Ha provato a farsi carico dei problemi in casa Marsala, in compagnia del preparatore Gianluca Amato e ad un gruppo di giocatori che fino alla fine ha provato a salvarsi. Nicola Terranova ce l’ha messa tutta ma non è servito, a causa della scelta di far retrocedere le ultime quattro di ogni girone. Una decisione che il tecnico siciliano non ritiene corretta. “Non sono assolutamente d’accordo – ammette l’ex tecnico del Gela – con le proposte fatte dal Consiglio Direttivo della Lega di Serie D. Non è giusto prospettare la retrocessione delle ultime quattro squadre della classifica definita al momento della sospensione del campionato. Mancavano ancora otto partite e tutto era ancora possibile, la classifica poteva essere ancora stravolta. Sappiamo benissimo che il calendario condiziona il cammino di ciascuna squadra. Il Marsala doveva disputare numerosi scontri diretti, e per di più fra le mura amiche, con le squadre impelagate nella lotta per la retrocessione. Nessuno è in grado di sapere quali risultati avrebbero sortito questi incontri ai fini della classifica. Non trovo assolutamente corretta la proposta di retrocedere d’ufficio le ultime quattro squadre perché in questo modo viene preclusa la possibilità di salvezza, anche attraverso i play out, delle squadre che stavano effettuando, pur fra immani difficoltà, gli sforzi decisivi per conquistare sul campo la salvezza. Io spero che il Consiglio Federale, nei prossimi giorni, esamini attentamente la situazione e che si renda conto che non si possono mandare all’inferno, sic et sempliciter, le aspettative, i sacrifici e le speranze di tanti dirigenti, dei tecnici e giocatori e dei tifosi che sono stati costretti ad alzare bandiera bianca all’imperversare del Covid-19. Occorre un po’ di buon senso e dare la possibilità a tutti di poter rigiocare in modo equo le proprie carte. I tifosi del Marsala non lo meritavano, il mio pensiero va a loro“.
Il tecnico ha poi parlato del suo futuro. “Considerato il periodo che stiamo attraversando causa Covid 19 e la profonda crisi economica che attanaglia il paese e’ alquanto difficile parlare di futuro. Bisogna vedere un po’ come le società sportive sapranno reagire alla crisi economica e come intendono continuare l’attività agonistica. Il campo, la quotidianità degli allenamenti, la preparazione della partita e la partita stessa mi sono mancati moltissimo. Ho grande voglia ed entusiasmo di ritornare ad allenare.Ho avuto dei contatti con dirigenti e direttori ma nulla di più che semplici chiacchierate esplorative. Mi piacerebbe poter abbracciare un progetto serio, onesto ma nello stesso tempo ambizioso. Speriamo bene”.