Una carriera da allenatore giovane ma già ricca di soddisfazioni, in attesa di quella consacrazione non ancora arrivata. E non sempre per responsabilità sue. Nicola Terranova è tra i tecnici siciliani che hanno fatto meglio in Eccellenza negli ultimi anni. Per lui anche due importanti esperienze in D, sulle panchine di Gela e Marsala, avventure condizionate da situazioni societarie a dir poco tribolate. Lo abbiamo sentito in esclusiva.
– Mister, quest’anno un po’ anomalo rischia di condizionare il percorso anche di voi allenatori. Come stai affrontando questo periodo?
“La stagione sportiva, causa COVID 19, è iniziata tra mille incertezze e mille dubbi, sia per le società che per i tesserati e sta proseguendo con tanti problemi sia sanitari che economici. La pandemia ha stravolto la vita di tutti noi, nessuno escluso, e la condiziona tutt’ora. Questo periodo lo sto affrontando con molta prudenza ed attenzione, seguo il calcio giocato tramite il web, seguo e partecipo a dei webinar e dedico più tempo alla mia famiglia, con particolare attenzione verso la mia piccoletta”.
– In carriera hai allenato in situazioni di difficoltà, raramente ti è stata data la possibilità di lavorare con serenità. Ti rammarica?
“Si è vero che spesso, tranne la parentesi di Canicattì, ho lavorato in situazioni di difficoltà ma ciò più che procurarmi del rammarico ha temprato il mio carattere ed il mio modo di intendere e di vivere il calcio, di camminare sempre a testa alta e di non scendere a compromessi con nessuno”.
– Scoop di mercato. Quale squadra è stata più vicina a te in questa estate?
“Ho avuto incontri con diverse società sia del girone I che del girone H. In estate sono stato vicino ad una squadra del girone I, che poi ha virato verso un altro tecnico. Anche ultimamente ho avuto dei contatti con delle società siciliane. È chiaro che in questo preciso momento le società si muovono con molta circospezione in quanto ci sono grossi interrogativi sul prosieguo dei campionati”.
– Cosa aspetta Nicola Terranova?
“Aspetto con serenità la società giusta, in un progetto serio e ambizioso, dove si possa fare calcio anche in questo difficile periodo dove la principale attenzione deve essere rivolta a combattere un nemico invisibile che sta mietendo tantissime vittime”.