In pochi anni ha dimostrato di essere un allenatore vincente e con le idee abbastanza chiare. Danilo Rufini è sempre stato così, anche da calciatore. Non a caso negli anni di Gela è stato nominato “il sindaco”, per talento e leadership. Qualità poi mostrate in panchina, sempre a testa alta. San Severo, Apicerna, MIlazzo e Brindisi. Ora attende la chiamata di un club di D che abbia un progetto solido. Il suo è uno dei nomi che circolano per la panchina del Licata. Lo abbiamo sentito in esclusiva.
– Rufini, il suo è un nome forte per quanto riguarda il mercato allenatori. Qualcuno l’ha già chiamata?
“Un nome forte mi sembra eccessivo. Sicuramente in questi primi 8 anni da allenatore, in termini di risultati, non posso che essere soddisfatto per quanto ottenuto. In due anni ho portato il San Severo dalla Promozione alla D, arrivando in finale di Coppa Italia. Il campionato e la Supercoppa vinte con il Brindisi, la scalata a Milazzo dall’ultimo al quarto posto vincendo il girone di Coppa Italia. Ci sono diversi contatti, fortunatamente, che spero si possano concretizzare”.
– Si parla anche di Licata.
“Non so nulla, ad essere sincero. Personalmente non ho ricevuto chiamate in tal senso. Licata è una grandissima piazza, tra l’altro vicina a Gela, squadra con la quale ho vinto da calciatore. Campanella ha fatto bene, brava persona e avversario di tante battaglie. A Licata giocano tre calciatori che ho avuto a Milazzo e a cui sono molto legato ovvero Cannavò, Ingrassia e Rizzo. Tre grandi calciatori. Ovviamente è una soluzione che prenderei in grande considerazione”.
– Otto anni e tanti risultati ottenuti in panchina. Si aspettava maggior fiducia?
“Il calcio è spesso lo specchio della vita. Meritocrazia e riconoscenza non vanno a braccetto con questo mondo. Penso di essere una persona umile ma pernso di meritare un’occasione importante per quanto dimostrato in questi anni”
– Un commento su quello che è successo nei gironi H e I?
“Il Bitonto, fino all’interruzione, ha meritato di essere in vetta. Il Foggia merita il salto di categoria. Il Cerignola con Feola è risalito in classifica, avendo il miglior organico del girone. Il Taranto ha deluso e mi dispiace, perché sono anni che il presidente Giove investe senza raccogliere. La sorpresa è il Sorrento del mio amico Maiuri. Nel girone I il Palermo ha rispettato le attese, soffrendo forse più del dovuto. Bene Savoia e Giugliano, due grandi piazze”
– Pensa che il Coronavirus condizionerà le prossime stagioni?
“Ha già condizionato la nostra vita e di conseguenza il calcio. Sono sempre positivo e ottimista, mi auguro che la crisi che vivremo nei prossimi mesi abbia ripercussioni positive in ogni campo, eliminando chi lavora nel calcio perché porta sponsor, lasciando spazio alla meritocrazia. Eliminando le spcietà che si trascinano lasciando problemi ai propri tesserati e salvando la gente serie e onesta, che lavora, suda e ha famiglia”.