Svanito il sogno promozione con la sconfitta di Tivoli, la Paganese perde anche la finale playoff contro la Casertana in un match che può segnare il destino societario degli azzurrostellati.
A tutti, infatti, non è passato inosservato l’assenza del patron Trapani nelle due sfide play off contro Lupa Frascati e contro i falchetti di Terra di Lavoro. Un’assenza che ha il sapore amaro di un addio del massimo dirigente azzurrostellato dal reggere le sorti della società per gli anni a venire. Una decisione frutto del mancato salto di categoria che ha fatto maturare la decisione dell’Uomo della Provvidenza che ha retto per oltre 4 lustri, il timone della società azzurrostellata con ben 17 campionati professionistici, mai nessuno come la Paganese.
Cosa succederà ora, se lo chiedono in molti in città, in special modo i tifosi preoccupati per il futuro societario denso di nubi folte all’orizzonte. Una voce ricorrente, confermata anche da qualcuno molto vicino al patron Trapani, parla di un patron scarico e senza più stimoli per continuare e imminente un suo disimpegno con il titolo consegnato nelle mani del primo cittadino Raffaele Maria De Prisco. Ma, al momento, a Palazzo San Carlo, da fonti certe, ancora nessuno si è presentato per consegnare il titolo sportivo nelle mani del Sindaco, il quale, a sua volta, dovrebbe fare una manifestazione d’interesse per cercare un nuovo acquirente che garantisca il calcio in città. In città, i tifosi sono divisi con chi difende la scelta di Trapani e chi auspica un veloce cambio al timone della società.
Al momento sono solo voci che non trovano ne conferme e ne smentite. Tornando alla gara di domenica, preme fare alcune considerazioni. Disputare una partita di play off quando la regular season si è conclusa con un distacco di ben 10 punti sulla terza classificata è una vera carognata peggiore di quella subita lo scorso anno quando a solo tre giornate dal termine della stagione, il Catania fu escluso e con esso tutte le squadre che avevano conquistati punti con gli etnei, penalizzati.
La Paganese fu quella maggiormente penalizzata in favore della Fidelis Andria che con i sei punti tolti alla Paganese, fece un balzo in avanti in classifica, godendo del doppio risultato con conseguente retrocessione degli azzurrostellati.
Quest’anno, dopo un’estate da brividi e la costruzione ex novo della squadra da parte del duo Accardi – D’Eboli, è arrivata sino in fondo, perdendo a soli 20’ dal termine il sogno promozione. I fatti con la Casertana, le partite a porte chiuse e due gare scellerate contro Atl. Uri e Nola, hanno determinato l’addio al sogno promozione. Dicevamo dei play off, ma la regola dei nove punti di distacco si evitano i play out perché la stessa non potrebbe valere anche per i play off.
E’ VERGOGNOSO giocare contro due squadre distanziate in campionato di 18 e 10 punti e perdere la possibilità di poter essere ripescata. Ma fosse solo questo. Non capisco la decisione di disputare a porte chiuse la partita. Se la regola dice che la migliore classificata disputa la partita in casa, perché penalizzare la Paganese? Perché penalizzare i tifosi di casa?. Non era molto più semplice disputarla con i tifosi di casa oppure trovare una soluzione per far arrivare anche i casertani con un servizio d’ordine semplice ma efficiente?
I Ponzio Pilato che hanno demandato a chi non conosce una virgola dello stadio di Pagani, uno dei più sicuri della Regione con vie di fuga e settori distanti tra di loro. Una spiegazione logica non c’è se non quella che, chissà chi, ha fatto pressione affinché la partita si giocasse senza tifosi. In C, proprio la scorsa settimana è andata in scena un doppio confronto play off tra Cerignola e Foggia.
Un derby molto sentito, divise da 38 km ed una rivalità da far paura. Ebbene, le due gare si sono giocate a porte aperte con i soli tifosi di casa e la diretta per i tifosi avversari in entrambe le sfide. Nessun incidente e nessun problema per le forze dell’ordine. Allora, ci viene spontaneo chiedersi, altrove si può fare a PAGANI NON SI PUO’?
Resta un grosso rammarico per la morte dello sport. Ed a chi dice che il calcio è aggregazione, un bel CALCIO NEL C…O!! C’è solo da aspettare, ora. Ma è scontato che sarà un’altra estate infuocata e con tante incognite per il futuro della Paganese. Il tempo è tiranno ma chi ha fede, spera ancora nell’ennesimo miracolo sportivo!!
Carmine Torino