Prima puntata su Instagram per TuttoSerieD: il primo ospite è stato Michel Cruciani della Lucchese. Queste le sue dichiarazioni: “Sono stati giorni duri, ho lavorato in giardino con mio cognato e ho passato il tempo”.
FINE CAMPIONATI – “Spero che questa voce venga ufficializzata, sappiamo tutti che non si può far ripartire il calcio. Le prime, non perchè ci sono io, se lo sono meritate, ed è giusto che vadano in C. Per la Serie D c’è tanto da rifare, non siamo tutelati e la cosa principale è farci avvicinare al professionismo, altrimenti meno allenamenti dando poi la possibilità ai ragazzi di fare un lavoro. Per le retrocessioni il discorso è lungo, la Federazione deve andare incontro alle società e le società incontro ai giocatori”
LUCCHESE – “Ho sempre espresso il desiderio di finire la carriera a Lucca. Una piazza importante che si merita qualcosa di bello e se fosse confermata questa promozione significa che abbiamo fatto un miracolo. Società eccezionale, e questo è il mio quinto campionato vinto… il piu bello, per come è venuto. Devo molto a questi tifosi, sono contento come sono andate le cose. Dopo la morte di mia figlia (sono cose che non auguro a nessuno, sono momenti che non cancellerai mai dalla tua vita, ma bisogna andare avanti e devo ringraziare i miei genitori e la mia compagna) ho preferito continuare senza fermarmi e tornare in campo dopo il funerale. Bisogna trovare la forza per andare avanti per noi e per le persone che ci vogliono bene. E poi trovare tante persone che mi stavano aspettando è stata un’emozione indescrivibile. Il mister è una persona eccezionale, sa come farti star bene, come tenere il gruppo, perchè è stato giocatore”
GELA – “A Gela è stata una bella esperienza, è una piazza molto calda dove i tifosi ti fanno sentire il loro appoggio, ricordo anche il presidente che purtroppo è venuto a mancare”.
BULGARIA – “Mi sono trovato bene, esordio con 42 mila persone, campionato meno ossessivo dell’Italia, dove si è legati al risultato… ho consigliato ai miei amici di fare questa bella esperienza”.
GIOVANILI LAZIO – “Ho iniziato quando avevo 5 anni e sono andato via a 18, sono i ricordi più belli. L’episodio che più mi ricordo è stato il primo allenamento, quando mi ha chiamato la segretaria e mi ha chiesto dove fossi dicendomi che dovevo allenarmi con la prima squadra. Era il periodo che Ronaldo il Fenomeno si era fatto la ‘mezzaluna’ in testa e altrettanto avevo fatto io”.
INVITO GENERALE – “Ai miei compagni, rimanete calmi e aspettiamo che si aggiustino le cose nel modo migliore. Spero che si torni a parlare di calcio giocato il prima possibile”.