Il Trento ha presentato i primi due grandi colpi di mercato, destinati ad aumentare in modo imponente. Graziano Aliù e Stefano Salviato sono i primi due botti della società trentina. “Dopo aver parlato con il Direttore Sportivo e il Presidente – queste le parole di Salviato sul sito ufficiale – mi sono sentito subito a casa. Il Trento è una società importante e ben strutturata, ma allo stesso tempo ho percepito essere una famiglia. Il mio percorso da calciatore adulto è iniziato qui e la stagione 2005 – 2006 non andò benissimo (nono posto finale, ndr), adesso mi piacerebbe completare quanto lasciato in sospeso quindici anni fa. Sono d’accordo con quello che ha detto mister Parlato, che ho avuto come tecnico a Rovigo (nel corso della conferenza lo ha definito “un sanguigno”, ndr), ovvero che i giocatori esperti debbano fare il “proprio” ma essere anche un guida per i giovani. Da parte mia cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza per far sì che gli under siano parte integrante del gruppo e non ci sia una distinzione tra “vecchi” e “giovani”. Come io riprenderò un ragazzo se sbaglierà, lo stesso dovrà fare lui con me in caso di errore. Per arrivare lontani bisogna remare tutti dalla stessa parte ed essere un gruppo unito, non solamente a parole, ma anche nei fatti. Noi esperti dovremo dare sempre l’esempio”.
Per Aliù si tratterà della prima volta nella squadra di una città di grandi dimensioni. Lui che ha fatto sognare i tifosi di Campodarsego e Adriese, adesso dovrà far esultare il pubblico del “Briamasco”.
“Sono venuto a Trento perché ho la società mi ha voluto fortemente – commenta il 30enne attaccante patavino – e perché credo che qui si possa realizzare qualcosa di veramente importante. Per questo ho scelto questa Società e non ho preso in considerazione alcune proposte che arrivavano dalla categoria superiore. Non lo nego: dodici mesi fa il Direttore Sportivo mi aveva cercato, ma io volevo provare a salire tra i “pro” con l’Adriese. Il mio obiettivo sarà lo stesso qui, in gialloblù, in una squadra che sta nascendo sotto i migliori auspici. La mia costanza di rendimento realizzativo negli ultimi anni? Non ci sono segreti particolari, se non il duro lavoro quotidiano, il pretendere sempre il massimo e la ricerca del miglioramento continuo. E, ovviamente, anche un pizzico di fortuna. Prometto che darò sempre il centocinquanta per cento per questa maglia e non vedo l’ora d’iniziare. La serie D? La conosco bene ed è una categoria assolutamente difficile, soprattutto quando viene additata come la favorita perché, a quel punto, tutte le squadre di medio – bassa classifica scendono in campo per fare la “partita della vita” quando ti affrontano. Ci sarà da lottare, ma io sono pronto”.