Danilo Pagni, direttore sportivo del Taranto, ultimamente è stato piuttosto chiaro sul prossimo allenatore dei rossoblù. Queste le sue dichiarazioni rilasciate a TifoWeb e Studio 100:
“Lavorare a Taranto è bello, ma anche molto difficile. Non esiste un allenatore ad hoc per vincere un campionato come la Serie D. Non esiste una regola esatta che possa definire vincente un allenatore, ciò che conta è l’ambiente e l’atmosfera che si va a creare attorno a tutto il gruppo. Vi faccio un esempio: quando portai Liverani a Terni, tutti pensavano avessimo tirato i remi in barca perché fino a quel momento non aveva maturato esperienze importanti in panchina. Con lui la Ternana ha cominciato a volare, eppure in estate non fu riconfermato e non trovò sistemazione fino alla chiamata del Lecce a stagione in corso e in Serie C. Un altro esempio: ho conosciuto Simone Inzaghi quando ero direttore della Salernitana, allora allenava gli Allievi della Lazio e mai avrei immaginato di vederlo dove è adesso in così poco tempo. Il calcio è strano, non è una scienza esatta. Sulla questione allenatore sì sta creando tanta confusione. Non siamo in un gran premio, nessuno deve superare nessuno. Da questo punto di vista sono rammaricato perché sembra che il Taranto abbia le idee confuse. Da quando sono stato ingaggiato, ho incontrato, e l’ho già dichiarato pubblicamente, solo un tecnico giovane e di prospettiva. Non mi piace la piega che sta prendendo questa faccenda: comprendo la curiosità di chi ci segue e che si debba fare notizia, ma non c’è un casting. Ho già scelto il nuovo allenatore e per conoscerlo bisognerà attendere quindici, venti giorni. Se considerate che a breve riprenderanno i campionati di Serie C, direi che stiamo lavorando in larghissimo anticipo. Il nostro allenatore deve essere motivato e capace di adattarsi a una piazza così importante ed esigente. Voglio un uomo di personalità, perchè ci sono tanti allenatori che sbraitano e danno pugni sulla panchina ma poi sudano freddo e sbagliano le decisioni sotto pressione. La leadership di un allenatore si dimostra all’interno dello spogliatoio, non c’è bisogno di fare teatrini. Io valuto la persona, le motivazioni e la preparazione che ha, non sto con l’almanacco in mano per vedere quanto ha vinto in carriera”.
Tra circa due settimane il nome del tecnico verrà fuori, con il diesse che da tempo ha scelto a chi affidare la panchina degli ionici: queste le caratteristiche pronunciate dall’ex Viterbese e Ternana, che ha annunciato il profilo ideale per il Taranto che verrà. Sicuramente non sarà facile individuarlo, e ad oggi, vedendo i tanti allenatori accostati al Taranto quello di Roberto Baronio potrebbe rispecchiare il prototipo di allenatore che la società starebbe cercando.
Abbiamo provato a fare affidamento a qualche “indizio” detto da Pagni e soprattutto a delle nostre sensazioni: i nomi di Fabio Liverani e di Simone Inzaghi, tra l’altro ex compagni di squadra ai tempi della Lazio. Roberto Baronio ha lavorato per lo più nei Settori Giovanili e, Taranto potrebbe rappresentare l’occasione giusta per rilanciarsi dopo la parantesi con il Napoli e allo stesso tempo una grande chance nella sua giovane carriera da allenatore.
CARRIERA
Dall’estate del 2012 è diventato allenatore nel settore giovanile del Futbolclub (società dilettantistica laziale). Dopo aver conseguito l’abilitazione per il master di allenatori professionisti Prima Categoria-Uefa Pro, nell’estate del 2015 è stato nominato allenatore della Nazionale italiana Under-18 e l’anno seguente alla guida dell’Under 19. Nell’estate del 2017 viene ingaggiato dal Brescia per guidare la formazione giovanile delle Rondinelle. Nel 2018 diventa l’allenatore della Primavera del Napoli: il primo anno arriva decimo in campionato, e l’anno seguente viene esonerato nel gennaio 2020.