.
Palermo mi piace tantissimo. La mia volontà è quella di arrivare fino in fondo al progetto e continuare a suon di triplette, come nell’ultima partita disputata. La prima in carriera la segnai dieci anni fa con la Colognese, quella siglata contro il Nola è stata la seconda e alla mia età non posso di certo aspettare un altro decennio.
Ho riguardato almeno dieci volte le immagini dell’ultima gara e penso che qualche giornalista abbia un po’ esagerato nel criticarmi dicendo che io abbia sbagliato altre occasioni da gol. Potevo forse fare meglio solo in due circostanze, questo Sì. Tuttavia, rimarcare gli errori di uno che fa tre gol e un assist è un po’ eccessivo, ma fa parte del gioco ed è una caratteristica che accomuna le grandi piazze, le grandi realtà come Palermo.
Arrivare in doppia cifra, farlo a partire da Gennaio e per un esterno, sarebbe un gran risultato. Mancano otto partite, vedremo quando e soprattutto se si giocherà.
Il nostro gruppo è composto da grandi giocatori e da dei ragazzi splendidi. I miei compagni di reparto? Silipo è fortissimo, mi piace molto. Adesso deve lavorare su se stesso, restare umile e diventare un Calciatore di primo piano. Lo stesso vale per Felici che, però, mi sembra un attimino più pronto. Lucca ha tutte le caratteristiche per diventare un attaccante di altissimo livello, ma, come per tutti i giovani, è la testa che bisogna allenare per primo. Sforzini e Ricciardo due ragazzi d’oro con il gol nel sangue e con i quali mi trovo benissimo. Attaccanti e uomini veri, c’è poco da dire. Nel finale, se e quando si riprenderà a giocare, saranno certamente grandi protagonisti”.