Portici – “In riferimento agli striscioni esposti contro l’acquisizione del Portici da parte della Casa Reale Holding, mi auguro si tratti solo dell’iniziativa di un singolo, cioè di chi vorrebbe mantenere il monopolio della città. Il sospetto nasce da alcune coincidenze: prima le pec dal Comune con il sollecito di alcuni pagamenti, poi la piazza intitolata ai Borboni ed ora manifesti intrisi di una nostalgica voglia di restaurazione. Il sottoscritto non si reputa né Borbone, né Monarca, sono solo un imprenditore votato allo sport, che ama il proprio territorio e che ha coinvolto la Casa Reale Holding, nella quale è presente anche Emanuele Filiberto, non nella sua qualità di principe, ma come uomo che ama l’Italia ed in particolar modo il Sud. Non ho nulla contro i Borboni, nè mi rivedo in alcuni di loro, cioè quelli che scelsero di vendersi alla monarchia che stava marciando verso i nostri territori. Poi, la storia racconta di una oligarchia che realizzó la prima ferrovia, ma che veniva utilizzata esclusivamente dai Borbone, mentre il popolo si limitava a guardare. Oggi siamo tutti repubblicani perciò, non regnano nè i Borbone, nè i Monarchi: Carlo di Borbone ed Emanuele Filiberto, tra l’altro, sono legati da una forte amicizia e vivono entrambi nel principato di Monaco. Alla luce di questa colleganza e ora che Carlo di Borbone è diventato anche cittadino onorario di Portici, con tanto di piazza intestata a suo nome, sono certo che ricambierà l’affetto della città di Portici, dando lo stesso contributo fornito da Emanuele Filiberto. Qualora volesse entrare nella compagine societaria del Portici, le porte sono spalancate. Così potremmo anche riscrivere la storia: Portici quasi come Teano. Oggi, partendo proprio da qui, possiamo unire i vincitori e gli sconfitti. E finché questo non accadrà, voglio sentire solo fatti concreti, perchè il nostro unico interesse deve essere il nostro territorio, scevro da posizioni politiche, casate o quant’altro. Se poi questa fosse la volontà della cittadinanza, portassero i soldi entro e non oltre il 5 luglio, Borboni o pseudo tali. Se nessuno si farà avanti e se fosse confermata l’insofferenza nei confronti dell’attuale proprietà del Portici, toglieremo il disturbo con tutte le conseguenze sportive. Una cosa è certa: se dovessero esserci altre contestazioni nei confronti di chi ha salvato il calcio a Portici, toglieremo il disturbo da subito”. Nazario Matachione