In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, l’attaccante della Palmese, Daniele Verdirosi.
Il 20enne talento scuola Reggina, reduce dalla Stagione d’esordio a livello di Prima Squadra, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Daniele, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Questo brutto virus ci ha preso tutti alla sprovvista, costringendoci a cambiare le nostre abitudini giornaliere, cosa che sta condizionando ogni attività che eravamo soliti svolgere quotidianamente. Stiamo attraversando un momento difficilissimo, che si può superare solamente restando uniti, rimanendo a casa e rispettando le regole che ci sono state impartite dallo Stato.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
Penso che ogni Calciatore stia sperando di tornare presto in campo e sarebbe disposto anche a giocare in piena estate, con le dovute precauzioni. Senza Calcio sto impazzendo, devo essere sincero. Però, con altrettanta onestà, vista la situazione e i problemi soprattutto economici che riguardano e riguarderanno l’Italia in futuro, sono convinto che sia davvero difficile concludere la Stagione sul campo.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
La paura in questo senso è tanta, con riferimento a noi Calciatori, ma anche rispetto al futuro di molte Società. È anche vero, che i problemi di questa natura c’erano anche prima che scoppiasse la pandemia, perché il Calcio dilettantistico era ed è sicuramente uno dei settori più penalizzati in assoluto. Dalla nostra parte fortunatamente abbiamo l’A.I.C. che dovrà fare tanto per aiutarci. Quello che mi sento di dire, è che la Serie D ha bisogno di cambiamenti urgenti, che siano mirati ad aiutare noi più giovani, così come gli atleti più grandi, quelli con famiglie da mantenere e spese cospicue da sostenere mensilmente.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Sicuramente tante Società dilettantistiche avranno grossi problemi di carattere economico a seguito di questa drammatica pandemia. Il rischio che una grande percentuale di Club non si iscriva ai prossimi Campionati è assolutamente reale. È per questo che ci si aspetta un aiuto concreto da parte del Governo. Un sostegno importante, senza il quale la Categoria rischia di andare incontro a seri stravolgimenti.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Non penso affatto che si possa tornare in campo a breve, ma qualora ciò dovesse avvenire, ci sarebbero tantissimi problemi da affrontare. Anche se ci stiamo tutti allenando individualmente dentro le nostre case, la forma fisica non sarà come quella che avevamo prima dello stop al Campionato e poi sicuramente non sarebbe facile ricominciare, anche a livello mentale. Non so se si possa parlare di Stagione falsata, ma certamente ci saranno diverse problematiche con cui confrontarsi, sia che si dovesse chiudere anticipatamente, sia che si dovesse riuscire a tornare regolarmente in campo.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Daniele Verdirosi, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
È una scelta veramente difficile da fare, questa. In qualsiasi direzione si dovesse andare, le polemiche ci saranno sempre e saranno inevitabilmente tante. Secondo me, la scelta più giusta, sarebbe quella di far disputare dei Play-Off alle squadre attualmente collocate in alta classifica e dei Play-Out alle formazioni che si trovano in zona retrocessione, senza stabilire promozioni e retrocessioni a tavolino. Questo, per consentire a tutte le squadre in lotta per obiettivi importanti, di potersela giocare sul campo, ovviamente, quando tutto sarà finito e ci saranno le condizioni per giocare al massimo delle possibilità tecniche, fisiche e mentali di ognuno.
Parlando per un attimo delle dinamiche strettamente legate al terreno di gioco: dopo aver effettuato un percorso molto importante nelle Giovanili della Reggina, hai affrontato quest’anno la tua prima Stagione a livello di Prima Squadra, rendendoti protagonista di un buon Campionato, collezionando ventuno presenze e siglando il tuo primo gol in Serie D. Volendo produrre un bilancio della tua personale Stagione, senza ovviamente dimenticare che ci sarebbero ancora otto gare da giocare, come giudicheresti il tuo rendimento nel complesso?
Certamente avrei potuto fare molto di più di quello che ho fatto. Avevo iniziato palesando un ottimo rendimento sotto la gestione di Mister Venuto, ma poi sfortunatamente un infortunio mi ha tenuto fuori dal campo per un mese e il lavoro fatto fino a quel momento è stato vanificato. Poi a Dicembre c’è stato un radicale rinnovamento dell’organico e nonostante abbia avuto alcune richieste sul mercato, ho deciso di rimanere a Palmi dove poi ho siglato il mio primo gol tra i grandi. Nelle otto Giornate che ancora non sono state disputate, avrei sicuramente cercato di fare qualche altro gol per migliorare il mio bottino e concludere con un bilancio personale ancora migliore.
Con la Palmese, sino al momento dello stop alla Stagione, avete condotto un Campionato molto particolare. Chi vi ha seguito con una certa assiduità, sa bene come siate stati perseguitati dalla sfortuna e indubbiamente penalizzati da numerose decisioni arbitrali quantomeno “discutibili”. Sicuramente qualche lacuna generale ci sarà anche stata, gli stravolgimenti tecnici a cui siete andati incontro nel cuore dell’annata sportiva avranno inciso sul vostro rendimento, ma nel complesso si può parlare di Stagione decisamente sfortunata. Al momento dell’interruzione dell’attività agonistica vi trovavate sul fondo della classifica ma, nonostante questo, nessuno di voi sembrava essersi rassegnato alla retrocessione. Con altre otto gare da disputare, c’erano ancora i presupposti per tentare l’impresa e adesso invece, il destino vostro e di tutte le altre Società, non è più nelle vostre mani ma in quelle degli Organi Federali. Pensando alla tua squadra, al di là di quanto stia accadendo oggi nel mondo, quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri rispetto all’epilogo di una Stagione che non ha ancora espresso alcun verdetto? Pensi che l’eventuale blocco delle retrocessioni possa essere una strada percorribile per mantenere la Categoria? Ai tuoi compagni, ai tifosi e a tutto l’ambiente neroverde, c’è qualcosa che senti di dire in particolare?
Sì, è vero, quest’anno la Palmese è stata davvero sfortunata, sia con la rosa che ha affrontato il Campionato sino a Dicembre, sia con quella che è arrivata da Dicembre fino all’ultima gara disputata lo scorso 1º Marzo. Soprattutto nei mesi di Gennaio e Febbraio, ci siamo ritrovati a battagliare non solo contro gli avversari sul campo, ma anche contro gli Arbitri che abbiamo incrociato lungo il nostro cammino. Noi Calciatori non possiamo nasconderci, sicuramente avremmo potuto fare di più, soprattutto perché siamo davvero una gran bella squadra e non abbiamo mai davvero meritato quel pessimo piazzamento in classifica. Speriamo che in un modo o nell’altro si possa rimanere in Serie D, perché la Palmese e la gente di Palmi meritano ampiamente questa Categoria. Mi sento di ringraziare tutti i miei compagni, nessuno escluso, perché sono davvero speciali e fantastici. E poi ringrazio anche tutti i tifosi neroverdi, che fin dal mio arrivo mi hanno fatto sentire il loro calore, in campo e fuori. Questo, non potrò mai dimenticarlo.
Si ringraziano Daniele Verdirosi e l’U.S. Palmese 1912, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.