Il tecnico del Prato, campione d’inverno, racconta che aveva smesso col calcio e si era dedicato all’agricoltura. Poi Paolo Toccafondi lo ha convinto a tornare. È Ciccio Esposito il condottiero del Prato campione d’inverno del girone A di serie D. Il tecnico che detiene il record come allenatore con 13 stagioni vissute alla guida dei lanieri, aveva detto basta con il mestiere di allenatore, ma poi ha deciso di rimettersi la tuta e tornare a calcare il campo verde.
«Dopo aver smesso di allenare ho seguito il settore giovanile del Prato – racconta Esposito – poi ho deciso di dedicarmi ad altro e mi sono trasferito sulle colline tra Seano e Quarrata, lontano dalla città, dedicandomi all’agricoltura e ho sviluppato il mio progetto legato alla green economy, pensando più agli ulivi che al pallone. Per un certo periodo ho fatto un percorso diverso dopo 40 anni continui di calcio, ho provato e ho capito che posso e potevo vivere anche senza calcio. In quella fase non ho visto partite e non ho frequentato il mondo del calcio, ma ad un certo punto dopo l’ennesima richiesta di Paolo Toccafondi ho sentito dentro di me che mi era tornata la voglia, ma non mi sarebbe mai passata dall’anticamera del cervello di percorrere centinaia di chilometri per rimettermi in gioco».
Al Prato però non si poteva dire di no e come Cincinnato nel 458 a.C. è tornato a dare una mano. Diciotto anni prima da calciatore e poi da allenatore con la maglia biancazzurra non si cancellano e il legame con la città e il club della sua vita. Un Prato sprofondato in serie D ma che in questa stagione è partito con il chiaro intento di tornare tra i professionisti. Per Esposito questa è la prima stagione da allenatore in serie D.
«Non faccio una questione di categorie perché a questo punto non devo dimostrare niente – continua Esposito – quando sono arrivato al Prato giocavamo in serie C2 ed era la quarta serie come ora. Contano, come prima, solo gli stimoli, l’entusiasmo, il lavoro. Ho a disposizione un gruppo forte e coeso con una sua identità. Una squadra che ha dei valori e una grande intesa e che sta dando tutto quello che può dare dal primo giorno di ritiro con grande impegno e disponibilità» .
Al tecnico laniero in questa serie D non piace la regola dell’obbligo dei 4 under sempre in campo per tutti i 90’.
«È una imposizione che non concepisco – spiega il tecnico – è una limitazione all’indipendenza di scelta dell’allenatore. Il fatto di far giocatore i giovani deve essere una scelta. Se uno è bravo gioca indipendentemente dall’età anagrafica. Altrimenti diventa controproducente anche per i giocatori giovani».
È tempo di bilanci, seppur parziali e il Prato sta tenendo fede ai pronostici della vigilia che vedevano la squadra biancazzurra tra le favorite alla vittoria finale. I numeri dicono che i biancazzurri sono la squadra che ha vinto di più (10 gare) ma anche quella tra le squadre di vertice che ha subito più sconfitte (5) e con soli due pareggi.
«In un girone abbiamo sbagliato come atteggiamento un paio di partite – continua Esposito – e vogliamo nel girone di ritorno sbagliarne sempre meno. Siamo una squadra che cerca sempre di giocare per vincere e questa è la nostra filosofia. Per quello che abbiamo fatto finora sono contento e soddisfatto per l’impegno e la dedizione che ha messo il gruppo e dobbiamo ripartire nel ritorno con grande determinazione. In questo campionato i favoriti si determinano in base ai costi di gestione. Il Prato ha buone potenzialità e una società seria e solida alle spalle” .