In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, l’attaccante del Castrovillari, Fabrizio Guarracino.
Il 28enne centravanti partenopeo, giunto all’ombra del Pollino durante lo scorso mercato invernale proveniente dal Portici, si è raccontato a 360°, concedendo gentilmente alla nostra Redazione la seguente intervista.
Fabrizio, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Sì, purtroppo è una situazione che non ha precedenti e questa, a mio parere, è la cosa che fa più paura, in quanto stiamo affrontando un nemico invisibile che ci ha colto totalmente impreparati. In Italia stiamo pagando un po’ la superficialità con cui abbiamo gestito la pandemia all’inizio. Secondo me, con qualche accortezza in più, si sarebbe potuto evitare che il virus si espandesse con questa rapidità, ma come detto prima, è una situazione che non ha precedenti e quindi col senno di poi è tutto più facile. Per fortuna il nostro Paese può vantare eccellenti medici ed infermieri, e se si stanno limitando i danni è soprattutto per merito loro, che sono i veri eroi nazionali. Mai avrei immaginato di passare tutto questo tempo in casa senza poter uscire, ma se è l’unico modo per vincere la battaglia contro il Coronavirus, allora lo dobbiamo fare tutti, perché prima lo sconfiggiamo e prima ritorneremo a vivere.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
Sicuramente ci auguriamo tutti quanti di riprendere, ma è chiaro che si possa farlo solo salvaguardando la salute di ognuno di noi. Far ripartire il Campionato vorrebbe dire che l’Italia tutta avrebbe ripreso le proprie abitudini e vorrebbe anche dire che tante cose resterebbero nella loro regolarità, a cominciare dagli impegni presi da ogni Società con i rispettivi tesserati. Leggo di tanti Presidenti che sperano nella non ripresa dell’attività agonistica e questo perché il loro obiettivo credo sia quello di non pagare più i propri tesserati e ciò sarebbe un problema gravissimo che va assolutamente scongiurato.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
In questo momento siamo in contatto continuo con l’A.I.C., che negli ultimi anni ha fatto tanto, ma sicuramente dovrà fare di più per combattere questo sistema sbagliato che caratterizza la Lega Nazionale Dilettanti. Ciò che auspico, è che venga creato un fondo di solidarietà in caso di fallimento di una Società, rivedendo anche la regola degli Under che non fa altro che creare false illusioni in tanti ragazzi e fa aumentare tremendamente i costi per le stesse Società, costrette a pagare cifre spropositate per le mediazioni agli operatori di mercato.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Sicuramente questa emergenza sanitaria ha già causato enormi danni economici in tutti i settori a livello nazionale e possiamo solo sperare che il Governo inizi a destinare risorse cospicue anche per il mondo dei Dilettanti, altrimenti il rischio di vedere scomparire tante realtà sarebbe abbastanza concreto.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Secondo me, ritornare in campo anche a Giugno o a Luglio non sarebbe un problema, vorrebbe dire innanzitutto aver sconfitto il virus e poi sarebbe una gioia immensa per tutti poter continuare a giocare, portando a termine ciò che abbiamo iniziato la scorsa estate. E questo, anche perché tutti i verdetti vanno decretati sul campo e in nessun altro modo.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Fabrizio Guarracino, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
Non ho dubbi a riguardo e, come ho detto prima, l’unica formula giusta da adottare secondo me, sarebbe quella di portare a termine la Stagione sul campo, anche a costo di giocare a Giugno, Luglio o magari anche oltre. Per il rispetto di tutti, non vedo nessun’altra possibilità oltre a questa.
Parliamo per un attimo delle dinamiche strettamente legate al terreno di gioco. Sei arrivato a Castrovillari a fine Dicembre scorso e nei due mesi all’ombra del Pollino, prima che arrivasse lo stop al Campionato, sei riuscito a siglare ben nove gol in nove presenze ufficiali, con una doppietta ed una tripletta all’attivo. Un ruolino straordinario, che ti ha portato in sole dieci settimane al quinto posto nella classifica marcatori del Girone I, diventando l’attaccante di Serie D più prolifico tra quelli che hanno cambiato casacca durante il mercato invernale. A questo, si aggiungono le quattro reti siglate con il Portici (Girone G) fino a Dicembre, in dodici uscite di Campionato. In tutto fanno 13 gol in 21 presenze stagionali. Volendo produrre un bilancio della tua personale Stagione, senza ovviamente dimenticare che ci sarebbero ancora otto gare da giocare, come giudicheresti il tuo rendimento nel complesso? Che tipo di considerazioni fai, pensando agli ultimi sei/sette mesi della tua carriera?
A Portici, nonostante fossi arrivato con grande entusiasmo, le cose non sono andate come mi aspettavo. Qualche incomprensione con il Mister e qualche infortunio di troppo non mi hanno fatto rendere come e quanto avrei voluto. Ma nonostante questo, ho un bel ricordo dei compagni di squadra in azzurro e dei vari Staff. Quando decisi di andare via, il primo a chiamarmi è stato Mister Marra, che avevo avuto l’occasione di conoscere e apprezzare da avversario già l’anno precedente con la Turris. Al mio arrivo a Castrovillari ho trovato subito una Società organizzata, presente e che ti mette nelle condizioni migliori per lavorare. La Città è piccola ma molto caratteristica e con tifosi passionali che hanno a cuore le sorti della squadra. La mia voglia di rivalsa e il metodo di gioco del Mister hanno fatto sì che io segnassi praticamente in ogni partita. Il Mister è uno che predilige il gioco d’attacco e non gli interessa se stai vincendo o perdendo, secondo la sua filosofia bisogna sempre correre e attaccare fino alla fine. Inizialmente i miei gol non combaciavano con le vittorie della squadra e questo mi dispiaceva tanto, ma poi la ruota ha iniziato a girare e insieme ai gol sono arrivati punti importanti per la salvezza.
Il Castrovillari, venisse congelata l’attuale classifica, sarebbe salvo senza passare dai Play-Out. Il vantaggio di quattro punti dalla prima posizione che significherebbe spareggi-salvezza, vi consente di stare abbastanza tranquilli in caso di chiusura anticipata della corrente Stagione. Al netto delle otto gare non ancora disputate, la vostra squadra può vantare il terzo miglior attacco del Girone I, ma anche la quarta peggior difesa. Questa evidente mancanza di equilibrio a cosa pensi sia imputabile? Nel complesso, che Stagione è stata, per il Castrovillari, quella 2019/2020?
Nella seconda parte di Stagione, punti alla mano, il Castrovillari, rispetto al Girone d’Andata ha fatto quattro punti in più. Questo significa che al momento saremmo salvi, avendo otto punti di vantaggio sulla terzultima. Anche se, sulla carta mancherebbero ancora otto partite da disputare e non sono poche. Gare in cui, tra l’altro, affronteremmo numerose dirette concorrenti per la salvezza. Come ho detto prima, il metodo di gioco attuato dal Mister ci porta a creare tanto in zona d’attacco, salendo con più uomini e questo ci ha portato delle volte a subire qualche gol in più. Diciamo che durante le nostre gare raramente ci si annoia…
In ogni caso, con altre otto partite da disputare e ventiquattro punti a disposizione, c’erano ancora tutti i presupposti per chiudere in crescendo la Stagione, provando a centrare un piazzamento più che dignitoso e adesso invece, il destino vostro e di tutte le altre Società, non è più nelle vostre mani ma in quelle degli Organi Federali. Pensando alla tua squadra, al di là di quanto stia accadendo oggi nel mondo, quali sono le tue sensazioni e i tuoi pensieri rispetto allo strano epilogo di una Stagione che non ha ancora espresso alcun verdetto? Ai tuoi compagni, ai tifosi e a tutto l’ambiente rossonero, c’è qualcosa che senti di dire in particolare?
Posso dire sicuramente di ritrovarmi in un gruppo di ragazzi eccezionali, che mi hanno accolto sin da subito come uno di loro e che nel Girone d’Andata sono riusciti a fare venti punti, nonostante una situazione societaria in quel momento un po’ particolare. Poi per fortuna si è tutto risolto e abbiamo potuto lavorare nella tranquillità più assoluta. Però bisogna rivolgere un plauso a quei ragazzi che hanno dato l’anima anche in un periodo non facile. Grande merito dell’attuale classifica è loro. Stare a casa in condizioni ben diverse da quelle solite, fa uno strano effetto. Ti manca lo spogliatoio, lo scherzare coi compagni, il caffè di Franco il Magazziniere, l’ansia prepartita, l’andare sotto la Curva dopo un gol. Insomma, ti manca la normale quotidianità. Spero realmente che tutto questo finisca il prima possibile, che sia stata solo una brutta parentesi, che ognuno possa ripartire da dove si è fermato, ma soprattutto che la palla torni a rotolare su quel prato verde che accomuna ed appassiona milioni di italiani.
Si ringraziano Fabrizio Guarracino e l’A.S.D. Castrovillari Calcio 1921, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.