Ieri è arrivata la nona sconfitta in campionato per l’Ischia, decima se contiamo anche la Coppa Italia. A festeggiare questa volta è stato il Fasano di mister Agovino, con un risultato deciso ancora una volta dal bomber Corvino. L’attaccante pugliese sembra avere un conto aperto con i gialloblù: 4 gol in due partite tra andata e ritorno contro gli isolani, un vero e proprio incubo. Ma il problema è: cosa c’è che non va in questa Ischia?
Il 2025 non ha ancora portato una vittoria alla squadra gialloblù, che non esulta dal successo di misura ottenuto nel dicembre scorso in trasferta ai danni della Palmese (0-1). Dopo l’addio di Enrico Buonocore, la squadra sembrava aver trovato una nuova strada. Le quattro vittorie consecutive in campionato avevano dato speranza, nonostante il pesante 6-0 subito contro la Scafatese in Coppa Italia, in una delle settimane più difficili della stagione. Poi, però, è arrivata la sconfitta interna contro il Casarano, e con essa i problemi sembrano essere tornati: la squadra fatica a imporre il proprio gioco, crea poche occasioni e spesso arrivare a calciare in modo impreciso e scomposto.
Non si può ignorare anche un pizzico di sfortuna. Ieri, ad esempio, il contatto in area di rigore su D’Anna, travolto nettamente, era un rigore sacrosanto, che avrebbe potuto riaprire la gara. La partita era già in salita, ma un episodio del genere avrebbe potuto riaprire tutto. Anche la stessa gara di Martina Franca dove in un campo impraticabile l’Ischia Calcio è uscita sconfitta dal Tursi in quella che era una vera e propria piscina calcistica.
Tuttavia, non è più tempo di alibi. L’Ischia è di nuovo invischiata nella lotta per evitare i playout, e continuare a giustificare ogni battuta d’arresto non servirà a risalire la china in classifica. La società, almeno per ora, conferma la fiducia in mister Simone Corino, apprezzato e appoggiato sia dai dirigenti che dalla piazza per aver compattato l’ambiente in momenti difficili. Eppure, tra i tifosi cresce la richiesta di un cambio tecnico per dare una scossa a una squadra che sembra aver perso mordente.
Un altro aspetto che fa discutere è il minutaggio concesso ai ragazzi locali. Ieri, contro il Fasano, gli unici isolani schierati sono stati Patalano (classe 2005), schierato per la necessità dell’obbligo degli under al posto di Buono a causa dell’infortunio del portiere Gemito nel riscaldamento, e Desiato (classe 2007). Si fa fatica a capire come mai alcuni ragazzi cresciuti nel vivaio gialloblù, e legati alla maglia da anni, siano sistematicamente preferiti a profili esterni, nonostante siano validi professionisti che hanno contribuito negli anni scorsi alla rinascita del calcio isolano.
Nonostante tutto, i tifosi gialloblù continuano a dimostrare il loro amore per la squadra. Anche ieri, in provincia di Brindisi, il settore ospiti era ben rappresentato, confermando come “Gente di Mare” e gli “Anni 90” non facciamo mai mancare il proprio supporto. I tifosi sono il cuore pulsante di questa squadra, pronti a sostenere l’Ischia sempre, ovunque e comunque, a prescindere dai risultati.
Ora, però, è il momento di reagire: domenica contro l’Angri non ci saranno più scuse. Bisogna tornare a vincere e tornare ad acquisire quella consapevolezza che ha contraddistinto la squadra gialloblù negli ultimi anni. L’Angri è alla portata della squadra di Corino, che dovrà obbligatoriamente ottenere i 3 punti che potrebbero valere tantissimo per la salvezza diretta. Questa gara dà inizio a un trittico fondamentale per l’Ischia: dopo la gara contro il Cavallino infatti il club napoletano affronterà in ordine di sequenza il Matera (gara molto sentita da entrambe le tifoserie), l’Ugento, dove anche qui non si potrà lasciare nulla al caso in vista dell’obiettivo fissato e il derby contro la capolista Nocerina degli ex Campilongo e Favetta.
Giuseppe Manzi, tuttoseried.com