Il direttore sportivo del Taranto, Vincenzo De Santis, intervenuto ai microfoni di restodelcalcio.com racconta il periodo attraversato dal suo arrivo in rossoblù oltre le difficoltà incontrate: “I campionati si vincono costruendo una base nel tempo, non solo allestendo squadre forti. Da esterno, ho sempre pensato che a Taranto si è cambiato troppo: standoci dentro, mi rendo conto che qui si lavora sotto una pressione fuori da ogni logica, che porta tutte le componenti a sbagliare. Mai trovata da altre parti una situazione del genere: giuste le contestazioni, ma qui c’è un’esasperazione che parte da lontano, contro tutto e tutti che passano e non fanno risultato. Qui si è fatta sempre la rivoluzione per dare l’ossicino: Taranto è una piazza importante, affascinante, ma in questo momento si è sempre partiti al contrario, mai con umiltà e silenzio. Altra cosa che ho notato stando qui, ed è uno dei mali peggiori: quasi tutti gli addetti ai lavori tarantini, se non sono all’interno del progetto fanno la guerra al Taranto. Lo avevo percepito anche negli anni scorsi. Si va a fomentare la piazza, perché uno è l’amico di un altro, troppe fughe di notizie che vengono riportate in maniera sbagliata”.