In ottemperanza delle misure enunciate nell’ultimo D.P.C.M. emesso per cercare di contrastare e contenere il più possibile, sull’intero territorio nazionale, il diffondersi del Coronavirus, 165 sulle 166 Società di Serie D hanno responsabilmente deciso di sospendere qualunque tipo di attività. Alcune di esse hanno rinviato la ripresa degli allenamenti di qualche giorno, alcune di qualche settimana, altre al 3 Aprile, altre ancora a data da destinarsi.
Solo una realtà di Quarta Serie, una su 166, ha scelto di andare avanti regolarmente con le sedute di allenamento, adottando però le dovute precauzioni igienico-sanitarie, presumibilmente per “preservare” i propri tesserati da ogni rischio. Questo Club, che ha agito in netta controtendenza rispetto a tutte le altre Società dilettantistiche italiane, è il Palermo. Il Club rosanero, così come precisato nelle scorse ore dall’Amministratore Delegato Rinaldo Sagramola, ha deciso di andare avanti continuando a lavorare regolarmente in settimana, non sospendendo le abituali sedute di allenamento.
Sagramola ha spiegato come questa decisione sia dovuta anche al fatto che i giocatori, esclusi i residenti a Palermo, non possano rientrare ognuno nelle proprie sedi. L’impossibilità di muoversi dalla Sicilia e l’accondiscendenza degli stessi rispetto alle scelte societarie, hanno fatto decidere in questo senso. Meglio quindi continuare ad allenarsi, in modo che i Calciatori, i tecnici e i vari Staff si “distraggano”, restino sul pezzo psico-fisicamente e non pensino alla situazione che verte attualmente nel nostro Paese. Questo il pensiero condiviso un po’ da tutti nell’ambiente rosanero, eccezion fatta per la maggior parte dei tifosi che, nelle ultime ore, hanno tacciato di “irresponsabilità” la dirigenza panormita, sottolineando come anche in allenamento i tesserati rosanero siano potenzialmente a rischio contagio e come forse sarebbe più giusto fermarsi un attimo, a prescindere dalle legittime motivazione addotte dal Club.
Resta il fatto che, fino a nuove disposizioni, il Palermo abbia consapevolmente scelto di non fermarsi, di continuare a tenersi allenato, distinguendosi come l’unica delle 166 Società di Serie D a non aver interrotto la propria attività, “combattendo” così i pensieri tristi che derivano da questa difficile situazione, continuando a correre dietro ad un pallone e provando ad “evadere dalla realtà” stando insieme. Attenti ad ogni minimo dettaglio, scrupolosi, rispettosi di ogni diktat igienico-sanitario, ma insieme. Sul campo, senza sosta. Creando un precedente, non solo in Quarta Serie, ma evidentemente anche con riferimento a tutti i Club calcistici italiani collocati in ogni Serie e Categoria, ad eccezione dei cinque ancora in corsa nelle Coppe Europee.