Questo è quello dichiarato qualche ore fa da Stefano Serena, presidente del Mestre. Dichiarazioni astruse che lasciano perplessa la comunità calcistica e non. Si assiste al rimborso di un biglietto per svariati motivi legati naturalmente alla non disputa totale o parziale di alcuni incontri ma in nessuna occasione è capitato di aver ricevuto il rimborso parziale dell’abbonamento.
Motivo? Allontanare i “contestatori” dal Baracca quando il Mestre gioca. Tutto ha inizio durante e alla fine della partita Mestre-Vigasio terminata in parità a reti bianche. Alcuni tifosi hanno offeso pesantemente i calciatori, contestazioni inaccettabili ad una squadra posizionata quinta in classifica, in zona playoff.
Questo atteggiamento non è stato digerito dall’allenatore in seconda, Ivan Galante che ha risposto ad alcuni tifosi appostati in tribuna: “Non è possibile offendere giocatori giovani e spesso alla prima esperienza in un campionato di D. Se vai allo stadio non puoi prendertela con chi a tuo parere non sa giocare come vorresti”.
Questo ha suscitato anche l’attenzione del patron dei Veneti che aggiunge: “Se sono abbonati, vengano in sede a restituire la tessera e noi gli rimborseremo le partite che restano fino alla fine. Se hanno preso il biglietto singolo allora è meglio che domenica vadano al cinema. I fischi ci possono stare ma le offese non le tollero”. Un appello quello di Serena nel rispetto di chi la domenica scende in campo mettendoci la faccia e onorando la maglia, a prescindere dal risultato e dal rendimento, questi aspetti sono sotto l’occhio vigile dello staff e giustamente anche sotto l’occhio del tifoso che vuole vedere lo spettacolo pagando, ma deve esulare offese bieche.