La brutta sconfitta contro la capolista Bitonto, non è stata ben digerita dal popolo molosso. A caldo il presidente della Nocerina Maiorino al termine della gara ha analizzato quanto sta accadendo in casa rossonera. Le sue dichiarazioni non prive di critiche, hanno destato qualche perplessità, parole forti ai danni di Silvio Maglione, ex consulente di mercato del club campano. Ogni azione suscita una reazione, non meno pesante. Questa la replica di Maglione:
Rispondo al presidente Maiorino che mi ha menzionato nel post gara Bitonto-Nocerina. Il sottoscritto non fa più parte della Nocerina dal 20/10/2019, dal giorno dell’esonero di Nello Di Costanzo, scelta da me non condivisa. Non esiste esonerare un allenatore dopo 10 punti in 8 gare a 5 punti dalla prima in classifica, allenatore per altro alla guida di una squadra che lotta per salvarsi. Ci tengo a precisare che la Nocerina e’ partita per salvare la categoria. Tra mille difficoltà avevamo messo su una buona squadra che piano piano veniva sistemata pur avendo il budget più basso del girone H, non un girone qualsiasi ma il girone H compresivo di grandi realtà calcistiche e societarie. Voglio ricordare al presidente che ieri in campo dei miei calciatori ne erano rimasti solo 5: Sorgente, Liurni, Campanella, Carotta e Corcione. Puntare il dito contro di me è una pazzia dopo 14 partite che non gioca più la squadra costruita da me ed affidata a Di Costanzo. La Nocerina, dopo Altamura, ha cambiato l’80% della rosa e lo staff tecnico. Il presidente deve assumersi la responsabilità insieme al suo stretto ed unico collaboratore, che non sono io, visto che sono gli unici colpevoli della classifica attuale. Sono convinto che la Nocerina con me e con Di Costanzo si sarebbe salvata tranquillamente.
Naturalmente la sconfitta contro il Bitonto era scontata, ma ha dato il via ad una più ampia riflessione sul crollo della Nocerina. L’errore più grande e trovare il colpevole senza prima riflettere su quanto costruito o distrutto fino ad oggi. Le società fanno capo ad un presidente, è la summa della dirigenza che deve stringersi a corte ed addossarsi quanto guadagnato o perso. Dinamiche queste che compromettono un ambiente alquanto in confusione e frammentario.
Ai posteri la comprensione di chi possa essere il fedelissimo collaboratore del patron, che sta contribuendo alla gestione del club.