“Vorrei fare arrivare questo messaggio alle istituzioni. Al 99% è impossibile applicare il protocollo medico, ha detto Sibilia. E allora cosa si aspetta a dire che il campionato è finito? E immaginate una cosa: quanti ragazzi, come me, giocano lontano dalla propria città, stanno aspettando la decisione e al momento sono in affitto…
Vorrei sapere se Sibilia conosce tutti gli spogliatoi della D, se realmente si possono mantenere le distanze di sicurezza o quant’altro… ma con quale coraggio? Partiamo da questo: in Bundesliga i top club hanno finanziato le serie minori per tutelarle e in Italia è impossibile che succederà, anche perché fanno fatica a parlarsi e confrontarsi tra le Leghe… figurati se succede una cosa del genere.
Poi la questione dei ‘rimborsi’: anche questa è un’altra follia perché si chiama in questo modo e non stipendio, e soprattutto non sei coperto dalla cassa integrazione. C’è lo stesso impegno di un professionista, e soprattutto nei gironi del Sud, fai trasferte chilometriche e come al solito non si è tutelati.
Poi un’altra follia: i tamponi ogni 4 giorni, credo che nessuna squadra in Serie D li possa fare, perché è impossibile, a livello economico sarebbe una mazzata per tutti. Secondo me poi non è giusto che se dovessimo ricominciare, noi dobbiamo fare i tamponi ogni 4 giorni e magari tutti i cittadini devono aspettare per farli. Preferirei facessero i tamponi tutte le persone, almeno da capire se hanno il virus o no, visto che c’è la possibilità di essere asintomatici. Quindi sarebbe anche un’offesa verso tutti. Discorso escluso per la Serie A che comunque porta ingressi economici alti quindi togliamola di mezzo.
Qui a Grosseto si potrebbe fare addirittura il ritiro, rispettando il protocollo medico: c’è una società seria che ha investito e che ha un centro sportivo. E questo non è dilettantismo, è professionismo allo stato puro. Ma io mi chiedo, in tutte quelle società in cui ci sono gli spogliatoi che sono un buco, dove non esistono i centri sportivi, e soprattutto per svolgere il famoso ritiro di un mese e mezzo, non avendo contatti con nessuno, in che modo vuoi farlo? Negli hotel? E poi chi li paga? Se a tutti i padri di famiglia, li venisse detto, che quello stipendio non lo prendi tutto e andassi in cassa integrazione, non perdendo quei soldi, il 99% delle persone non ricomincerebbe perché ne va della salute di tutti. Tanta gente oggi vuole riprendere, perché sarebbe l’unico modo per percepire lo stipendio. Ma su questo ho pure i miei dubbi, in quanto con le situazioni che ci sono in D, tanti presidenti colgono la palla al balzo per non pagare gli stipendi.
Io non vorrei mai iniziare, perché è impossibile attuare i protocolli medici, e non c’è la certezza che non si prenda il virus. E se poi vai in contatto con un bambino, o con la nonna o i genitori? Come si fa ad avere la sicurezza che non succeda niente?
Bisogna prendere coscienza delle situazioni. Io lamento il fatto che in questa situazione, noi non sappiamo di che morte dobbiamo morire. Promozioni e retrocessioni le vedi in un secondo momento, ma ad oggi ci vuole una decisione definitiva. E c’è il rischio di precludere la prossima stagione… In Serie C e D non si ricomincia, e questo già lo sanno: cosa stanno facendo?
Stanno aspettando che il tempo scorra, arrivando così a fine maggio e inizio giugno… e poi cosa accadrà? Siamo arrivati troppo tardi, non si può ricominciare per il fattore tempo e nessuno si prende le responsabilità. E se poi si dovesse iniziare, e uno prende il virus? Chi se la prende la responsabilità a livello legale… e se qualcuno nella peggiore delle ipotesi muore?
Come è possibile poi, che all’estero, se si prende una decisione, tutti sottostanno? Invece in Italia ci si lamenta. La soluzione? Potrebbero esssere promozioni e retrocessioni, in base a quella che è la classifica attuale, visto che si è giocato due-terzi di campionato. E poi garantire alle migliori squadre, come Savoia, Foggia, Monterosi che hanno speso soldi, il ripescaggio senza pagare il fondo perduto… E poi ogni anno quante squadre falliscono! Tutto questo, anche a livello economico per la Serie C sarebbe importante.
Per concludere, in che modo, devo affrontare questa situazione? Sapendo che al 99% perderò 3 mensilità, poi siamo tutti in alto mare, non sapendo quello che accadrà e nel frattempo facciamo allenamento in videochiamata, che non è lo stesso di farlo sui campi. Perché non si hanno le p**** di prendere una decisione forte, che va a preservare la salute. Se tutto va bene il prossimo stipendio lo percepiremo a metà settembre e chiaramente sottolineo, che il mio presidente ad esempio ha pagato regolarmente l’ultimo stipendio maturato sul campo.
Una volta che interrompi il campionato, ti siedi a tavolino e fai una bella riforma, chiamando uno per uno tutti i capitani delle società, sentendo tutti i problemi che ci sono”.
È questo il contenuto di una lettera inviata alla redazione di TuttoSerieD, da parte del talentuoso centrocampista del Grosseto, Francesco Giunta. Un grido di timore e di sconforto che non può rimanere inascoltato…