Dopo tanti mesi è tornato a parlare Ninni Corda, allenatore di un Foggia oggi a meno due dal Bitonto. Il tecnico, in silenzio stampa da diversi mesi (che dovrebbe proseguire), ha parlato in esclusiva a Sportitalia, nell’ambito della trasmissione TuttoserieD. Ancora due giornate di squalifica da scontare, ma entusiasmo ritrovato, come i risultati, che hanno portato i rossoneri in seconda posizione. Tanti gli argomenti toccati dall’ex Como.
Foggia. “La piazza è storica, diversa da tutte le altre. Allenare una squadra che lo scorso anno era in serie B è una grande responsabilità ma anche un grande onore. Ci sono dei pro e dei contro, ad esempio. E’ speciale giocare davanti a 5.000 spettatori, ma quando le cose non vanno bene le contestazioni sono pesanti, ma rientrano nella normalità delle cose”.
L’addio di Mancini. “Amantino è un professionista. Lui si è gettato a capofitto sull’avventura Foggia, ma probabilmente non ha compreso le difficoltà della serie D. Lui aveva negli occhi il calcio di serie A, la D è diversa”.
Magrini-Cretelli. “La violenza va condannata sotto ogni punto di vista, però vorrei dire una cosa. L’allenatore è sempre l’anello debole della catena e questo non va bene. Poi onestamente viene sostituito Ronaldo e non capisco perché non possa essere sostituito un qualsiasi giocatore. Tra l’altro non mi risulta che il ragazzo in questione abbia vinto 5 palloni d’oro o le Champions League. A me è successo con un giocatore quest’anno. L’ho tolto dal campo sette minuti dopo averlo inserito. I giocatori devono capire che se un allenatore prende una decisione lo fa per il bene della squadra”.
Girone H. “Non me ne voglia nessuno, ma il nostro è il girone più forte e competitivo d’Italia. Non è semplice, per valore delle rose e per il blasone delle squadre. Noi siamo lì e ci proveremo fino alla fine”.
Turris. “Li conosco bene, squadra fortissima. Il numero uno è Longo. In area di rigore non ha rivali”.