Parlare di “eccessivo allarmismo” di fronte ad un fenomeno così drasticamente in espansione nel nostro Paese, appare oramai fuori luogo. Bandire ogni forma di catastrofismo è necessario, ma è altrettanto opportuno approcciare ad un tema delicato come quello del Coronavirus, con la cautela e il senso di responsabilità che devono contraddistinguere l’essere umano nel momento in cui si venga a confrontare con una simile, drammatica, criticità.
Il tempo delle banali ilarità è terminato e adesso siamo in una fase in cui la popolazione italica è legittimamente angustiata da una problematica la cui risoluzione, ad oggi, sembra essere molto lontana. La media dei contagi accertati giornalmente ammonta a circa 120. Sono ben 528 gli italiani risultati positivi ai relativi test diagnostici ed è salito a 14 il numero dei decessi tra i nostri connazionali contagiati. Due terzi delle Regioni italiane sono interessati più da vicino da questa situazione, con la presenza sul relativo territorio di almeno un contagiato accertato. E purtroppo sono numeri, come detto, che vanno ad incrementare minuto per minuto e che ci fanno comprensibilmente chiedere “dove andremo a finire“.
Le continue rassicurazioni da parte degli organismi sanitari, oltre che da parte delle più alte cariche dello Stato, rappresentano più che altro la manifestazione di un protocollo che non tiene conto di quanto immensamente più potenti siano le sensazioni espresse dal sentire comune, capace di riconoscere in quanto tale, un momento storico altamente critico per la nostra nazione.
È presto, prestissimo, per parlare di contenimento del diffondersi di questa epidemia, proprio perché adesso ci si trovi nel pieno della fase più delicata, quella cioè dove vengono accertati sempre più casi di positività al Coronavirus e dove paura, incertezza e una sorta di endemica approssimazione, la fanno da padrone.
Il mondo del Calcio italiano, come di consueto, sta affrontando questo momento con una palese, bislacca e per certi versi “disumana” difformità decisionale. Nelle Categorie dilettantistiche, qualche autorevole addetto ai lavori ha parlato di “scandalo“, qualcun altro di “Stagione falsata“. Esternazioni comprensibili e condivisibili, visto che nel cosiddetto “Calcio che conta” si è andati incontro soltanto ad una manciata di rinvii la scorsa Domenica, gare che tra l’altro hanno già trovato una repentina data di recupero, mentre per metà Serie D e in Categorie ancora inferiori, stiamo per entrare nel secondo weekend senza Calcio. Per i Gironi B e C verrà meno anche il Turno infrasettimanale inizialmente previsto per Mercoledì 4 Marzo, portando quindi a tre il numero delle Giornate da recuperare (chissà quando).
È storicamente provato come in Serie A, nel delineare scenari e palinsesti, si tenga conto principalmente di quelli che sono gli interessi economici delle Società, legati ai vari brand, ai diritti televisivi e agli introiti spropositati propri di un Calcio che non può fermarsi davanti a nulla, neppure di fronte ad un’epidemia virale dilagante un po’ per tutta la penisola. Motivo per cui non ci si meraviglia affatto nel vedere che la massima Serie non sia andata incontro a nessuno Stop, continuando il suo corso con l’unica “precauzione” di far giocare a porte chiuse le gare previste nell’area settentrionale, salvo poi, ennesimo controsenso, consentire ai sostenitori di compagini del Nord di seguire in trasferta le rispettive squadre del cuore, così come dovrebbe accadere per i torinisti a Napoli e per gli atalantini a Lecce. Alle Società è stato regolarmente consentito di allenarsi in questi giorni e al di là del fatto di dover giocare senza tifosi allo Stadio, unitamente all’effettuazione del rimborso di qualche biglietto già emesso in grande anticipo, nessun Club risentirà particolarmente di tutta questa situazione.
Tutt’altro scenario in Serie D. Alla maggior parte delle formazioni lombarde e venete è stato imposto il divieto di svolgere persino le sedute di allenamento, il che è significato interrompere drasticamente il ritmo e l’intensità accumulata sin qui nelle gambe e nella testa di tantissimi atleti, molti dei quali tesserati per Società in lotta per obiettivi molto importanti. Le stesse che ora si chiedono quando si potrà tornare alla normalità. Le stesse che si domandano se i propri Calciatori riusciranno a riprendere in breve tempo il ritmo-gara, una volta ripresa (chissà quando) l’attività sportiva.
Ma il punto è questo: se allo spuntare dei primi casi di positività al Coronavirus si è proceduto alla sospensione del Campionato nei Gironi A, B, C e D di Quarta Serie, cosa accadrà nelle prossime settimane considerando che i contagi aumentino mediamente al ritmo di 120/130 al giorno in tutt’Italia?
Anche le gare previste per Domenica 8, per il 22 e per il 29 Marzo saranno rinviate? Nei mesi di Aprile e Maggio cosa accadrà se, come sembra altamente probabile, il numero dei contagiati dovesse drasticamente salire, coinvolgendo migliaia di italiani sparsi per l’intero Stivale?
È ormai chiaro che le disposizioni valide sino al 4 Marzo compreso, siano destinate a protrarsi ancora a lungo e a tempo indeterminato. Forse è giunto il momento che intervenga la F.I.G.C. per cercare di coordinare le varie Leghe nella gestione e nella programmazione dei vari eventi sportivi, quanto più sapiente e rispettosa delle disposizioni del Ministero della Salute, ma allo stesso tempo equa, equilibrata, sensata e che tenga conto delle esigenze logistiche, fisiche ed organizzative delle Società attualmente coinvolte in questo dissesto socio-sportivo che poteva probabilmente essere preventivato senza che si arrivasse ad una simile confusione generale; ma questo, purtroppo, è un altro discorso.
Siamo reduci da un ultimo Turno di Quarta Serie con 23 rinvii, mentre quelli già ufficializzati per Domenica prossima, sono ben 41 su 83 match in programma. Nove su nove gli incontri rinviati nei Gironi A e D, dieci su dieci quelli posticipati nei Gironi B e C, oltre ai tre su nove saltati nel Girone F.
Il totale di 41 match annullati resterà inalterato, ma ci sono altissime probabilità che alcune gare del Girone E, da giocarsi in territorio toscano, vengano disputate a porte chiuse. Non ci sono state ancora disposizioni in questo senso, anche se il Comitato Regionale Toscano della LND, ha invitato le varie Società collocate nella medesima Regione, a comunicare tempestivamente eventuali provvedimenti di chiusura degli impianti adottati direttamente dalle Amministrazioni Comunali. In quest’ottica, sono sei le gare che potrebbero andare incontro alla disputa a porte chiuse. Si tratta di Aglianese-Grassina, Aquila Montevarchi-Follonica Gavorrano, Grosseto-Scandicci, Ponsacco-Sangiovannese, San Donato Tavarnelle-Bastia e Tuttocuoio-Albalonga. Questi sei incontri, o alcuni di essi, potrebbero esser giocati senza spettatori. Pubblico regolarmente presente invece, per quanto riguarda le altre tre gare in programma Domenica nel Girone E, ossia, Foligno-Cannara, Pomezia-Flaminia e Sporting Trestina-Monterosi.
Scongiurato infine, il “pericolo” di chiusura al pubblico per Palermo-Nola, match valevole per la 26ª Giornata di Campionato nel Girone I. Il Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, accertato il primo caso di donna affetta da “Coronavirus” su territorio panormita, ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado di Palermo e Provincia sino al prossimo 2 Marzo compreso, ragion per cui ci si attendeva analogo provvedimento per lo Stadio “Renzo Barbera“. Ciò però non avverrà, così come dichiarato dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ha garantito il regolare afflusso di spettatori per il prossimo match di Campionato che attende i rosanero e al quale pare voglia assistere anche lo stesso Primo Cittadino palermitano.
Nella speranza che si possa umanamente venire a capo di questa triste situazione ed in attesa di capire quali e quante gare del Girone E saranno disputate Domenica a porte chiuse, riportiamo di seguito l’elenco dei match del prossimo Turno di Serie D già ufficialmente rinviati a data da destinarsi, assieme a quelli che “potenzialmente” potrebbero essere soggetti, nelle prossime ore, ad un provvedimento di chiusura degli impianti presso cui, gli stessi, dovrebbero andare a disputarsi.
Queste le 41 gare rinviate sulle 83 previste nel prossimo Turno di Serie D, a cui si aggiungono 6 gare del Girone E che si disputeranno certamente, ma con la possibilità concreta che si giochi a porte chiuse.
GIRONE A (9 gare su 9):
Caronnese-Lavagnese
Chieri-Fezzanese
Fossano-Lucchese
Ligorna-Ghiviborgo
Prato-Borgosesia
Sanremese-Casale
Savona-Real Forte Querceta
Seravezza Pozzi-Bra
Verbania-Vado
GIRONE B (10 gare su 10):
Arconatese-Brusaporto
Caravaggio-Inveruno
Dro Alto Garda-Virtus CiseranoBergamo
Ponte San Pietro-Levico Terme
Pro Sesto-Folgore Caratese
Scanzorosciate-Milano City
Seregno-Legnano
Sondrio-Castellanzese
Villa D’Almè Valbrembana-Tritium
Virtus Bolzano-NibionnOggiono
GIRONE C (10 gare su 10):
Adriese-Ambrosiana
Belluno-Luparense
Caldiero Terme-Delta Porto Tolle
Campodarsego-Union Clodiense CS
Cartigliano-Cjarlins Muzane
Chions-Tamai
Legnago Salus-San Luigi
Mestre-Union Feltre
Prodeco Montebelluna-Vigasio
Villafranca Veronese-Este
GIRONE D (9 gare su 9):
Calvina Sport-Breno
Fanfulla-Fiorenzuola
Forlì-Correggese
Franciacorta-Mezzolara
Lentigione-Savignanese
Mantova-Crema
Sammaurese-Ciliverghe Mazzano
Sasso Marconi Zola-Progresso
Vigor Carpaneto-Alfonsine
GIRONE F (3 gare su 9):
Jesina-Porto Sant’Elpidio
Sangiustese-Montegiorgio
Tolentino-Recanatese
GIRONE E (6 gare su 9 con discreta probabilità, ancora “non confermata”, di disputa a porte chiuse):
Aglianese-Grassina
Aquila Montevarchi-Follonica Gavorrano
Grosseto-Scandicci
Ponsacco-Sangiovannese
San Donato Tavarnelle-Bastia
Tuttocuoio-Albalonga.