Ancora forte la percezione nell’aria di un’immane tragedia, fresco e profondo il dolore che accompagna l’ennesima domenica pallonara per la perdita di tre giovani vite Gaetano, Michele e Samuel, ed ecco riapparire in primo piano la violenza, quella più becera, meschina, insulsa.
L’agguato posto in essere ieri a Bari dai tifosi della Fiorentina ai danni di quelli della Fidelis Andria, è un gesto ignobile, vomitevole, sprezzante.
Chi dice che di certi episodi non si debba parlare sbaglia e di grosso. Adesso invece è il momento di tirare fuori la testa dalla sabbia, gridare forte il dissenso all’inaudita violenza che da troppo tempo aleggia impunito attorno al calcio. Tra l’altro perpetrata in un luogo dove tante ignare famiglie, loro malgrado, si sono trovate coinvolte senza avere la benché minima idea del cosa stesse succedendo e soprattutto perché.
La soluzione c’è e come se c’è. A questi energumeni (perché questo sono) va tolto il diritto perpetuo di assistere a manifestazioni sportive, punirli con la galera e condannarli al risarcimento dei danni cagionati . La violenza di ieri ancor più di sempre non ha un senso logico. Le squadre di Fiorentina ed Andria hanno un solo precedente risalente a trent’anni fa, quando tanti di questi vandali, non erano neanche ancora nati.
Resta lo sgomento di chi, in una domenica tranquilla si è trovato coinvolto, all’interno di una vera e propria guerriglia. ASSURDO!
Adesso è il governo centrale che deve intervenire con misure esemplari ed efficaci, magari varando “ad horas” provvedimenti che portino una ventata nuova, in un mondo ormai troppo lercio . Se si è arrivati al punto di non poterc più neanche viaggiare tranquilli in autostrada o superstrada che sia, allora vuol proprio dire che il pallone è quasi arrivato alla fine. Si, perché ormai la violenza celata sotto il nome del Dio pallone, non è più tollerabile.
Per riportare l’ordine in quello che comunque rimane lo sport più bello del mondo, ci vogliono pugno duro, leggi ad hoc e certezza della pena.Forse così, si potrà tornare a parlare esclusivamente di calcio giocato, tornare a viaggiare senza paura e vivere le domeniche come giornate di festa.
Lorenzo Orefice
TuttoserieD.com