Cosimo Patierno, attaccante e capitano del Bitonto, è stato ospite su Instagram per TuttoSerieD: queste le sue dichiarazioni: “Finalmente il calcio sta tornando. Sono arrivato nella mia città, ho sposato il progetto del presidente Rossiello tre anni fa, voglio ringraziare il mister e i miei compagni e tutta la città per essere arrivato a questo punto: l’obiettivo era arrivare insieme tra i professionisti. L’emozione di vincere con la tua città è qualcosa di diverso, il Bitonto nto non è mai stato in C ed io da Bitontino sono orgoglioso. Il gruppo che si è creato dal primo giorno è stata la nostra forza. Fino a giugno sono del Bitonto, vedremo cosa accade. Giocare nella mia città è una responsabilità in più. Vincere ha un sapore speciale”.
SERIE D – “La partita in casa con l’Agropoli ci ha buttato giù e dopo la sconfitta di Fasano, ci siamo rimboccati le maniche. La svolta? La gara contro il Taranto nel giorno della festa patronale, secondo me lì abbiamo acquisito autostima e capito che siamo una squadra forte. E poi abbiamo un allenatore tra i migliori in categoria. Dopo 22-23 partite fatte a mille, era fisiologico che ci fosse un piccolo calo ma già il punto ottenuto con il Brindisi è stato un segnale di ripresa”.
PIZZULLI-TAURINO – “Sono due allenatori diversi con due moduli diversi, con mister Taurino mi sono trovato benissimo nel 3-5-2 e mi sono adattato sin da subito”.
GOL – “Io ho sempre vissuto per il gol. Ho trovato la giusta maturazione e negli ultimi 4-5 campionati sono sempre arrivato in doppia cifra. Adesso con me stesso sto capendo i mezzi che ho a disposizione, perchè ripetermi dopo lo scorso anno nel girone più pesante dell’Italia a livello di gol fatti, adesso mi sento attaccante completo. Il più bello? Anche se è un semplice rigore, dico il gol nel giorno del mio compleanno, contro il Brindisi, è stato quello più importante”.
SCELTE – “Quando ero in C a Teramo, in quel momento avrei dovuto capire che non sarebbe stato il caso scendere di categoria. Momento difficile a Gravina: con Roberto Palumbo dovevamo spaccare il campionato, fummo messi alle strette e siamo andati via dicembre. Fu il periodo più brutto della mia carriera”.
IDOLO – “Francesco Totti. Negli ultimi anni ho sempre giocato in queste categorie, e credo chiunque giochi in D o in Eccellenza e ha qualità, può far bene anche in Serie C, come Marcheggiani o Santaniello, da cui ho preso anche spunto”.