Ore calde a Roma. Braccio di ferro in atto, a poche ore da una giornata di campionato che potrebbe precedere lo stop. Il Ministro dello Sport Spadafora è contrario e vuole differenziare lo sport dilettantistico da quello amatoriale. Il Ministro della Salute Speranza sta facendo molta confusione e vorrebbe inserire tutto il mondo dei dilettanti ignorando che in serie D si fa calcio vero, con 162 società che hanno pagato regolarmente l’iscrizione e che fanno sacrifici tutti i giorni, senza sponsor e senza botteghino per garantire la continuità aziendale. Chiudere oggi significherebbe dare il definitivo colpo di grazia a tutto il sistema. Ma soprattutto andrebbe detto, immediatamente, al Ministro Speranza e al Premier Conte che la serie D dà da mangiare a 5 mila famiglie che domani, post decreto, si troverebbero senza uno stipendio. A questa ennesima follia si sta provando a ribellare Cosimo Sibilia, Presidente della LND, che vuole far capire le differenze al Governo come già accaduto venerdì scorso con quella scellerata decisione della Regione Lombardia.