Una classifica che non rispecchia il reale valore dell’organico della Prima Squadra, un percorso non in linea con i programmi e con le ambizioni societarie e un rendimento sul campo che non ha convinto nessuno, tifosi in primis: il bilancio dei primi quattro mesi stagionali del Rimini è tutt’altro che lusinghiero e non lo è anche l’attuale nono posto nel Girone D di Quarta Serie, a undici punti di distanza dalla capolista Aglianese.
La sconfitta di Prato e i due pareggi esterni consecutivi contro Bagnolese e Mezzolara non hanno fatto piacere alla Proprietà e ancor meno è stato digerito il grottesco episodio accaduto ieri a Budrio nel prepartita, con Mister Alessandro Mastronicola che è arrivato allo scontro fisico con il difensore Abel Gigli (finito poi in tribuna, ndr), protagonista di un siparietto poco edificante, difficilmente spiegabile, e che in breve tempo ha fatto parlare Emilia-Romagna e dintorni.
Nella gara di ieri, nonostante si fosse portato sull’1-0 ad inizio ripresa con un eurogol di Francesco Casolla, il Rimini non ha mai dato l’impressione di essere superiore all’avversario o in grado di gestire l’esiguo vantaggio, subendo la rete del pari da David Davtyan a un quarto d’ora dalla fine, rischiando addirittura di capitolare nel finale. Il tutto in un pomeriggio da dimenticare e che ha portato i vertici del club romagnolo a compiere una profonda riflessione sulla situazione attuale e su quanto possa riguardare il futuro della panchina della Prima Squadra.
Un imminente summit tra le più alte cariche dirigenziali del sodalizio riminese servirà a stabilire se proseguire o meno con Mastronicola alla guida della squadra e a decidere se e come operare sul mercato, in entrata e in uscita. La volontà del club è certamente quella di dare una svolta ad un Rimini che, nonostante le mille traversie affrontate a causa del Covid, oggi è ben lontano, per risultati e idee di gioco, da quello che Società, media e tifosi si aspettavano di vedere all’opera una volta arrivati in prossimità del giro di boa.