Denis Chiesa torna a casa: «Per crescere ancora»
Chiesa al centro del villaggio. Ebbene sì, Denis Chiesa torna “a casa”. Dopo tre stagioni fuori regione, tra la serie C con la Reggiana e il Montevarchi e la D vissuta nelle file di Pistoiese e Riccione, il ventitreenne nativo di Feltre si lega alla SSD Dolomiti Bellunesi: «Poiché i miei obiettivi convergono con quelli della società, la decisione si è rivelata automatica. Sono tornato in provincia perché qui si possono fare le cose in grande».
DA FUORIQUOTA A UOMO – L’ex centrale del Belluno ha toccato con mano il professionismo: «È partito un Denis “fuoriquota” ed è tornato un uomo – afferma -. Mi sento cresciuto in maniera importante: pure dal punto di vista personale. Perché, nel momento in cui sono andato via di casa, ero solo. Non avevo con me la famiglia, gli amici o gli affetti. E questo porta indubbiamente a maturare». Una maturazione che è avvenuta anche sotto il profilo calcistico: «Lungo il mio percorso, ho avuto la fortuna di incontrare professionisti del calibro di Aimo Diana o, sul rettangolo verde, Luca Cigarini, solo per citare due nomi. Persone di altissimo livello, grazie alle quali ho vissuto delle esperienze bellissime e formative».
PERNO – Dal punto di vista tecnico-tattico, Denis può agire nel cuore del pacchetto arretrato o davanti alla difesa: «Ho giocato spesso da perno di una retroguardia a tre, come quando vestivo la maglia del Belluno, mentre a Montevarchi sono tornato “all’antico” e ho agito da mediano. Forse mi sento più un difensore, ma sono a disposizione per ricoprire il ruolo che mi darà il mister. E per aiutare il gruppo».
SERENITÀ – Il centrale, classe 2001, ritrova Simone Bertagno: un tempo suo compagno di squadra e, a volte, di reparto, mentre ora è il direttore dell’area tecnica legata alla SSD Dolomiti Bellunesi: «Mi sono confrontato con lui – prosegue Chiesa – oltre che con il direttore sportivo, Leopoldo Torresin. E ho capito quanto lavoro ci sia dietro agli ottimi risultati della scorsa stagione e alla crescita esponenziale del club». Idee e prospettive sono chiarissime: «Spero di togliermi il maggior numero di soddisfazioni. Anzi, so che arriveranno. Confido di trovare quella continuità di rendimento che a volte, negli ultimi anni, era un po’ mancata. E, soprattutto, di stare bene con me stesso e di trovare serenità. Ora che è arrivata questa chiamata, sono più carico che mai».
Ufficio stampa Dolomiti Bellunesi