Per il Terracina calcio una stagione nata sotto una stella negativa rischia di trasformarsi in autentico incubo. Dalla traversie di agosto agli errori grossolani del mercato di riparazione (o distruzione?), fino al repentino ed infruttuoso avvicendamento in panchina tra Imbimbo e Palo.
Trovare un filo logico tra le decisioni operate dalla società biancoceleste sin dagli albori dell’annata appare pressoché impossibile, sia per la tempistica delle scelte che per la natura stessa delle prese di posizione assunte dai massimi dirigenti tirrenici, con a capo i fratelli Baioni dopo la defenestrazione del duo Talamo/Annunziata.
Le due sconfitte con Guidonia e Trastevere (con ben nove reti al passivo) patite sotto il breve interregno del tecnico campano hanno testimoniato la fragilità e l’inadeguatezza di una squadra giovane e con evidenti lacune in ogni reparto, tenuta a galla proprio dalle abilità tecnico-tattiche di quel Palo richiamato frettolosamente a furor di popolo. L’ennesimo disastro da aggiungere al mosaico di una stagione che culminerà con i festeggiamenti per il centenario.
Domenica, alle ore 14.30, lo stadio di Via Ceccaccio sarà lo scenario della sfida salvezza tra Terracina e Real Monterotondo, un’ultima chiamata per la truppa di Palo ormai a secco di vittorie dalla trasferta di Cisterna con l’Anzio e capace al “Colavolpe” di vincere appena una partita (2-1 a dicembre con il Savoia).
Servirà una piccola impresa per evitare che la ricorrenza più dolce possa venir macchiata da una retrocessione ingloriosa, a maggior ragione dopo la cavalcata trionfale – culminata con il doblete Campionato/Coppa dello scorso campionato, che appare già un ricordo sbiadito.
Luciano Savarese, tuttoseried.com