Sembrava il preludio ad una graduale rinascita, invece il primo tempo del Tubaldi si è rivelato l’ennesimo fuoco di paglia di una stagione che definire travagliata sarebbe eufemistico: il Chieti è uscito con le ossa rotte anche da Recanati, capace di dilapidare il doppio vantaggio della prima frazione con una ripresa da incubo, favorendo la rimonta dei padroni di casa. Una sconfitta che prolunga il periodo nero degli abruzzesi, senza vittoria da ormai due mesi e stabilmente al penultimo posto, che ad oggi li condannerebbe alla retrocessione diretta.
I 49 gol incassati, che stanno a significare la peggior difesa del torneo, certificano la fragilità di questa squadra, che non ha ancora beneficiato del ritorno in panchina di Alessandro Grandoni (arrivato un mese fa al posto di Pino Di Meo), il quale non è ancora riuscito a regalare i tre punti alla compagine teatina. Neppure il mercato di gennaio, che ha stravolto mezza rosa, ha apportato finora benefici alla classifica, che, giornata dopo giornata, piange sempre di più. L’unica consolazione viene dai soli due punti che separano i neroverdi dall’Avezzano terzultimo; tutt’altro che incolmabili, certo, a patto che si torni alla vittoria il prima possibile, a partire dal delicatissimo derby di domenica prossima contro il Giulianova. Perché l’Eccellenza, abbandonata solo pochi mesi fa, rischia di trasformarsi da semplice spettro a realtà sempre più concreta.