In un momento storico drammatico per la nostra nazione, alle prese con una pandemia che continua ad imperversare e mietere ogni giorno centinaia di vittime, parlare di Calcio giocato appare, allo stato, un irresponsabile azzardo oltre che una circostanza decisamente fuori luogo.
La Redazione di TuttoSerieD, ha ritenuto opportuno dare voce ad alcuni protagonisti legati al vasto e variegato mondo della Quarta Serie. Un modo, questo, per conoscerne il relativo pensiero rispetto alle tematiche più attuali, delicate ed importanti che riguardino da vicino il sistema Calcio dilettantistico.
Ad intervenire in Esclusiva ai nostri microfoni, il 27enne attaccante del Licata Calcio, Vincenzo Manfrè.
Il centravanti siciliano, giunto a Licata nel corso dell’ultimo mercato invernale, proveniente dal Marsala, ha gentilmente concesso alla nostra Redazione la seguente intervista.
Vincenzo, l’intera nazione sta vivendo un periodo storico drammatico, probabilmente senza precedenti. Costretti a stare chiusi nelle proprie abitazioni, anche i Calciatori, professionisti e dilettanti, hanno dovuto cambiare radicalmente le proprie abitudini quotidiane. Personalmente, come stai vivendo questo momento così delicato? Qual’è il tuo pensiero rispetto a ciò che attualmente sta avvenendo nel mondo?
Io e la mia famiglia siamo a casa da circa un mese. È stato molto difficile ma doveroso cambiare le nostre abitudini quotidiane, perché quella che stiamo vivendo è una situazione assolutamente drammatica. Ascoltare e leggere tutto ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo, provoca in me tanta preoccupazione. È qualcosa di davvero surreale.
Sembra oramai assodato che la Stagione calcistica sia giunta al termine anzitempo. Quel che appare evidente, è che non sussistano minimamente le condizioni sanitarie, tecniche, mentali e non solo, per riprendere l’attività agonistica in tempi brevi. Qual’è il tuo punto di vista in questo senso? Credi che non ci sia più la possibilità di scendere in campo? O pensi che sia ancora legittimo sperare che si possa concludere la Stagione, scendendo in campo entro il 30 Giugno o magari, in maniera illogica, in estate inoltrata?
In questo momento, e lo dico con immenso dispiacere, mi sembra troppo lontana la possibilità di riprendere l’attività agonistica. Penso che attualmente non ci siano affatto le condizioni, sotto ogni punto di vista. Vorrei tanto si trovasse una soluzione al più presto, ma la priorità è chiaramente la salute di tutti ed è necessario attendere che la situazione si normalizzi prima di ipotizzare il ritorno in campo. Giocare oltre il 30 Giugno mi sembra abbastanza assurdo, anche perché ciò andrebbe a compromettere la preparazione in vista della prossima Stagione.
Allo stato attuale, oltre alle legittime preoccupazioni dovute alla pandemia in corso e al dispiacere di non poter più eventualmente competere sul campo per i rispettivi obiettivi, la “paura” più grande che accomuna i Calciatori, specie quelli militanti in categorie dilettantistiche, è quella di dover fare i conti con le difficoltà economiche derivanti da questo dramma socio-sanitario. Sono in tantissimi a non percepire lo stipendio da molto tempo, vivendo nell’incertezza più totale legata al presente e al futuro proprio e delle rispettive famiglie. Cosa senti di dire a questo proposito? È davvero così grande e diffusa la “paura” di una crisi economica che travolga sin da subito l’intero movimento?
Penso che la maggior parte delle persone si trovino in una condizione di disagio e di profonda difficoltà economica, proprio per via della pandemia in atto che le costringe a non lavorare. Sentendo un po’ diversi amici e colleghi, confrontandomi telefonicamente con loro, posso dire con fermezza che la preoccupazione sia tanta e accomuna quasi tutti noi che viviamo solo di questo e per questo. Siamo nel bel mezzo di una situazione già preoccupante di suo e ci auguriamo che quantomeno, chi di dovere, possa tutelarci e confortarci in qualche modo.
Sono numerosi gli addetti ai lavori convinti che, a partire dalla prossima Stagione, moltissime squadre dilettantistiche siano destinate a scomparire del tutto. I Calciatori dilettanti nel loro complesso, intesi come una vera e propria categoria sociale, si sentono sempre più soli, maltrattati e non tutelati. Questo è il pensiero della quasi totalità dei tuoi colleghi. La pensi anche tu in questa maniera? Se Governo e LND non dovessero intervenire pesantemente sul sistema Calcio dilettantistico, quali pensi siano i reali rischi a cui vadano incontro Società e Calciatori?
Come ho detto in precedenza, se non si intervenisse al più presto, si rischierebbe di ritrovarsi prossimamente in situazioni ancora più problematiche. La nostra, è una realtà purtroppo molto amara. Siano definiti dilettanti, ma posso assicurare come in questa Categoria ci siano tanti, ma proprio tanti professionisti. Facciamo tutti notevoli sacrifici ed è giusto essere tutelati appieno, noi Calciatori, i vari addetti ai lavori, così come tutte le Società.
Si parla comunemente di “Stagione falsata” in caso di Campionato deciso a tavolino e di “annata sportiva ancor più falsata”, qualora si scendesse a breve e forzatamente in campo, costringendo migliaia di Calciatori e addetti ai lavori ad un rischio immane. Tutto questo, in un momento in cui la condizione fisica di ogni atleta, è tornata a livelli da precampionato o quasi, visto che da circa un mese e mezzo siano tutti completamente fermi. Qual’è il tuo pensiero a tal proposito?
Temo che quella che era la nostra normale quotidianità, sia ogni giorno sempre più lontana. Siamo fermi da ben più di un mese e stando nelle quattro mura di casa non si può poi fare più di tanto. La condizione fisica e mentale non è più quella adeguata, per non parlare del mostruoso danno economico che recherebbe alle Società la disputa delle restanti gare senza pubblico e quindi senza il minimo introito. Non ci sono proprio i presupposti perché si possa riprendere a giocare, o almeno non prima della prossima Stagione.
In caso di chiusura anticipata della corrente Stagione, avranno indubbiamente un compito difficilissimo coloro i quali saranno chiamati a decidere le sorti e l’epilogo dei vari Campionati. Quale formula pensi sarebbe più corretto adottare? E per quanto concerne promozioni dalla D alla C e retrocessioni dalla D in Eccellenza, quale sarebbe, a tuo avviso, lo scenario più giusto e meno “indolore” per cui si dovrebbe optare? Vincenzo Manfrè, cosa suggerisce di fare per chiudere la Stagione nella maniera più corretta, “giusta” e meno polemica possibile?
È sicuramente una decisione difficile da prendere per chiunque. Molte squadre, mi riferisco soprattutto a quelle in zona retrocessione, con il proseguo del Campionato avrebbero la possibilità di lottare per la salvezza diretta o per la disputa dei Play-Out. Insomma, non saprei davvero quale potrebbe essere la formula più giusta, equilibrata e rispettosa di tutto e nei riguardi di tutti. Posso solo confidare nel buon senso di chi dovrà decidere le sorti di questa strana Stagione.
Si ringrazia Vincenzo Manfrè, per la cortese disponibilità concessa alla Redazione di TuttoSerieD.