È un Giuliano Antonicelli diretto e schietto quello che ha parlato ai microfoni della nostra redazione di Tuttoseried.com durante la puntata di “Dilettiamoci” di questa sera, nel giorno dell’anti vigilia del match salvezza dei gialloblù contro la Real Acerrana. Un’intervista senza filtri, dove il direttore sportivo isolano ha analizzato la stagione travagliata della sua squadra e ha lanciato messaggi chiari sul futuro.
Alla domanda di Giuseppe Barbato, che ha ricordato come dopo la sorprendente stagione stagione scorsa ci si aspettasse uno step in avanti, Antonicelli ha risposto così:
“Sono arrivato a metà campionato e l’ho detto subito: l’Ischia è una società che va strutturata meglio, anche a livello di organigramma. Serve un restyling. Il presidente Carlino ci ha dato la possibilità di mantenere la squadra, ma per il prossimo anno non so nulla. Non conosco le sue scelte, né se continuerà qui a Ischia.”
Sulle sue intenzioni per il futuro, è netto:
“Non penso di restare. Vengo da sei anni nel settore giovanile del Bari, la mia formazione è improntata sui giovani. L’Ischia è, dopo il Martina, la seconda squadra più giovane del girone. Ma se la società vorrà ambire a vincere e non crederà nel progetto giovani, io non ci sto. Vedo cifre in Serie D che non esistono. Credo nella sostenibilità, in un calcio green: è questo il valore da rispettare.”
Interpellato poi da Giuseppe Manzi sull’importanza delle prossime partite, il DS ha le idee chiare:
“Il Girone H è tosto. Pensavamo di chiudere il discorso salvezza sabato contro il Costa D’Amalfi, ma nel calcio succede di tutto. Giovedì sarà fondamentale fare punti all’Arcoleo, per poi giocarcela in casa con la Palmese. In tre gare ci servono tre punti, ma dobbiamo conquistarli.”
Sull’esperienza personale, Antonicelli sottolinea le difficoltà affrontate:
“Sono arrivato a gennaio con 7-8 giocatori già in partenza e tanti infortunati. Siamo tornati al “Mazzella”dopo che la squadra si era allenata su tanti campi dell’isola. È stato complicato anche inserire nuovi innesti. Per me è stata la prima volta in Serie D, una categoria nuova. Mi è piaciuta, ma c’è poca propensione a credere nei giovani.”
Alla domanda sulla tifoseria e sul suo rapporto con l’ambiente ischitano, Antonicelli ha voluto mandare un messaggio distensivo:
“Non è un fatto personale. Chi fa calcio sa che in questi momenti bisogna stringersi attorno alla squadra. Se ognuno rema per conto proprio, questa nave non arriverà mai in porto serena e tranquilla. Ora dobbiamo stare uniti, prendere questi tre punti e raggiungere l’obiettivo. Poi ognuno farà il suo percorso.”
Infine, alla domanda sui prospetti isolani ha risposto così:
“Desiato, classe 2007, è uno che può affacciarsi al calcio professionistico. Viene dalla Juniores e ha già dimostrato grandi qualità. Ci sono altri 2007 e 2008 molto promettenti. Ma ci vuole un progetto, una metodologia, un tecnico che sappia comunicare con i ragazzi. Solo così si cresce davvero.”
Parole che sanno di addio, ma anche di chiarezza. Prima però, come ha ribadito lui stesso, l’obiettivo salvezza va raggiunto. A tutti i costi.
Giuseppe Manzi, www.tuttoseried.com